Next Generation Labs, la seconda azione del Piano “Scuola 4.0” che prevede la realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro
Fortemente ambizioso si rappresenta il Piano Scuola 4.0. Riverserà sulla scuola una grande quantità di soldoni. Si colloca in linea a un processo di digitalizzazione già avviato in precedenza, da diversi anno nel nostro Paese. Tale innesto riflette poi più ampi scenari e opportunità a livello europeo. In termini organizzativi e pedagogici richiede un indirizzo obbligato. E’ di grande spessore culturale e di cambiamento motivazionale. Le linee di orientamento e l’adozione di varie strategie consentiranno di raggiungere buoni esiti.
Con il PNRR, il Ministero dell’istruzione, nell’ambito della linea di investimento “Scuola 4.0”, investirà 2,1 miliardi di euro. Tanti soldoni per trasformare le classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e nella creazione di laboratori per le professioni digitali del futuro. Una montagna di quattrini in sintonia con altra ondata di investimento volta a promuovere un ampio programma di formazione alla transizione digitale di tutto il personale scolastico. La denominazione “Scuola 4.0” discende proprio dalla finalità della misura di realizzare ambienti di apprendimento ibridi, che possano fondere le potenzialità educative e didattiche degli spazi fisici concepiti in modo innovativo e degli ambienti digitali. Dire poi Next Generation Labs vale a riferire la titolazione della seconda azione del Piano “Scuola 4.0”. Un Piano mirato alla realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro; laboratori capaci di rispondere al bisogno di fornire competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati, trasversali ai settori economici, in un contesto di attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.
In seno alla Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale, la Commissione europea ha riaffermato il principio che “le competenze digitali di base per tutti i cittadini e l’opportunità di acquisire nuove competenze digitali specialistiche per la forza lavoro sono un prerequisito per partecipare attivamente al decennio digitale”. Insomma il sapere digitale, le competenze in ambito digitale che la scuola dovrebbe offrire veramente potrebbero rivelarsi utile sostegno e consentire alle persone di acquisire competenze digitali specialistiche con l’obiettivo di ottenere posti di lavoro di qualità e intraprendere percorsi professionali gratificanti. Entro il 2030 si vuole arrivare alla quota di 20 milioni di specialisti impiegati nell’UE nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Occorre vengano garantite le adeguate formazioni specializzate in precisi ambiti quali l’intelligenza artificiale, la cybersicurezza e il calcolo quantistico. “I principali ambiti di formazione sulle competenze digitali specialistiche necessarie per il lavoro, trasversali ai diversi settori economici, riguardano la robotica e l’automazione, l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose, la creazione di prodotti e servizi digitali e in realtà virtuale e aumentata, la modellazione e la stampa 3D, l’elaborazione, l’analisi e lo studio dei Big Data, la cybersicurezza, la comunicazione digitale, lo sviluppo software, la comunicazione digitale, i prodotti e le infrastrutture digitali, l’e-commerce e l’economia digitale, i nuovi materiali” . La pandemia ha accelerato l’uso di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, la robotica, l’automazione. Ha così tracciato anch’essa i bisogni della formazione alle professioni digitali del futuro.
Da un lato Next Generation Classroom attiva la sua azione in termini di consolidamento di competenze digitali di base e di cittadinanza integrate nell’apprendimento delle discipline, dall’altro l’opera Next Generation Labs si rivolge nello specifico alla formazione alle competenze digitali specialistiche a partire dalla scuola secondaria di secondo grado. L’azione “Next Generation Labs” intende realizzare laboratori futuri. Utili per l’esercizio di professioni digitali nelle scuole secondarie di secondo grado. I laboratori dovranno costituirsi di spazi e di attrezzature digitali avanzate per l’apprendimento di competenze sulla base degli indirizzi di studio presenti nella scuola.
