La Scuola presenta il Piano di “RiGenerazione Scuola” ai rappresentanti degli Stati membri del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana, domani, 23 marzo, sarà illustrato il Piano ministeriale “RiGenerazione Scuola”, una progettualità che ha la finalità di rigenerare la funzione educativa della scuola.
Dire “RiGenerazione Scuola” sta a significare promuovere un obiettivo, quello che l’istituzione scolastica si pone col fine di rigenerare la funzione educativa della scuola stessa per ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future, per imparare ad abitare il mondo in modo nuovo. La scuola dunque crea, così, non solo un nuovo alfabeto ecologico ma si trasforma in un luogo nel quale si azzerano i conflitti tra le generazioni e si impara a crescere in modo sostenibile. Tante scuole ad oggi si sono prodigate nel percorso di RiGenerazione. Svariate risultano le attività che le istituzioni scolastiche italiane hanno intrapreso per educare alla sostenibilità promuovendo concorsi, attivando laboratori, progetti, iniziative e attività sul riciclo e sulla riduzione degli sprechi. La Scuola, mercoledì, 23 marzo, curerà l’evento di presentazione del Piano “RiGenerazione Scuola” nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Patrizio Bianchi, il Ministro dell’Istruzione, aprirà l’incontro. Seguiranno interessanti interventi da parte della Sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, il Sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, (con un videomessaggio), il Presidente di ASVIS- Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Pierluigi Stefanini, l’Amministratore delegato di Itelyum, Marco Codognola, la Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa, Luisella Pavan-Woolfe.
Il Piano ministeriale “RiGenerazione Scuola” ha, dunque, finalità di rigenerare la funzione educativa della scuola. Essa deve mostrarsi capace di ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future, per imparare ad abitare il mondo in modo nuovo. Ha l’obiettivo, nel rispetto della piena autonomia scolastica, sottolineano dal Ministero, di accelerare e facilitare le attività di educazione ambientale e di apprendimento verso nuovi modelli abitativi.
Domani, mercoledì, 23 marzo, si sgranelleranno i temi cardini intorno ai quali troverà caratterizzazione il Piano “RiGenerazione Scuola”. Come la scuola educa bambini e ragazzi alla sostenibilità? Quali azioni virtuose mettono già in atto gli istituti? In che modo è possibile aiutare ancora di più studentesse e studenti a imparare ad abitare il mondo in modo nuovo? Sono queste le argomentazioni centrali dell’evento di presentazione del Piano. Un Piano che sarà presentato, nella fascia antimeridiana, ai rappresentanti degli Stati membri del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, organizzato dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio d’Europa.
Tante, fino ad oggi, sono le scuole che si sono già fattivamente attivate nella pratica della promozione della nuova generazione la consapevolezza dei temi legati alla transizione ecologica e alla costruzione di un nuovo modello sociale inclusivo e sostenibile.
“Con il termine “rigenerazione” superiamo il concetto di “resilienza”; infatti, non si tratta più di adattarci o resistere ai cambiamenti climatici, ma è tempo di generare un nuovo modo di abitare che guardi “lontano” nel tempo e nello spazio. Il Piano mira a stringere un legame di lungo periodo fra le diverse generazioni per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti, ma non compromette quelle future. Il Piano intende valorizzare, mettere a sistema ed implementare i progetti e le attività già in essere nelle scuole e offrire un vasto repertorio di strumenti e di risorse, che le scuole potranno utilizzare per sviluppare le progettualità sui temi collegati allo sviluppo sostenibile. Con l’articolo 10 del D. Lgs 8 novembre 2021 n. 196 il Piano entra a far parte dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche. Nella fase di elaborazione del Piano dell’offerta formativa per il triennio 2022-2025 le scuole potranno inserire, a partire dal mese di settembre 2022, nel curricolo di istituto, le attività relative ai temi della transizione ecologica e culturale collegandole ai quattro pilastri ed agli obiettivi di Rigenerazione”.
A Glasgow, nella prima decade di novembre 2021, si partì dalla nostra esperienza. Il Ministro Bianchi, intorno al binomio scuola ambiente, ebbe a dire che bisognava passare dalla sostenibilità alla rigenerazione. “Passare dalla sostenibilità alla rigenerazione”: questa era dunque la parola d’ordine per Bianchi. Allora diede il via alla prima edizione della settimana nazionale della RiGenerazione, indetta dal ministero nell’ambito dell’attuazione di RiGenerazione Scuola, il Piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole. Con convinzione dichiarò: “Dopo molti anni, per la prima volta abbiamo la chiara evidenza che i problemi si risolvono tutti insieme. Dopo anni di individualismo, la pandemia ci ha fatto scoprire che la salute non è un bene individuale ma collettivo e se non ci impegniamo gli uni per gli altri è un bene a rischio. Così è per il pianeta: anche per il pianeta dobbiamo impegnarci tutti insieme. E abbiamo scoperto che per sopravvivere sono fondamentali inclusione, solidarietà, uguaglianza. Ma noi non ci accontentiamo di sopravvivere, vogliamo vivere. E allora bisogna fare un passo in avanti: passare dalla sostenibilità alla rigenerazione. L’idea di fondo è che bisogna rigenerare; un’idea di rigenerazione che parte dalla scuola, ma al tempo stesso rigenera anche la scuola. Rigenerazione scuola è un progetto bellissimo che diventa parte strutturante della nostra scuola. Non vorrei l’ora di ‘ambiente’, ma che questo diventasse la struttura base della nostra scuola quando si fa storia, matematica ecc. Dobbiamo rigenerare i saperi, i comportamenti, le strutture e infrastrutture, le nostre opportunità perché ci sono nuovi lavori e nuovi bisogni”.
Emilio La Greca Romano