Il Ministro Valditara scrive ai genitori degli studenti e annuncia il docente tutor
La missiva del Ministro dell’Istruzione e del Merito mostra come la scuola affiancherà i genitori e gli alunni nelle scelte degli indirizzi scolastici. La stessa stila i numeri e definisce i profili professionali che corrispondono maggiormente al fabbisogno del mercato, alla luce di un’ accurata analisi del mondo produttivo e in considerazione delle scelte d’indirizzi possibili nel mondo accademico. Viene poi assicurata la presenza del docente tutor; un prof che guadagnerà di più e avrà una funzione di coordinamento e una preparazione pedagogica.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, oggi, ha destinato una lettera a tutte le famiglie italiane, a mezzo le scuole del nostro Paese. Il bisogno del Ministro Valditara di comunicare con i genitori degli alunni è legato alla necessaria pratica del buon orientamento. La questione orientamento scolastico, in questa particolare fase dell’anno, a ridosso delle prossime festività natalizie, è argomento di peculiare rilevanza. In prossimità delle date entro le quali è possibile presentare la domanda d’iscrizione per l’anno 2023-2024 (dal 9 al 30 gennaio) la comunicazione di Valditara serve a rendere nota la modalità di accompagnare genitori e studenti nella prossima scelta degli studi. La lettera del Ministro si presta utilmente anche per informare intorno all’orientamento del mondo del lavoro. Vengono, infatti, a tal proposito stilati i numeri e definiti i profili professionali che corrispondono maggiormente al fabbisogno del mercato; vengono, altresì, comunicate le statistiche più recenti sulle opportunità lavorative regionali. Con apposite schede si indicano le concrete opportunità lavorative raffrontate all’indirizzo scolastico specifico. Il tutto alla luce di un’ accurata analisi del mondo produttivo e in considerazione delle scelte d’indirizzi possibili nel mondo accademico. E’ un contributo essenziale, dunque, che verrà ulteriormente integrato per via digitale. “Stiamo lavorando a una specifica piattaforma per l’orientamento, ha dichiarato Valditara, che sarà riservata a questo compito strategico”. L’orientamento si costituisce anch’esso tassello peculiare dell’importante mosaico della scuola del merito.
Risponderà alle peculiari esigenze d’orientamento la nuova figura del docente tutor. Ben presto sarà operativa questa figura nella scuola, ovviamente il suo impegno particolare sarà più generosamente retribuito. Il prof tutor si porrà come valida guida in termini di orientamento. In tal modo si potrà concepire l’azione orientamento nel mondo scuola sempre più strutturale. La promessa di questa nuova tipologia d’incarico, consegue l’emendamento alla Legge di Bilancio. Si parlerà quindi di tutor all’orientamento già a partire dalla scuola media inferiore. Il tutor servirà, per il Ministro Valditara, “a seguire quei ragazzi più in difficoltà così come quelli con più talento. È necessario personalizzare il percorso scolastico. Questo docente dovrà svolgere un ruolo di cooperazione con gli altri docenti della classe, prendendosi carico dei ragazzi. Sarà formato di più e magari pagato di più. Dai ragazzi dobbiamo tirare fuori i talenti, le abilità e le attitudini, e poi valorizzarle. Dobbiamo avere il coraggio di mettere in discussione certi concetti consolidati. Siamo cresciuti con un’idea unitaria di intelligenza. Ma non c’è solo un’intelligenza astratta, c’è anche quella concreta. La scuola non sia più classista ma dia una opportunità ai nostri ragazzi. Il docente tutor avrà una funzione di coordinamento e una preparazione pedagogica”. Questa intanto la missiva di Valditara:
