La politica ancora una volta è alle prese in queste ore, con i vertici, diurni e notturni, con telefonate e messaggi, per trovare il candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana, dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi.
La politica, però, dimostra, oggi come ieri, di non sapersi emendare dal suo grigiore e dalla sua incapacità di prendere decisioni anche innovative, perché attualmente la figura più spendibile per la Presidenza della Repubblica, (al di fuori del recinto dei partiti e dei vecchi arnesi della politica), è a portata di mano ed è una donna: il suo nome è Elisabetta Belloni.
La Belloni, ha 63 anni, ha una esperienza diplomatica di lungo corso e ai più alti livelli, maturata nella veste di ex segretario generale della Farnesina, è lontana dalle beghe politiche ed è attuale capo del D.I S. (il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza).
La sua candidatura sarebbe una ventata di aria nuova e pulita nell’agone politico italiano e aprirebbe il cuore alla speranza e alla fiducia, in un momento delicato per la vita democratica.
Ma la nostra politica si aggroviglia nella solita melassa di nomi, di veti e controveti, di ricatti e di bugie, per cui non nutro nessuna speranza per una candidatura, nuova, seria e dignitosa, come potrebbe essere quella della Belloni.
Ci verranno riproposti i soliti nomi, usurati da anni di politica attiva, di persone che stanno sulla scena dal tempo in cui non c’erano ancora i telefonini ed alla fine troveranno la persona che fa più comodo ai capi partito, secondo una legge (non scritta) della politica, che alla fine deve sempre premiare i più furbi per consentire loro di poter fare, attraverso la politica, i loro interessi, al di là di ogni principio morale.