Valditara: “Evviva l’umiliazione, è un fattore fondamentale della crescita”
L’atto dell’umiliazione consegue l’errore o il difetto riconosciuto. L’umiliazione causa la vergogna, provoca la contrizione. Il sentirsi umiliato reca avvilimento e implica anche l’assunzione di un comportamento d’ossequio. Essere umiliati nell’orgoglio non è cosa da poco. L’umiliato riconosce pochezza e limite, ma anche contrizione d’animo, pentimento. Le difficili situazioni umilianti vanno affrontate, occorre essere assertivi, bisogna agire con delicatezza avanti all’offesa e alle critiche distruttive. Un comportamento affabile e positivo sicuramente aiuta a cambiare la situazione e a non essere più umiliato. Fa bene l’umiliazione, sostiene l’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. L’umiliazione deve potersi leggere come fattore di crescita della personalità. “Occorre ridare autorevolezza alla scuola e far rispettare le regole, dichiara Giuseppe Valditara. Per rimettere al centro il tema dobbiamo sottolineare il principio del rispetto, verso i docenti, i dirigenti scolastici, verso gli studenti e i beni pubblici. Dobbiamo educare i ragazzi alla cultura del rispetto. Da qui una serie di proposte, a partire dal responsabilizzare le famiglie, dal docente tutor alla didattica personalizzata. Se mi limito solo a sospendere per un anno un ragazzo io non faccio il bene della società. È molto più importante coinvolgerli nei lavori socialmente utili, che fanno maturare. Soltanto lavorando, soltanto umiliandosi – evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale di crescita della personalità – di fronte ai suoi compagni è lui che si prende la responsabilità dei propri atti. Da lì nasce il riscatto”.
Queste dichiarazioni del Ministro Valditara sono state fatte nel corso dell’incontro Italia-Direzione Nord, a Milano. In tanti, comunque, si dicono indignati avanti alle dichiarazioni di Valditara. Fra questi gli studenti. Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti, “Il 18 novembre, ha dichiarato Chiesa, a seguito di un partecipatissimo sciopero studentesco, il ministro Valditara si è rifiutato di ascoltare gli studenti, ora lo stesso ministro impone la sua idea di scuola, fatta di classismo, merito, umiliazione e repressione. Siamo indignati e arrabbiatissimi, non possiamo più accettare modelli di scuola calati dall’alto e che ignorano le necessità degli studenti”. A sostenere il carico di Bianca Chiesa, gettandosi con impeto, contro il Ministro Valditara ha fatto seguito Ilenia Malavasi, deputata PD: “Il professor Valditara continua a scambiare la scuola per un riformatorio e dopo i lavori socialmente utili e il divieto di accedere al reddito di cittadinanza, oggi parla espressamente di ‘umiliazione’, cose che non si sentivano da almeno 100 anni. La questione è molto semplice: uno così non può fare il ministro dell’Istruzione”. Non si esime dallo sferrare il colpo Alice Beccari dell’esecutivo nazionale dell’Unione Degli Studenti “Il ministro – aggiunge – vede come migliore forma di provvedimenti disciplinari quella dei lavori socialmente utili, in modo che gli studenti attraverso l’umiliazione evitino di ripetere gli stessi errori e, seguendo la sua idea di una scuola classista e del merito, ha affermato di voler togliere il reddito di cittadinanza a chi non assolve l’obbligo scolastico, tutto questo seguendo la linea della repressione, con scuole dove vince il concetto di merito su quello di libertà e benessere, supportando misure come quelle delle telecamere a scuola o della proibizione dell’uso dei cellulari durante l’orario scolastico”. Perché il Ministro Valditara ha fatto questo intervento additando l’umiliazione come fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità? Doveva rispondere intorno a un quesito sulla ‘rieducazione’ necessaria per uno studente, attore di un episodio di bullismo registratosi al Nord, presso un istituto tecnico di Gallarate. La dichiarazione di Valditara, comunque, ha creato un grande scompiglio. Piovono accese critiche da ogni dove. Carlo Calenda: “Ma questi dove li hanno presi! Che vergogna”. Tra gli altri, anche il deputato del Pd Marco Furfaro: “… ma Valditara ha mai letto un qualsivoglia studio di psicologia e pedagogia? Sembra incredibile. E in effetti è incredibile che, dopo una simile sparata, possa essere ancora ministro dell’Istruzione”. Duro Luca Bizzarri, un noto artista sul social network: “…Un ministro dell’Istruzione che parla dell’umiliazione pubblica come strumento di crescita. La stigmatizzazione pubblica. Io sono favorevole ai lavori socialmente utili ma credo, sommessamente, che questo sia fascismo”. E non finisce qui. Ecco la considerazione del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Umiliazione fattore di crescita nella scuola? Vabbè che il ministero della Giustizia in via Arenula 70 dista un chilometro dal ministero dell’Istruzione in viale Trastevere 76/a ma ho come l’impressione, leggendo le incredibili esternazioni del ministro Valditara, che si sia confuso tra i due ministeri. E confonda quindi scuole e carceri del secolo scorso…”.
Emilio La Greca Romano