Conferenza sul futuro dell’Europa
L’iniziativa è co-presieduta dal Parlamento, Consiglio e Commissione europea, per sensibilizzare tutti coloro che operano nel settore dell’istruzione e le comunità scolastiche per favorirne la partecipazione al confronto attivo sulle idee dei cittadini per il futuro dell’Europa.
L’UE sostiene gli sforzi per garantire il miglior livello possibile di istruzione e formazione. Promuove il multilinguismo in Europa, incoraggia la mobilità di studenti, tirocinanti, insegnanti e giovani e facilita gli scambi di informazioni e di esperienze. L’UE tutela e promuove, inoltre, il suo patrimonio culturale e la sua diversità culturale e linguistica e sostiene i settori culturali e creativi, compreso il settore audiovisivo. Per offrire ai giovani maggiori opportunità nel campo dell’istruzione e nel mercato del lavoro e per garantire la loro piena partecipazione in tutti i settori della società; l’UE ha messo a punto varie azioni, in dialogo con i giovani europei e attraverso il programma Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà. La stessa Unione promuove lo sport in Europa, grazie a diverse iniziative. Grazie al principio di sussidiarietà sancito dai Trattati, la funzione dell’UE è quella evidentemente di incoraggiare la collaborazione tra gli Stati membri con la finalità di rendere più coerenti ed efficaci i loro interventi a livello nazionale, coordinando, agevolando e assistendo i processi di condivisione . Secondo questa modalità i Paesi dell’Europa possono cogliere l’opportunità di migliorare i propri sistemi di istruzione e formazione lavorando insieme e anche scambiando buone pratiche strategiche. Il Ministero dell’Istruzione segnala l’iniziativa promossa dalla “Conferenza sul Futuro dell’Europa”, co-presieduta dal Parlamento, Consiglio e Commissione europea, per sensibilizzare tutti coloro che operano nel settore dell’ istruzione e le comunità scolastiche per favorirne la partecipazione al confronto attivo sulle idee dei cittadini per il futuro dell’Europa. Ogni scuola, autonomamente potrà individuare le modalità ritenute più idonee a favorire la partecipazione attiva della comunità educante all’iniziativa di rilevo internazionale anche col fine di rendere i giovani studenti protagonisti dell’Europa che verrà. “Per la prima volta, chiarisce il Ministero dell’Istruzione, le istituzioni europee hanno avviato un processo di confronto attivo con la società civile con l’obiettivo di raccogliere le sollecitazioni ei candidati provenienti dai cittadini e discuterli durante le sessioni Plenarie della Conferenza stessa. Al termine di tale percorso le tre Istituzioni europee, che svolgeranno le funzioni di Presidenza connessione della Conferenza, si sono impegnati ad ascoltare la voce dei cittadini europei ea dar seguito, nell’ambito delle rispettive competenze, alle proposte ricevute. La partecipazione avviene attraverso una piattaforma digitale dedicata con la quale i cittadini possono fornire il loro contributo o il proprio punto di vista su tematiche individuali o suggerirne di nuove alle Istituzioni Europee. Nella piattaforma sono individuate nove aree tematiche, suddivise per sotto-argomenti. Il contributo di ciascun partecipante al confronto, può essere inserito all’interno dell’area, o di più aree, di rispettivo interesse. Una volta selezionato il tema prescelto, è possibile inserire la proposta anche in lingua italiana ed in modo sintetico e diretto. Le aree tematiche sono: Cambiamento climato e ambiente; Saluto; Economia più forte, giustizia sociale e occupazione; L’UE nel mondo; Valori e diritti, Stato di diritto, sicurezza; Trasformazione digitale; Democrazia europea; migrazione; Istruzione, cultura, gioventù e sport”.
