L’Educazione Civica, un percorso per formare cittadini responsabili
L’Educazione Civica, dall’inizio dell’anno scolastico 2020/21, è disciplina trasversale che riguarda tutti i gradi scolastici. Tre nuclei tematici caratterizzano l’insegnamento: COSTITUZIONE, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà; SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio; CITTADINANZA DIGITALE. “ Tema del 50° Concorso Nazionale E.I.P. Italia Scuola strumento di pace è “I principi universali di educazione civica”. Il Consiglio direttivo ha scelto di dedicare il 50° Concorso Nazionale ai Principi universali di Educazione civica, elaborati a Ginevra nel 1968 dai fondatori dell’Associazione Jean Piaget e Jacques Muhlethaler.
L’Educazione Civica, dall’inizio dell’anno scolastico 2020/21, è disciplina trasversale che riguarda tutti i gradi scolastici. Tre nuclei tematici caratterizzano l’insegnamento: COSTITUZIONE, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà; SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio; CITTADINANZA DIGITALE. Sono state fornite utili linee guida per una corretta attuazione dell’innovazione normativa. Fondamento della disciplina è la Costituzione italiana. La Costituzione si rappresenta come norma principe. La Legge, ponendo a fondamento dell’educazione civica la conoscenza della Costituzione Italiana, la riconosce non solo come norma cardine del nostro ordinamento, ma anche come criterio per distinguere diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali con lo scopo della promozione della persona e la diffusa partecipazione dei cittadini alla vita economica e socio-politica del nostro Paese. La Costituzione assume, dunque, un valore culturale e pedagogico, si rappresenta direttiva esplicita per quanti vivono la scuola e sono coinvolti nelle svariate attività che l’Istituzione svolge. Nell’articolo 7 della Legge è affermata la necessità che le istituzioni scolastiche rafforzino la collaborazione con le famiglie. Un rapporto collaborativo per garantire una cittadinanza consapevole. “La norma richiama il principio della trasversalità del nuovo insegnamento, anche in ragione della pluralità degli obiettivi di apprendimento e delle competenze attese, non ascrivibili a una singola disciplina e neppure esclusivamente disciplinari”. In quest’ottica la scuola diffusa sul territorio deve aggiornare i curricoli di istituto e l’attività di programmazione didattica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione. Il testo di legge prevede che l’orario dedicato a questo insegnamento non possa essere inferiore a 33 ore per ciascun anno di corso. Viene fornita la possibilità non rigida, ma funzionale a un più agevole raccordo fra le discipline e le esperienze di cittadinanza attiva che devono concorrere a comporre il curricolo di educazione civica. Ogni disciplina integra la formazione civica e sociale degli studenti. I nuclei tematici dell’insegnamento, e cioè quei contenuti ritenuti essenziali per realizzare le finalità indicate nella Legge, sono già impliciti nella conoscenza certa e incontrovertibile delle stesse discipline. “La prospettiva trasversale dell’insegnamento di educazione civica offre un paradigma di riferimento diverso da quello delle discipline. L’educazione civica, pertanto, supera i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari”. Tema del 50° Concorso Nazionale E.I.P. Italia Scuola strumento di pace è “I principi universali di educazione civica”. Il Consiglio direttivo ha scelto di dedicare il 50° Concorso Nazionale ai Principi universali di Educazione civica, elaborati a Ginevra nel 1968 dai fondatori dell’Associazione Jean Piaget e Jacques Muhlethaler: La scuola è al servizio dell’umanità; la scuola apre a tutti i fanciulli del mondo la strada della comprensione reciproca; la scuola educa al rispetto della vita e degli uomini; la scuola educa alla tolleranza, qualità che permette di accettare, negli altri, sentimenti, maniere di pensare e di agire, diversi dai propri; la scuola sviluppa nel fanciullo il senso di responsabilità, uno dei più grandi privilegi della persona umana. Più cresce il progresso tecnologico scientifico, più l’uomo deve sentirsi responsabile; la scuola educa il fanciullo all’altruismo e alla solidarietà. Deve fargli capire che la comunità non può progredire senza sforzi personali e la collaborazione attiva di tutti. Nel corso dell’anno scolastico 2021/22, a febbraio scorso, l’associazione EIP Scuola Strumento di Pace, sezione italiana di E.I.P. Ecole Instrument de Paix ha indetto la cinquantesima edizione del Concorso Nazionale, nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dalla propria fondazione nel 1972. Tutte le scuole hanno potuto prendere parte al Concorso Nazionale (Protocollo di intesa triennale Ministero Istruzione – E.I.P. Italia “Cittadinanza e diritti umani: partecipazione, legalità, intercultura, sicurezza, sport” del 10 maggio 2021).
“È fondamentale, ha dichiarato Patrizio Bianchi, che le ragazze e i ragazzi conoscano quanto prima, nel loro percorso di formazione, la nostra Costituzione, imparino ad amarla e a riconoscerne il valore. Il dialogo che abbiamo avviato come Ministero con la Corte costituzionale parte naturalmente dalla scuola: è qui che impariamo a vivere in comunità, a costruire una comune coscienza civica e ad accrescere il sentimento di appartenenza alla vita del Paese per formare cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e doveri. L’educazione civica, sostiene il Ministro Bianchi, con le sue 33 ore annuali e trasversali a tutte le discipline, potrebbe spostarsi parzialmente nelle Biblioteche,in questi luoghi, laddove essi siano trasformati in vere agorà entro cui discutere e confrontarsi.“Le biblioteche diventino il centro delle nostre scuole, dichiara Patrizio Bianchi, per prendere i libri ma anche per parlare di libri e per esercitare la democrazia, un luogo aperto a tutti i ragazzi e le ragazze, a tutto il territorio. Le biblioteche diventino un pozzo d’acqua da cui attingere risorse nuove per rigenerare la vita delle nostre scuole”.
Emilio La Greca Romano