La presenza del Covid aumenta il disagio nelle persone che si ritrovano nell’età matura della vita, perché quelle persone sono portate a pensare molto di più al loro presente e molto di meno al loro futuro, in quanto non sanno se il loro futuro potrà far parte ancora delle loro vita.
È proprio la consapevolezza dell’età avanzata, che porta a formulare questi pensieri, perché il tempo della gioventù è ormai un ricordo che si è perso negli anni ed anche il tempo degli anni ruggenti, sembra essersi dissolto in una nuvola di fumo che si disperde nell’aria.
Quello che rimane da vivere, al tempo dell’età matura, è solo il tempo della vecchiaia, che di per sé rappresenta l’epilogo della vita, dove lo spirito tiene prigioniero il corpo e dove anche la mente comincia a perdere gli impulsi necessari per poter stimolare sempre nuove aspettative.
Chi pensa di essere refrattario al tempo dell’età, non ha il pieno controllo della sua razionalità e non ha neanche la perfetta consapevolezza delle sue azioni. È una persona che ha perso il contatto con la realtà della vita e vive già in un mondo tutto suo, inaccessibile alla conoscenza degli altri.
La vecchiaia, diciamolo con franchezza, è proprio l’epilogo finale della commedia della vita, perché chiude il sipario su un palco dove si sono susseguiti diversi tipi di spettacolo, dalla commedia leggera, alla commedia più impegnata e dove l’esistenza ha messo insieme, in un miscuglio di avvenimenti, tutte le contraddizioni di un modo vivere, che non è stato sempre facile poter portare avanti.