Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori
L’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale, organismo con compiti propositivi e di consultazione, del Ministero dell’istruzione, ha elaborato il documento “Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori”. Obiettivo primario del documento si rappresenta il bisogno di promuovere un rinnovamento della didattica e delle relazioni tra tutti gli studenti in un contesto di crescente pluralismo culturale.
La pandemia da Covid19 ha provocato considerevoli spese in termini di apprendimento e di socializzazione mancanti. Ne è convinto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Come prevedibile, sostiene, e come molte ricerche hanno documentato, gli alunni in situazioni di fragilità, spesso accompagnata da difficoltà economico-sociali e dall’assenza di particolari supporti tecnologici, sono stati tra i più penalizzati”. A pagare un alto prezzo in fase emergenziale e nel processo della ripartenza sono stati i giovani studenti provenienti da contesti migratori. La formazione di questi, asserisce Bianchi, è sicuramente migliorata nel corso del tempo, anche se ancora necessitano di peculiari azioni di sostegno a garanzia del raggiungimento dei propri diritti socio-educativi. L’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale, organismo con compiti propositivi e di consultazione, del Ministero dell’istruzione, ha elaborato il documento “Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori”. Con tale documento si vuole fornire sostegno a tutto il personale docente e ai dirigenti scolastici affinché possano rappresentarsi valido riferimento per gli studenti provenienti da vari contesti migratori. Obiettivo primario del documento si rappresenta il bisogno di promuovere un rinnovamento della didattica e delle relazioni tra tutti gli studenti in un contesto di crescente pluralismo culturale. “Il documento, precisa Bianchi nella sua nota introduttiva, si pone in continuità con i precedenti documenti di indirizzo e Linee guida sul tema. Di fronte ad un compito così difficile e decisivo, che sollecita ad esprimere tutta la qualità inclusiva del nostro sistema scolastico, è necessario costruire alleanze nei diversi contesti territoriali, con il mondo delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni, del volontariato. È inoltre importante, come viene suggerito nel documento, coinvolgere tutti gli studenti, indipendentemente dalla propria provenienza, insieme, in azioni di partecipazione attiva e reciproco scambio”. La legge 92/2019 si mostra riferimento di rilievo. Viene introdotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica, così pure il decreto 22 giugno 2020 che ne traccia le successive Linee guida per l’insegnamento. “Gli articoli della legge, osserva il Ministro Bianchi, presentano molti spunti in comune con le tematiche di questo documento di Orientamenti interculturali. Nella difficoltà della presente congiuntura può essere di aiuto ricordare che sempre sono state le sfide più difficili a far progredire l’innovazione e la nostra cultura pedagogica. La presenza nella comunità scolastica di alunni e studenti portatori di ulteriori valori culturali, linguistici, religiosi, è certamente un elemento di complessità, ma può rivelarsi, come testimoniato da diverse positive progettualità scolastiche, anche una grande occasione per ripensare alla scuola e al suo mandato di fronte alle sfide del pluralismo socio-culturale. Non solo per la predisposizione di spazi, metodi e strategie di apprendimento adatti a prendersi cura dello sviluppo di abilità e competenze di tutti e di ciascuno, ma anche per ripensare e rinnovare il curricolo, valorizzare il plurilinguismo e l’assunzione di responsabilità sociale da parte degli studenti, promuovendo le alleanze capaci di dare vita a quella ‘città educativa’ che è il contesto più adeguato per l’inclusione sociale e l’esercizio per tutti della cittadinanza attiva. Spero che le idee e le proposte, aggiunge il Ministro, contenute in questo documento possano davvero costituire un utile orientamento per l’azione di tutta l’Amministrazione Scolastica – Uffici Scolastici Regionali, istituzioni scolastiche e reti di scuole sul territorio – e che possano contribuire a valorizzare e diffondere le tante buone pratiche, organizzative e didattiche, già messe in campo dalle istituzioni scolastiche. La possibilità per il Paese di contare, per il suo sviluppo economico e civile, sulle intelligenze e sui talenti di tutti gli studenti dipende in larga misura dalla formazione scolastica che riusciremo a realizzare e a garantire a tutti, non uno di meno”. Il documento curato dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale “Orientamenti interculturali – idee e proposte per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale”, si struttura in tre parti fondamentali:il contesto e i riferimenti, i soggetti destinatari delle azioni, le attenzioni e le proposte. I nuovi orientamenti interculturali stabiliscono una congiuntura coi documenti precedenti; si mostrano in continuità anche con la visione della scuola italiana inclusiva e interculturale. Di pari passo rendono attuali proposte e attenzioni tenendo in giusta considerazione i mutamenti avvenuti in questi anni. Non siamo tutti espressione di una sola cultura, territorio e nazione, ma cittadini europei e collocati in una dimensione globalizzante. E’ cresciuta la sensibilità ecologica specialmente da parte dei giovani di ogni dove, la coscienza di una cittadinanza e di una competenza digitale che mette insieme le nuove generazioni, senza tener di conto la provenienza individuale, le differenze del contesto migratorio. Ecco, questi il contesto e i riferimenti che il documento tiene in buon conto. Gli orientamenti interculturali agiranno secondo una duplice direzione: saranno considerati la specificità delle proposte integrative e l’universalità dell’educazione interculturale. Traccia di rilevanza nel documento è quella riservata alla Educazione interculturale. Tale prospettiva è destinata a tutti e necessita del contributo di ognuno. La scuola non basta da sola. “Lo straordinario lavoro svolto ormai da molto tempo da dirigenti scolastici, insegnanti, educatori, operatori sociali, associazioni del terzo settore deve avere l’ambizione di costruire una nuova e più corretta narrazione”. E’ il tempo di una osservazione antropologica e sociale nuova. A quasi cinquant’anni dall’ inizio della trasformazione dell’Italia in Paese di immigrazione è necessario assumere uno sguardo diverso, interpretando i soggetti provenienti da contesti migratori non più come portatori di bisogni, ma come portatori di diritti e di doveri. La fattibilità di questo principio è possibile con la capacità di valorizzare il patrimonio linguistico e culturale degli alunni provenienti da contesti migratori, di sostenere reti tra scuole, centri di educazione degli adulti, centri educativi ed associazioni, la promozione dell’incontro e la capacità di favorire occasioni di confronto e conoscenza reciproca. La globalizzazione in quanto fenomeno causato dall’intensificazione degli scambi e degli investimenti su scala mondiale ha portato anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche, tecnologiche e i suoi effetti hanno un rilievo e una unione planetaria. La velocità delle comunicazioni, delle informazioni, le favorevoli opportunità di crescita economica, non possono staccarsi da un processo di reciproca accettazione, di accoglienza e condivisione.
Emilio La Greca Romano