Bianchi oggi presenta “FUTURA. Progettare, costruire e abitare la scuola”
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, interverrà alla Triennale di Milano per la presentazione delle linee orientative per agli ambienti di apprendimento e per la didattica, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Palazzo dell’Arte a Milano, è l’edificio donato dalla famiglia Bernocchi, sede della Triennale. La Triennale di Milano è un’istituzione culturale internazionale che propone mostre, convegni ed eventi d’arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione e società. Dal 2007 è sede del Triennale Design Museum, mentre dal 2011 ospita il Teatro dell’Arte, tra i più significativi del panorama milanese, nuovo punto di riferimento per progetti culturali e arti performative. Oggi, ospiterà anche il Ministro dell’Istruzione. Patrizio Bianchi interverrà alla Triennale per la presentazione delle linee orientative per agli ambienti di apprendimento e per la didattica, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Presenterà “Futura”, il piano per progettare e costruire l’istruzione. L’appuntamento è alle ore 11.30. Saranno presenti anche alcuni componenti del gruppo di lavoro istituito dal Ministro Bianchi per la definizione delle linee guida per la costruzione delle nuove scuole previste dal PNRR. E’ un’operazione di rilievo che riveste una indiscutibile importanza. «Stiamo realizzando un’operazione importante per il Paese, ha dichiarato Bianchi, rimettendo in movimento capacità di azione e di pensiero che diventano atti concreti. Dobbiamo costruire edifici che siano un riferimento per tutti coloro che nel nostro Paese si porranno, da qui in avanti, il problema di realizzare scuole ed edifici pubblici. E lo faremo solo grazie al contributo di tutti». Si parla di ben 195 istituti innovativi. Si tratta, in sostanza di strutture innovative negli ambienti, sostenibili nei materiali utilizzati e nei consumi energetici; saranno costruzioni sicure e inclusive. Il gruppo è composto dagli architetti Massimo Alvisi, Sandy Attia, Stefano Boeri, Mario Cucinella, Renzo Piano, Cino Zucchi, Luisa Ingaramo. Dagli esperti di scuola Andrea Gavosto, Franco Lorenzoni, Carla Morogallo. Il Ministro Bianchi ringrazia tutti i componenti e assicura: “Dal loro contributo arrivano indicazioni importanti e innovative per la costruzione delle nuove scuole, che metteranno al centro la sostenibilità, l’innovazione didattica, l’apertura al territorio. È il momento di fissare parametri che ci consentano di rilanciare l’idea di una scuola, di luoghi di apprendimento che siano punti di riferimento per la comunità». Il Ministro dell’Istruzione ha riferito che, in giornata, sarà presentato inoltre il programma che riguarda l’uso del digitale «Abbiamo lanciato un programma da 800 milioni di euro per formare, entro il 2025, 650 mila insegnanti non solo sull’uso del digitale, ma anche sull’educazione all’uso del digitale da parte dei ragazzi. Perché molti ragazzi oggi rischiano di essere prigionieri del loro telefonino e questo non è possibile», sottolinea Bianchi. Il ministero dell’Istruzione, ha assicurato, sta lavorando da molto tempo sul Pnrr. Noi innanzitutto stiamo facendo dei grossi interventi di tipo edilizio perché ci sono troppe differenze nel nostro paese e, dall’altra parte stiamo intervenendo sulle competenze, quelle dei nostri insegnanti e dei nostri ragazzi». Tutto questo in parallelo con il conflitto Russia-Ucraina; una guerra che richiama anche la nostra attenzione in termini di opera di pace e di accoglienza umanitaria. «A questi ragazzi a scuola sul ruolo dell’Ucraina, ha dichiarato alla Stampa, bisogna dire una cosa fondamentale: che la guerra e’ veramente la più ostile delle parole. Bisogna trovare un percorso di pace, ma bisogna raccomandare ai nostri ragazzi di costruire la pace soprattutto nei loro cuori. Noi abbiamo accolto oggi nel nostro paese e ricevuto nelle nostre scuole più di 20 mila studenti e di questi 17 mila li abbiamo già validati, cioè abbiamo già ricostruito il loro percorso. Siamo in un rapporto continuo con il ministero ucraino e quindi i nostri ragazzi capiscono che alla guerra si oppone questo percorso di pace. La parola può essere uno strumento di unione ma può essere anche un’avaria, uno strumento di divisione. E’ ora di avere parole non solo non ostili, ma di pace».
Emilio La Greca Romano