Fra le aree tematiche oggetto d’interesse della Conferenza per il futuro dell’Europa segnaliamo Istruzione,Cultura, Gioventù e Sport in Europa. Le politiche in materia di istruzione, cultura, gioventù e sport sono principalmente di competenza degli Stati membri. Tuttavia, l’UE sostiene e integra le loro azioni facilitando la cooperazione. Si tratta in particolare di sostegno finanziario e di attività correlate, ad esempio il programma Erasmus+ per la mobilità transnazionale e il programma Europa creativa a favore dei settori culturali e creativi. Altro punto la salute, a garanzia di un futuro più sano per gli europei. L’assistenza sanitaria, il benessere e uno stile di vita sano sono vitali per tutti noi. La pandemia di coronavirus ha messo in luce la necessità di collaborare per costruire sistemi sanitari più solidi e proteggere la salute fisica e mentale degli europei. Nonostante gli Stati membri siano i principali responsabili dell’assistenza sanitaria e dei servizi medici, le politiche sanitarie dell’UE possono integrare e rafforzare l’azione nazionale. Esprimendo le tue opinioni, le tue speranze e le tue preoccupazioni puoi influenzare il modo in cui l’assistenza sanitaria viene prestata in Europa. “Con la sua azione congiunta per combattere il coronavirus e proteggere la salute dei cittadini, l’UE ha già dimostrato quanto ancora sia possibile fare nel settore della salute pubblica. Possiamo ad esempio garantire l’approvvigionamento dei vaccini e la disponibilità di 4 medicinali, trattamenti e attrezzature mediche a prezzi accessibili, oppure aiutare i paesi a collaborare per coordinare la loro risposta. Guardando al futuro, la pandemia di coronavirus ha accresciuto la necessità di un’Unione europea della salute, di un maggiore coordinamento a livello europeo, di sistemi sanitari più resilienti e di una migliore preparazione a eventuali crisi future. Il nostro obiettivo è proteggere i cittadini con un’assistenza di qualità in caso di crisi e mettere a disposizione gli strumenti necessari per prevenire e gestire le emergenze sanitarie che colpiscono l’intero continente. Anche nel contesto della lotta alla pandemia e della risposta all’emergenza, l’Unione europea continua ad agire in altri settori sanitari, tra cui il miglioramento della prevenzione, del trattamento e dell’assistenza post-terapeutica per malattie gravi come il cancro, in particolare attraverso le missioni dell’UE nell’ambito di Horizon Europa. Ogni missione opererà come un portafoglio di azioni – come progetti di ricerca, misure politiche o anche iniziative legislative – per raggiungere un obiettivo misurabile che non potrebbe essere raggiunto attraverso azioni individuali”. Con riferimento poi al Cambiamento climatico e ambientale l’UE si mostra attiva nella lotta contro i mutamenti del clima e i danni ambientali. E’ di certo una situazione d’urgente e preoccupante per il pianeta intero. Per realizzare un mondo migliore per tutti ci occorre una strategia in cui l’Europa possa continuare a svolgere un ruolo di guida verso la sostenibilità e la neutralità climatica. “Il Green Deal europeo è il nostro piano per rendere sostenibile l’economia dell’Unione europea, trasformando le sfide climatiche e ambientali in opportunità e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti. Il Green Deal è la nuova strategia di crescita che mira a trasformare l’Unione europea in un’economia moderna, climaticamente neutra, competitiva ed efficiente dal punto di vista delle risorse. Per questo futuro ci proponiamo che: • nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra 6 • la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse • nessuna persona e nessun luogo siano esclusi dalla transizione verso una società resiliente e climaticamente neutra”. Ulteriore area tematica della Conferenza è quella dell’economica forte, della giustizia sociale e dell’occupazione. Il Covid 19 si è rappresentato e si rappresenta una seria e rischiosa sfida. Ha fortemente inciso sulle economie mondiali. Singoli, famiglie e attività economiche, piccole e medie imprese, hanno subito forti e diretti danni. Necessita quindi una solida azione collaborativa da parte di tutti i Paese europei volta a consentire che la nostra economia sociale di mercato, unica al mondo, consenta alle imprese di prosperare. “L’UE sta lavorando a una ripresa equa e inclusiva in grado di porre rimedio ai danni economici e sociali della pandemia, investendo nel contempo in un futuro verde e digitale. A questo fine, ha concordato un pacchetto finanziario senza precedenti da 1 800 miliardi di euro, che riguarda sia il bilancio 2021-2027 dell’UE sia NextGenerationEU, uno strumento per la ripresa concepito per rendere le nostre economie e società più resilienti e sostenibili”.
L’Unione europea nel mondo assume una funzione importante in termini di azione contro le sfide globali. Pace e sicurezza, cambiamenti climatici, sviluppo sostenibile, ripresa mondiale sono questioni d’interesse generale e vanno affrontati con pluralità di forze. “L’UE difende il multilateralismo e un ordine internazionale basato su regole. Persegue un approccio coordinato all’azione esterna – dal commercio e i partenariati internazionali alla politica estera e di sicurezza comune – che garantisca all’Europa una voce più forte e più unitaria nel mondo. Collaboriamo strettamente anche con i paesi vicini: stiamo introducendo una strategia globale per le nostre relazioni con l’Africa e ribadiamo la prospettiva europea per i paesi dei Balcani occidentali. Un impegno globale responsabile significa anche che l’UE investe in partenariati e alleanze con paesi terzi e organizzazioni multilaterali e regionali, in particolare quelli con cui condividiamo valori comuni ma anche quelli con cui abbiamo obiettivi globali in comune, ad esempio una risposta comune alla pandemia di coronavirus e ambizioni globali in materia di clima”.
