Scuola di merito, ma a partire dai Presidi.
Indagati, per false attestazioni, 13 funzionari del MI e del concorso per presidi del 2017. “..Il Ministero, ha dichiarato Giuseppe Valditara, deve essere una casa trasparente e chi ci lavora deve avere sempre come riferimenti la responsabilità istituzionale e la condotta inappuntabile che ne deriva. La trasparenza dell’amministrazione pubblica verso gli altri organi dello Stato e verso i cittadini è un valore fondamentale”.
Il merito della scuola interessa anche i concorsi. Si è voluto modificare il nome del Ministero della scuola in Ministero dell’Istruzione e del Merito, ma non per necessità di forma. Il merito, come indica il Ministro Valditara, va cercato nell’articolo 34 della Costituzione; tale articolo sancisce che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Dire merito, dunque, nei fatti, si traduce nell’ambito scolastico, anche come soddisfacimento di alcuni bisogni. La scuola deve essere dotata di infrastruttura idonea e di strumentazione per valorizzare quanti interagiscono nel suo contesto. Resta esplicativa l’immagine dell’ascensore sociale per trasferire il bisogno della risalita anche del contesto scolastico. Parliamo quindi di una urgente necessità di collocare, secondo la convinzione di Valditara, le scuole del nostro Paese, entro una fascia di qualità, in quanto abilitate agenzie educativo-formative, nella pratica premiale dei meriti e, nel contempo, di porsi opportunità di sviluppo e ascesa di ogni alunno e di tutta la collettività. Fare scuola di merito non esclude, comunque, la necessità della garanzia delle corrette e trasparenti procedure di selezione concorsuali che abilitano all’esercizio delle diverse mansioni nella scuola. Merito si, ma per tutti. Proff e dirigenti scolastici, pertanto non sono esclusi. Non dovranno essere esclusi. Il pm Laura Condemi, (Procura di Roma), ha recentemente notificato diversi avvisi di garanzia. Le azioni della Condemi si riferiscono al più recente concorso per dirigenti scolastici. Tredici funzionari del Ministero dell’Istruzione risultano indagati, “avrebbero inserito dati nel sistema Cineca ancora prima che le prove concorsuali venissero consegnate dai partecipanti“. Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, segue con interesse la questione e sollecita al bisogno di garantire nella scuola, ma non solo, pratiche liberali e garantiste. La scuola, anche la scuola, deve rivelarsi sede di trasparenza e condotta integerrima. Questi fattori, entro il contesto scolastico, devono sempre potersi affermare garanzia. “Seguo con estrema attenzione la vicenda dei tredici funzionari del Ministero indagati per falso ideologico, ha dichiarato Valditara. Nel rispetto più assoluto della cultura liberale e garantista in cui mi sono sempre riconosciuto, e quindi in attesa che la specifica vicenda giudiziaria segua il suo corso, tengo da subito a riaffermare un principio-cardine: il Ministero deve essere una casa trasparente e chi ci lavora deve avere sempre come riferimenti la responsabilità istituzionale e la condotta inappuntabile che ne deriva. La trasparenza dell’amministrazione pubblica verso gli altri organi dello Stato e verso i cittadini è un valore fondamentale”. Indagati sono i presidenti e i segretari della 13esima, 14esima, 15esima, 18esima, 19esima e 20esima commissione. Per pura casualità la 19esima commissione ebbe, a suo tempo, ad analizzare il compito dell’allora Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Così Michele Zannini, presidente del Comitato Trasparenza: “Accogliamo con grande soddisfazione, la notizia delle indagini effettuate dalla Procura di Roma, relative al concorso per dirigenti scolastici 2017. Come Associazione, siamo consapevoli di aver fatto di tutto, per ripristinare i principi di legalità e trasparenza. Attendiamo fiduciosi di conoscere i particolari della vicenda”.
Emilio La Greca Romano