La Scuola promuove mare, vino e olio
Dalla “Giornata del Mare”, volta a diffondere la cultura e la cittadinanza del mare in quanto risorsa di grande valore scientifico, ricreativo ed economico, a quella del vino e dell’olio, le due eccellenze italiane più celebrate a livello internazionale. Nel contesto di “Vinitaly” è stato firmato il nuovo Protocollo d’intesa triennale. Insegnando ai giovani il loro valore tuteliamo e promuoviamo il nostro patrimonio culturale materiale e immateriale, a partire dalla Dieta mediterranea, oltre che i nostri territori”.
Il decennio compreso tra il 2021 e il 2030 è configurato come il decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile. Dieci anni, dieci sfide, un solo oceano. La distesa oceanica ci sostiene, è fonte di biodiversità, la sua vastità ci ossigena, è cultura e vita. Curare l’oceano e mantenerlo in salute è garanzia di un futuro sostenibile. Siamo interdipendenti. Il mare dipende da noi, noi dipendiamo dal mare. Le sfide dell’oceano delle scienze del mare per uno sviluppo sostenibile rappresentano priorità per raggiungere le finalità entro il 2030. Occorre un’opera collettiva e le sfide sono soggette a continua evoluzione. Occorre che vengano compresi l’inquinamento, i fattori di stress multipli e gli ecosistemi marini, il cibo oceanico, i settori dell’oceano e l’economia blu, come sbloccare le soluzioni al cambiamento climatico basate sull’oceano, lo sviluppo della resilienza della comunità ai rischi oceanici, l’espansione del sistema globale dell’osservazione oceanica, come creare una rappresentazione digitale dell’oceano, come fornire competenze, conoscenze e tecnologie a tutti, come cambiare il rapporto dell’uomo con l’oceano. L’oceano che vogliamo non è quello che abbiamo. Vogliamo un oceano pulito, sano e resiliente, produttivo, predicibile, sicuro, accessibile e che ispira e coinvolge. Le Scienze marine si occupano dello studio delle interazioni terra-oceano, oceano-atmosfera, oceano-criosfera e riconoscono, rispettano e includono le conoscenze locali e indigene. La Scienza del Mare è una disciplina che cerca soprattutto interdisciplinarità tra scienza, geografia, economia e società. Insomma, c’è un mare da fare! Iniziative, programmi, progetti, azioni di vario tipo sono finalizzate a fornire un contributo fattivo a garanzia del benessere marino. Si parte da una sorta di volontariato semplice per arrivare a un volontariato strutturato e complesso. Diffusi organismi si preoccupano di facilitare e coordinare a livello nazionale le attività del decennio. Si tratta dei Comitati Nazionali del Decennio. Questi coinvolgono e sollecitano le varie istituzioni. In Italia il Comitato è presieduto dalla Commissione Oceanografica Italiana del Centro Nazionale per le Ricerche. E’ coordinato da Rosalia Santolieri, Direttore di ISMAR-CNR. “Da anni, ricorda l’ISPRA, (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in nome di una famigerata coscienza ecologica che stenta a delinearsi, parliamo di quello che andrebbe fatto “sopra il mare” sulla terra, senza renderci conto che contemporaneamente stiamo trascurando le distese blu, gli Oceani. Ogni anno centinaia di tonnellate di spazzatura finiscono in fondo al mare, provocando una danno all’ecosistema che si protrarrà per oltre 100 anni! Negli ultimi tempi assistiamo ad un fermento sociale che accoglie costantemente l’invito a contrastare l’inquinamento globale, ma se pensiamo a come abbiamo ridotto i nostri mari stiamo solo sostituendo un problema che ci riguarda con un altro altrettanto grave. Ci preoccupiamo di tutelare la nostra economia turistica, ma contemporaneamente ci scostiamo sempre più dall’obiettivo. Basti pensare che si stima che nel Mediterraneo le perdite economiche, dovute proprio all’inquinamento da plastica, ammontano a diverse centinaia di milioni di euro l’anno e che il turismo sia proprio il settore che maggiormente ne risente. Concimi, pesticidi, sostanze chimiche plastiche e microplastiche, questo il mixer di tossine che riversiamo nelle nostre acque, che ritroviamo sulle nostre spiagge. Ripuliamo la terra, pensiamo a come allungare il nostro ciclo di vita, ma accorciamo quello del mare, con cui stiamo simbioticamente uniti. Anche in assenza di normative stringenti, lo smaltimento di rifiuti e delle altre sostanze chimiche dovrebbe essere meno scellerato. E’ auspicabile la creazione di aree marine protette dove la pesca venga sottoposta a controlli più severi”.
