Incontro Bianchi-Vira a favore dei giovani studenti ucraini in fuga dalla guerra
Il 26 aprile u.s. , presso il Ministero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi ha incontrato la Viceministra dell’Educazione e della Scienza ucraina, Rogova Vira. Patrizio Bianchi: “Ho voluto testimoniare alla Viceministra la vicinanza e la solidarietà della scuola italiana. Il nostro Paese ha immediatamente accolto bambini e ragazzi nei nostri istituti. Continueremo a mettere in campo tutte le azioni necessarie, anche con il supporto e il coordinamento europeo e di realtà che stanno rafforzando il nostro impegno comune. Costituiremo un gruppo di lavoro tra i due Paesi affinché il contatto sia diretto e costante”.
In Italia, ad oggi, si contano ben 100mila ucraini e 17mila bambini nelle scuole. Per l’esattezza in tutto, nel nostro Paese, sono arrivati 101.772 ucraini: 52.623 sono donne, 12.747 uomini, 36.402 minori. Circa la metà tra questi frequentano ora le nostre scuole. Il 26 aprile u.s. , presso il Ministero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi ha incontrato la Viceministra dell’Educazione e della Scienza ucraina, Rogova Vira. Al centro dell’attenzione di Bianchi e Vira i giovani studenti ucraini in fuga dalla guerra. Si è discusso di continuità didattica. Non secondaria l’attenzione che si è posta sul piano psicologico a favore di tanti studenti e studentesse ucraine; un supporto necessario volto a garantire il recupero della socialità anche grazie ad attività dedicate nel periodo estivo. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ritenuto opportuno far sentire il calore del nostro abbraccio a favore di tanti giovani costretti a fuggire dal proprio Paese. La scuola italiana è vicina e solidale; è quotidianamente e attivamente impegnata nell’opera dell’accoglienza. “Ho voluto testimoniare alla Viceministra, ha dichiarato Bianchi, la vicinanza e la solidarietà della scuola italiana. Il nostro Paese ha immediatamente accolto bambini e ragazzi nei nostri istituti. Continueremo a mettere in campo tutte le azioni necessarie, anche con il supporto e il coordinamento europeo e di realtà che stanno rafforzando il nostro impegno comune. Costituiremo un gruppo di lavoro tra i due Paesi affinché il contatto sia diretto e costante”. Grata si è detta la Viceministra Vira Rogova; ha ringraziato la parte italiana per le opportunità offerte ai bambini ucraini di continuare i loro studi nelle istituzioni educative italiane e ha chiesto l’assistenza per risolvere una serie di ulteriori questioni legate all’organizzazione del processo educativo. Le scuole in Italia resteranno aperte anche in estate con la peculiare finalità di fornire un fattivo sostegno didattico e linguistico ai giovani ucraini. Accoglienza e integrazione saranno gli obiettivi principali che si porrà la scuola estiva. L’informativa trova l’autorevole fonte in Vittoria Casa (M5s), presidente della Commissione Cultura. E’ una decisione necessaria, sostiene «..per continuare il prezioso lavoro di integrazione didattica, linguistica e culturale». Resta centrale l’attenzione sulle questioni connesse all’organizzazione del processo educativo. A tal fine è stato costituito un gruppo di lavoro per rafforzare l’impegno dei due Paesi e tracciare risoluzioni a una serie di questioni legate appunto all’organizzazione di tale processo. Il 20 aprile scorso, invece, si è svolto il secondo incontro del Gruppo di coordinamento della società civile per la crisi ucraina, presso Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presieduto dalla viceministra Marina Sereni. Ha fatto seguito al primo incontro, svoltosi il 9 marzo scorso.
L’Italia – ha dichiarato la Sereni – ha approvato lo stanziamento di 26 milioni di euro per gli aiuti umanitari legati alla crisi – 6 milioni di euro all’Unicef in Ucraina; 6 milioni di euro al “Fondo umanitario ucraino” dell’OCHA; 4 milioni di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ucraina; 8 milioni di euro all’UNHCR nei paesi della regione; 2 milioni di euro alla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa della regione – mentre sono state organizzate donazioni e forniture umanitarie all’Ucraina (25 tonnellate circa) e alla Moldova (20 tonnellate circa) grazie all’efficace e tempestivo coordinamento della Protezione Civile. “Per quanto riguarda la Moldova – ha precisato la Sereni – stiamo predisponendo l’utilizzo del Fondo per l’immigrazione della Farnesina insieme all’Unhcr per aiutarla a organizzare l’accoglienza dei profughi. La Farnesina ha, inoltre, istituito un Gruppo di Coordinamento per il monitoraggio del flusso migratorio, coinvolgendo tutti gli organismi nazionali competenti, la Commissione Nazionale Asilo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, al fine di garantire che i rifugiati in fuga ottengano la dovuta protezione e assistenza. Grandi sforzi sono stati compiuti, insieme al Ministero per le Pari Opportunità, per garantire che i minori non accompagnati in fuga dall’Ucraina non siano vittime della tratta o del lavoro minorile. Non sappiamo come si evolverà sul campo la crisi, ha aggiunto, ma sappiamo per certo che la fase dell’emergenza umanitaria sarà di lunga durata. Dobbiamo quindi essere pronti ad adeguare le nostre azioni, sia politicamente che tecnicamente, mentre continuiamo a lavorare insieme, in modo coordinato, per identificare i bisogni più urgenti delle persone colpite dalla guerra”. Bisogna riconoscere, intanto, che il Ministero dell’Istruzione del nostro Paese, è tempestivamente intervenuto per fronteggiare l’emergenza umanitaria in corso, con prime indicazioni relative all’accoglienza scolastica di quanti in età scolare erano in fuga dall’Ucraina devastata dalla guerra. Adesso, alla luce dei nuovi arrivi, l’accoglienza viene sicuramente praticata con modalità più riflessiva e strutturata.
Emilio La Greca Romano