“I laboratori delle professioni digitali del futuro possono essere intesi come ambienti di apprendimento fluidi dove vivere esperienze diversificate, sviluppare competenze personali in collaborazione con il gruppo dei pari, apprendere il lavoro di squadra e acquisire competenze digitali specifiche orientate al lavoro e trasversali ai diversi settori economici (agricoltura e agroalimentare, automotive e meccanica, ICT, costruzioni, ambiente, energia, servizi finanziari, pubblica amministrazione, salute e benessere, manifattura, chimica e biotecnologie, trasporti e logistica, educazione, servizi professionali, turismo, cultura, comunicazione, transizione verde, etc.). Con tale misura i licei e gli istituti tecnici e professionali possono realizzare nuovi spazi laboratoriali sulle professioni digitali del futuro oppure trasformare, aggiornare e adeguare i laboratori già esistenti dotandoli delle tecnologie più avanzate, consentendo anche la gestione di curricoli flessibili orientati alle nuove professionalità che necessitano di competenze digitali più avanzate. I laboratori si caratterizzano per essere orientati allo svolgimento di attività autentiche e di effettiva simulazione dei contesti, degli strumenti e dei processi legati alle professioni digitali, di esperienze di job shadowing, tramite l’osservazione diretta e la riflessione dell’esercizio professionale, di azioni secondo l’approccio work based learning, e possono consistere in un unico grande spazio aperto, articolato in zone e strutturato per fasi di lavoro, oppure in spazi comunicanti e integrati, che valorizzano il lavoro in gruppo all’interno del ciclo di vita del progetto (project based learning), dall’ideazione alla pianificazione, alla realizzazione dei prodotti e dei servizi. Essi si caratterizzano per essere coperti da una connettività diffusa in banda ultra larga, e sono aperti alla sperimentazione della tecnologia 5G, laddove disponibile. I Labs sono concepiti in chiave multidimensionale, in grado di abbracciare più ambiti del processo di digitalizzazione del lavoro e più settori economici, in coerenza con gli indirizzi della scuola, con spazi e arredi mobili e riconfigurabili, con attrezzature digitali sia di tipo educativo che professionale, in linea con gli ambiti tecnologici individuati, con disponibilità di programmi software. Tali spazi devono essere disegnati come un continuum fra la scuola e il mondo del lavoro, coinvolgendo, già nella fase di progettazione, studenti, famiglie, docenti, aziende, professionisti, e integrandosi con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). I Next Generation Labs possono rappresentare una grande opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola, adeguando e innovando i profili di uscita alle nuove professioni ad alto uso di tecnologia digitale. La realtà aumentata e la realtà virtuale possono sostenere esperienze di formazione alle competenze digitali avanzate anche al di fuori dei laboratori, simulando a scuola contesti e luoghi di lavoro reali. La progettazione richiede, inizialmente, una ricognizione e una mappatura dei diversi ambiti tecnologici di innovazione legati all’aggiornamento del profilo di uscita dello studente, con particolare attenzione al potenziamento delle sue competenze digitali specifiche dell’indirizzo di studio. Nei licei i laboratori delle professioni digitali del futuro possono essere funzionali allo sviluppo delle competenze digitali più avanzate nelle discipline caratterizzanti il percorso di studio, mentre negli istituti tecnici e professionali possono essere orientati al potenziamento delle competenze digitali specifiche dei settori economici connessi al profilo in uscita. Il gruppo di progettazione, sotto il coordinamento del dirigente scolastico, individua gli ambiti tecnologici sui quali disegnare, secondo una prospettiva multidimensionale, i laboratori, anche utilizzando gli spazi esistenti, ma rifunzionalizzandoli sulla base dei nuovi arredi e attrezzature e delle nuove competenze digitali richieste. Accanto alla progettazione dei laboratori “fisici” occorre pianificare anche la possibilità di creare laboratori “virtuali” sia facendo ricorso alla realtà virtuale/aumentata per simulare i contesti di lavoro sia prevedendo l’acquisizione di software e piattaforme integrate con l’utilizzo dei dispositivi. Nell’ambito del documento “Strategia Scuola 4.0”, di cui al paragrafo 2.2, le scuole del secondo ciclo inseriscono anche le indicazioni per lo sviluppo e l’utilizzo dei Next Generation Labs. Durante la progettazione è necessario coinvolgere tutta la comunità scolastica e le realtà culturali, sociali ed economiche sia locali che nazionali, al fine di stabilire nuove alleanze educative per costruire percorsi di carriera adeguati alle nuove sfide della digitalizzazione. Nella fase di gestione dei laboratori e nella costruzione di percorsi condivisi PCTO, il contributo da parte delle università, degli istituti tecnici superiori (ITS), dei centri di ricerca, delle imprese, delle startup innovative può rappresentare un importante valore aggiunto sia per le attività formative da svolgere nei nuovi laboratori sia per le sinergie di continuità fra Next Generation Labs e contesti di sviluppo locali. Progettare e realizzare percorsi di formazione curricolari, extracurricolari, PCTO, nell’ambito delle discipline di indirizzo, delle quote di autonomia e di flessibilità, sugli ambiti tecnologici selezionati da attuare in fase di attivazione dei laboratori costituisce un prerequisito fondamentale per garantire un utilizzo efficace dei nuovi spazi professionalizzanti della scuola. Ad esempio, strutturare percorsi didattici sull’apprendimento dell’intelligenza artificiale e sul suo uso etico o sulla cybersicurezza all’interno del curricolo di istituto rappresenta un presupposto importante per il successo dell’iniziativa. Contestualmente è necessario offrire ai docenti opportunità formative sull’insegnamento delle competenze digitali specifiche per le professioni digitali dei nuovi laboratori e adeguare il piano dell’offerta formativa all’arricchimento dei profili di uscita dello studente”.
Fortemente ambizioso si rappresenta il Piano Scuola 4.0. Riverserà sulla scuola una grande quantità di soldoni. Si colloca in linea a un processo di digitalizzazione già avviato in precedenza, da diversi anno nel nostro Paese. Tale innesto riflette poi più ampi scenari e opportunità a livello europeo. In termini organizzativi e pedagogici richiede un indirizzo obbligato. E’ di grande spessore culturale e di cambiamento motivazionale. Le linee di orientamento e l’adozione di varie strategie consentiranno di raggiungere buoni esiti.
elgr