Le dinamiche didattiche nell’ambito scolastico hanno sempre considerato la progettualità dell’educazione ambientale indirizzata agli studenti di tutte le scuole e col fine di garantire la conoscenza, la tutela, la conservazione, la valorizzazione, la fruizione dell’ambiente marino. La scuola da tempo si muove e tratta tematiche relative all’inquinamento marino, connesse alla fascia costiera, attività antropiche. Tale azione ha lo scopo di sollecitare le coscienze richiamando al senso civico e alla legalità; serve per accostarsi alle tematiche relative alle zone umide, alla pesca e all’importanza sociale ed economica del consumo del pesce azzurro. “Il mare a scuola” si rappresenta, tra l’altro, valido progetto formativo che ha come obiettivo l’ambiente marino e le zone umide costiere, in considerazione dell’importanza paesaggistica, turistica e economica che rivestono nella stesse aree di realizzazione del progetto. Lo scorso 11 aprile si sono svolte, al porto di Civitavecchia, le celebrazioni per la Giornata del Mare. Per il Ministero dell’Istruzione presente la Sottosegretaria Barbara Floridia e per la Guardia Costiera il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone. La Giornata del Mare ha lo scopo di diffondere la cultura del mare. Il mare si rappresenta risorsa di grande valore scientifico, ricreativo ed economico. E’ necessario promuovere la cittadinanza del mare. Va conservato e valorizzo in quanto bene vitale per il pianeta intero. Questi, dunque, gli obiettivi della celebrazione della Giornata del Mare, istituita nel 2017. Questa iniziativa s’innesta nell’ambito di Ri Generazione Scuola (Piano del Ministero dell’Istruzione per la transizione ecologica e culturale delle scuole, nato con l’obiettivo di educare i più giovani ad abitare il mondo in modo nuovo e più rispettoso e ponendo attenzione ai temi ambientali e alla sostenibilità). “Ho trovato i progetti premiati davvero molto interessanti, raccontati con entusiasmo sia dagli studenti che dai docenti. Educare i ragazzi alla cittadinanza del mare deve essere una priorità per costruire insieme un nuovo modello abitativo”, ha dichiarato la Sottosegretaria Barbara Floridia. “Parlare ai giovani – ha affermato l’Ammiraglio Nicola Carlone – equivale ad investire sul nostro futuro, poiché loro saranno i custodi dell’immenso patrimonio che è il nostro mare. A tutti noi, però, spetta il delicato compito di tutelarlo, consegnandolo loro intatto, così come ce lo hanno consegnato i nostri predecessori. È questa una delle missioni più importanti che la Guardia Costiera porta avanti – ben oltre i compiti affidatigli dalle leggi dello Stato – ma in virtù di un senso di responsabilità proprio di una Organizzazione vicina ai cittadini, dalla parte dell’ambiente”. La manifestazione ha registrato un numero considerevole di studenti della scuola di ogni ordine e grado. L’iniziativa è scaturigine della fattiva collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. La Giornata del Mare di quest’anno ha proposto una serie di tematiche: i cambiamenti climatici, la sostenibilità e gli effetti sull’ambiente costiero e sulle comunità che vivono in prossimità del mare. Nella stessa giornata la Scuola, nel contesto di Vinitaly a Verona ha firmato il nuovo Protocollo d’intesa triennale, finalizzato a promuovere i temi della Giornata Nazionale della cultura del Vino e dell’Olio. A Verona, infatti, erano presenti il Sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, il Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio, e il Presidente dell’AIS (Associazione Italiana Sommelier), Antonello Maietta. La giornata è ideata dall’AIS. Si svolgerà il prossimo 7 maggio. E’ un’occasione di collaborazione tra le Istituzioni, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’Agenda 2030 dell’ONU. “La firma di questo Protocollo è un ulteriore, concreto segnale di ripartenza dopo due anni funestati dalla pandemia e rinnova una preziosa collaborazione a tutela di quelle che sono due tra le eccellenze italiane più celebrate a livello internazionale: il vino e l’olio – dichiara il Sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso –. Il mondo della scuola ha un ruolo strategico nella cura e nella valorizzazione delle straordinarie specificità dei nostri territori: soprattutto nell’ambito dell’istruzione secondaria, gli indirizzi di studio legati all’enogastronomia garantiscono percorsi di altissimo profilo e offrono un ampio ventaglio di opportunità occupazionali”. Il Sottosegretario di Stato per la Cultura, Lucia Borgonzoni ha dichiarato: “Dalle buone abitudini alimentari della dieta mediterranea al paesaggio, dagli antichi mestieri alle tradizioni relative alla loro produzione, passando anche dal valore economico che generano: l’olio e il vino testimoniano il sapere, la storia e l’immagine dell’Italia intrisi nei molteplici territori che la caratterizzano. Coinvolgere le studentesse e gli studenti in questo progetto significa fare e promuovere cultura, per crescere generazioni più consapevoli dell’arte legata a questi due straordinari prodotti agroalimentari”. “Prodotti come il vino e l’olio non rappresentano soltanto due eccellenze delle nostre regioni, fanno parte della nostra storia, delle nostre tradizioni e del nostro essere italiani, precisò il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio. Questo Protocollo, aggiunse, contribuisce a trasmettere alle nuove generazioni il valore di due simboli del nostro agroalimentare che rappresentano sia cultura che educazione, e che sono tra i nostri migliori ambasciatori nel mondo. Insegnando ai giovani il loro valore tuteliamo e promuoviamo il nostro patrimonio culturale materiale e immateriale, a partire dalla Dieta mediterranea, oltre che i nostri territori”. Altra non trascurabile dichiarazione fu quella del Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta: “L’attività formativa dell’Associazione Italiana Sommelier, oggi più che mai, grazie ai nuovi spazi della sede nazionale di Milano, fornisce tutti gli strumenti necessari per collocarsi stabilmente nel mondo del lavoro, promuovendo l’uguaglianza di genere all’interno del proprio sodalizio associativo e incoraggiando stili di vita sostenibili nel proprio ambito professionale, in totale consonanza con il quarto punto dell’Agenda 2030. È quindi per me una grande soddisfazione rinnovare un Protocollo d’intesa che, tra le altre cose, permetterà a centinaia di studenti delle scuole di conoscere luoghi dove il legame tra cultura, vino e olio è tangibile”. I Ministeri coinvolti e l’AIS continueranno nell’opera di diffusione e sensibilizzazione sulle conoscenze, sull’economia e sulle tradizioni legate alla produzione enologica e olearia delle regioni italiane. A tal fine saranno programmati percorsi museali, didattici, storico-documentari. La Scuola, i considerazione dell’autonomia scolastica, parteciperà con svariati percorsi formativi dedicati alla conoscenza diretta della cultura e delle caratteristiche socio-economiche dei singoli territori, relative alle tradizioni enologiche e olearie.
Emilio La Greca Romano