“Cari Genitori, scrive il Ministro, è stata diffusa in questi giorni la circolare per le iscrizioni dell’anno scolastico 2023/2024. Le domande potranno essere presentate dal 9 al 30 gennaio 2023. Desidero perciò condividere con Voi alcune riflessioni per accompagnare la prossima scelta degli studi, da parte delle Vostre figlie e dei Vostri figli, dopo la scuola secondaria di primo grado. Sono infatti convinto che sia fondamentale, tutti insieme, sostenere le nostre ragazze e i nostri ragazzi in questa decisione, consapevoli dell’impatto del percorso scolastico e formativo sul loro progetto di vita personale e professionale. In tal senso, occorre prima di tutto riconoscere e valorizzare le loro passioni, le loro predisposizioni e i loro desideri, sicuri che ogni giovane porti in sé abilità e attitudini. Il dovere allo stesso tempo più delicato e importante della scuola e della famiglia è proprio questo: ascoltare con pazienza, intelligenza e profondità i ragazzi per scoprire i loro talenti; aiutarli a decidere non sulla base di semplici emozioni, del sentito dire di amici e adulti, bensì sulla base di conoscenze concrete raffrontate con la matura consapevolezza delle proprie abilità e potenzialità. Il nostro compito è star loro vicini, rispondendo, chiarendo, informando e, soprattutto, facendo loro toccare con competenza critica i vantaggi e gli svantaggi che provengono da qualsiasi scelta. Allo stesso modo, la scuola, attraverso i docenti, ha la responsabilità di accompagnare la decisione di ciascuno al fine di realizzare al meglio i talenti di ognuno. Il Ministero con la sua “Scuola in chiaro” (https://cercalatuascuola.istruzione.it) mette già a vostra disposizione dati che possono essere utili per una scelta consapevole. Stiamo lavorando, inoltre, anche a una specifica Piattaforma per l’orientamento che sarà riservata a questo compito strategico. Per adesso, senza alcuna pretesa di esaustività, mi permetto di allegare alcune statistiche relative alle prospettive occupazionali dei diplomati, ovvero al rapporto tra percorsi formativi e occupabilità, e alle principali tendenze del mercato del lavoro. Sono certo che, come sempre, saprete accompagnare nella decisione le Vostre figlie e i Vostri figli, favorendo la loro crescita personale, civile, culturale e professionale. Nello spirito di una “grande alleanza” auguro perciò a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, con l’aiuto di Voi genitori e il supporto dei docenti che li hanno seguiti in questi anni, di fare le scelte più conformi ai loro sogni, ai loro talenti e ai loro progetti di vita”.
Segue, in calce alla lettera del Ministro Valditara, una nota descrittiva, volta a focalizzare gli esiti occupazionali e i percorsi di studio universitari dei diplomati. La nota è stata realizzata dalla Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica. In questo allegato vengono fornite alcune informazioni nell’ottica di aiutare gli studenti e le loro famiglie a scegliere con maggiore consapevolezza il percorso di studio secondario superiore. La tavola 1 mostra gli esiti lavorativi e i percorsi di studio universitari dei diplomati a seconda della tipologia di scuola secondaria superiore frequentata. In particolare, oggi vediamo che, a due anni dal diploma, dopo il liceo ha ottenuto un contratto di lavoro il 25% dei ragazzi, dopo l’istituto tecnico il 49%, dopo l’istituto professionale il 60%. In sintesi, sul totale dei diplomati, il 38% ha un contratto di lavoro appunto a due anni di distanza. Inoltre, si evidenzia che la maggior parte dei diplomati provenienti dal liceo continua con gli studi universitari. La tavola 1.1 mostra il dettaglio regionale, per ciascuna delle regioni italiane. Ogni regione italiana ha la sua tavola specifica per questa informazione. La tavola 2 mostra che su 10 ragazzi iscritti all’università, 7 hanno frequentato il liceo, 2 l’istituto tecnico e 1 quello professionale. In particolare, si evidenziano quali sono le scelte universitarie fatte con maggiore frequenza dai diplomati (per esempio, per chi ha frequentato il liceo, gli indirizzi scientifici, ingegneristici ed economici). La tavola 2.1 riporta le stesse informazioni (scelte universitarie), per ciascuna delle regioni italiane. Ogni regione italiana ha la sua tavola specifica anche per questa informazione. La tavola 3 fornisce indicazioni su che cosa chiede in prospettiva il mondo del lavoro. Per esempio, nei prossimi anni, sarà forte la richiesta di dirigenti, professionisti con