Altra area d’interesse riguarda Valori e diritti, lo stato di diritto e la sicurezza. “Lo Stato di diritto ci consente di garantire i diritti e i valori fondamentali e di sostenere un contesto imprenditoriale favorevole agli investimenti. Si tratta di uno dei valori fondamentali dell’Unione europea. L’UE garantisce il rispetto delle leggi e sostiene l’uguaglianza di tutti i cittadini. Ciò significa che proteggiamo attivamente i diritti umani, i diritti delle vittime e dei minori e lottiamo contro il razzismo e la discriminazione religiosa. Significa che promuoviamo la giustizia e la parità di genere, i diritti delle comunità LGBTIQ+ e delle persone con disabilità. Allo stesso tempo, dobbiamo contribuire a proteggere i cittadini europei dagli atti di terrorismo e dalla criminalità. L’Unione europea ha definito misure concrete per rafforzare la nostra capacità di promuovere e sostenere lo Stato di diritto. Monitoriamo lo Stato di diritto in tutti i paesi dell’UE e abbiamo adottato un nuovo “quadro per lo Stato di diritto. L’UE lavora senza sosta per contrastare le disuguaglianze nell’Unione. La strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza fornisce gli strumenti e le misure necessari per garantire la sicurezza dei nostri ambienti fisici e digitali. Le sue 4 priorità strategiche di azione sono le seguenti: creare un ambiente della sicurezza adeguato alle esigenze future, affrontare le minacce in evoluzione, proteggere i cittadini europei dal terrorismo e dalla criminalità organizzata, costruire un solido ecosistema in materia di sicurezza”. L’Unione è poi fattivamente impegnata a plasmare il futuro digitale dell’Europa. Le tecnologie digitali ci hanno cambiato e continuano a cambiarci; hanno radicalmente trasformato la nostra esistenza. Tanto è il tempo che impieghiamo avanti agli schermi. Bisogna adattarsi a innovative condizioni di telelavoro e didattica a distanza. Il digitale non deve affondare nessuno. Le persone devono assumere ruolo da protagonista. Occorre destinare priorità alle persone e alle imprese. Intanto la strategia digitale dell’Unione europea vuole far sì che questa trasformazione funzioni per i cittadini e per le imprese. Per plasmare il futuro digitale dell’Europa, l’Unione europea si concentra sui dati, sulle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain, sulle infrastrutture e sulla connettività. Spazio rilevante fra le aree d’interesse è dato alla necessità di rafforzare la democrazia in Europa.
Contribuire alla democrazia europea significa far sentire la tua voce sia partecipando alle elezioni europee, in cui i cittadini eleggono direttamente i deputati al Parlamento europeo ogni 5 anni, sia al di fuori dei periodi elettorali. Le ultime elezioni europee del 2019 hanno registrato la più alta affluenza alle urne in 20 anni, con oltre 200 milioni di elettori e un netto aumento dei giovani elettori. Nel contempo, la democrazia nell’UE e nei suoi Stati membri si trova ad affrontare sfide quali l’ascesa dell’estremismo, la disinformazione e la distanza percepita tra i cittadini e i loro rappresentanti eletti. “L’alta affluenza alle urne è un segno di buona salute per qualsiasi democrazia: per questo continueremo a informare i cittadini sulle politiche dell’Unione europea e li incoraggeremo a votare. I cittadini vogliono essere più coinvolti nella definizione delle politiche e nella presa di decisioni a livello europeo, non solo in occasione delle elezioni. Ecco qual è lo scopo della Conferenza sul futuro dell’Europa. Esistono anche varie altre iniziative dell’UE a sostegno della partecipazione pubblica, come i dialoghi con i cittadini, l’iniziativa dei cittadini europei e le petizioni indirizzate al Parlamento europeo”.
Altro argomento focale resta la Migrazione. “Per affrontare la migrazione l’Unione europea deve dotarsi di un sistema moderno in materia di migrazione e asilo, garantire la gestione delle frontiere, cooperare con i paesi partner e combattere il traffico di migranti. Non solo: chi fugge dalla violenza deve ricevere protezione e i nuovi arrivati devono potersi integrare nella nostra società. Le linee guida indicano queste soluzioni: “affinchè l’UE possa fornire soluzioni comuni, è necessario adottare un approccio equilibrato e inclusivo in materia di migrazione. Il “nuovo patto sulla migrazione e l’asilo” della Commissione comprende una serie di proposte legislative nel quadro un approccio globale alla migrazione. L’obiettivo è quello di migliorare la cooperazione con i paesi di origine e di transito e garantire procedure efficaci, percorsi legali sicuri, un’integrazione riuscita dei migranti che hanno il diritto di soggiornare nell’UE e il rimpatrio di quelli che non godono di tale diritto. L’UE pone inoltre l’accento sul rafforzamento 18 delle frontiere esterne, sul miglioramento della gestione delle frontiere, anche grazie all’introduzione di nuovi sistemi di informazione, e sulla lotta al traffico di migranti”.
Emilio La Greca Romano