elevata specializzazione e tecnici. I settori professionali che, in generale, avranno maggiore sviluppo sono il commercio e il turismo, la finanza e la consulenza, la salute, la formazione e la cultura, le costruzioni e le infrastrutture. Come per le altre due tavole, la tavola 3.1 riporta le stesse informazioni per il prossimo trimestre (esigenze del mondo del lavoro) per ciascuna delle regioni italiane, e ogni regione italiana ha la sua tavola specifica anche per questa informazione. Ministero dell’istruzione e del merito Il mercato del lavoro Per quanto riguarda il mercato del lavoro italiano, nel 2022 sono stati siglati, in tutto, quasi due milioni e mezzo di contratti (2.495.050). Il 4,5% circa ha riguardato persone con un diploma di liceo, il 55% con un diploma di istituto tecnico, il 40,5% con una qualifica o un diploma professionale. Per esempio, la più grande regione italiana per popolazione, la Lombardia, nel 2022 ha assorbito quasi 22.000 diplomati di liceo, quasi 270.000 diplomati di istituti tecnici, e quasi 188.000 diplomati o qualificati professionali (fonte: Unioncamere). A dare infine un quadro orientativo sui fabbisogni del mercato del lavoro in termini di competenze professionali è l’Osservatorio DataLab di Assolavoro che, nell’ultimo rapporto (del 2022), indica quali sono i 30 profili più richiesti dalle aziende, sull’intero territorio italiano. Profili che sono i seguenti: analisti di dati, sviluppatori software, esperti di intelligenza artificiale, tecnici energetici, tecnici dell’edilizia e geometri di cantiere, architetti e ingegneri, addetti e responsabili contabili, creatori di contenuti per social media, tecnici elettromeccanici e meccatronici, progettisti di impianti elettrici, addetti al controllo qualità, agenti commerciali e immobiliari, esperti di commercio elettronico, addetti all’assistenza clienti, addetti di call center e receptionist, elettricisti industriali e civili, operai specializzati in macchine a controllo numerico, saldatori, operatori taglio laser, manutentori termoidraulici, montatori meccanici, operai edili specializzati, operai addetti al confezionamento, responsabili magazzino, carrellisti con patentino. In definitiva, c’è una grande richiesta di figure con competenze tecniche: alcune provenienti da un istituto professionale (per esempio, manutentori termoidraulici), altre da un istituto tecnico (per esempio, tecnici meccatronici, geometri di cantiere), altre ancora con formazione universitaria (architetti, ingegneri), compresi i diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Sono molto richieste le nuove professioni dell’ambito digitale e informatico, ma è ancora alta la domanda di tecnici, progettisti, geometri, come anche molto richiesti sono tuttora gli operai specializzati. Cresce la richiesta di competenze tecniche A conferma di questo scenario, il Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e ANPAL) attesta che, nel 2021, per il 36,4% delle assunzioni di cui avevano bisogno, le imprese hanno dichiarato difficoltà di reperimento. Tale quota sale al 37,7% per le professioni intellettuali e scientifiche, al 41,4% per le professioni tecniche, al 48,4% per i dirigenti e al 51,6% per gli operai specializzati. Le figure di più difficile reperimento sono risultate essere fabbri ferrai, artigiani e operai specializzati Ministero dell’istruzione e del merito del tessile e dell’abbigliamento (65,5%), costruttori di utensili e assimilati (65,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%). Sono risultati difficili da reperire anche gli ingegneri in generale (47,8%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%). Per i laureati nei vari indirizzi di ingegneria e per quelli nelle discipline medico-sanitarie, circa la metà delle assunzioni previste dalle imprese sono state difficili da realizzare; una quota del 48,3% riguarda i laureati e i diplomati ITS negli indirizzi di meccanica, meccatronica ed energia; sussistono difficoltà anche a reperire personale qualificato negli indirizzi edile e meccanico (53,6% per entrambi).
Emilio La Greca Romano