Bianchi incontra i Presidi
“Bisogna usare le risorse per un nuovo modo di fare scuola, ha dichiarato Bianchi. Sono anni pesantissimi, c’è una difficoltà umana e organizzativa. Dobbiamo impegnarci per uscire da questa fase che pesa su dirigenti, personale e ragazzi. La dad è stata l’espressione della capacità di reagire e riorganizzare le attività, strumento attraverso il quale è stato possibile tornare oggi alla scuola in presenza. Non buttiamo via questa cosa. L’Europa è ora nella quarta ondata, non siamo fuori dalla tempesta, ma stiamo tenendo meglio di tutti. La scuola è viva e forte grazie al lavoro e allo sforzo, perché dalla sofferenza si impara”.
I dirigenti chiedevano già nell’ultima decade di agosto, in prossimità dell’inizio dell’anno scolastico, di non essere lasciati soli nella delicata fase di riapertura delle scuole. Si appellavano al bisogno urgente di rivedere il peso della loro responsabilità, su cui non poteva gravare il controllo dei green pass di tutto il personale scolastico. Chiedevano di essere affiancati dalle Asl, dai medici Inail e degli uffici regionali, a garanzia di un rientro a scuola in sicurezza. Bianchi, in prossimità di settembre, assicurò il suo impegno personale e di tutto il governo. Con alacre azione e proficua sinergia tra le istituzioni scolastiche e gli altri organismi deputati a vario titolo, si diede attuazione al Protocollo di sicurezza. Oggi, sotto i cieli chiusi e con la paura dovuta alla confermata e diffusa ascesa dei contagi della variante delta e della già presente “Omicron” in Europa, questa misura sembra non bastare. A conferma di ciò è sufficiente osservare cosa sta accadendo, a breve e lungo raggio, dalla nostra finestra di casa: Biden chiude ai voli da otto Paesi africani e chiede a tutti di vaccinarsi, l’Oms parla di livello “preoccupante”, ovvero il peggiore; l’Unione Europea è tutta pronta a sospendere i voli dall’Africa; Israele, Germania, Italia e altri Paesi hanno già bloccato le rotte con il Sudafrica e i territori confinanti e i Paesi Bassi rafforzano le misure contro la quarta ondata. Intanto la politica italiana, contrariamente a ogni logica di vera tutela dei più deboli, nell’abbaglio iniziale della “risurrezione” e della ripartenza, con visone anacronistica e medievale, provata dall’attuazione del decreto Brunetta, incapace di valorizzare lo smartworking per tutti i fragili, cieca avanti il severo aumento della curva dei contagi, ancora costringe anche fragili, disabili e invalidi, salvo che si trovino in punto di morte, alla permanenza nella pubblica amministrazione, malgrado attività svolgibili fuori sede col ricorso al lavoro agile. Restiamo dubbiosi sulle azioni che si stanno intraprendendo, Iddio ce la mandi buona! Intanto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha incontrato i Dirigenti scolastici. Le OO.SS rappresentative dell’area e del comparto ed il Ministro, sono convenuti virtualmente per discutere in merito alle principali problematiche riguardanti la scuola. Bianchi, con un atteggiamento di fiduciosa apertura, ha riscontrato pubblicamente la richiesta d’incontro trasmessa tempestivamente da “DirigentiScuola”, all’atto del suo insediamento, con la promessa di fissare in tempi brevi un appuntamento “de visu”. Il prossimo sarà un incontro più diretto per destinare a Bianchi tutte le problematiche della dirigenza, rimaste congelate per troppo tempo a causa del continuo alternarsi di figure diverse alla guida del dicastero negli ultimi anni. Bianchi ha annunciato il rinvio delle elezioni del Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI), a causa dell’emergenza epidemiologica tuttora presente che non consente una certa fluidità operativa necessaria, crea notevoli problematiche organizzative ed ostacola la messa in atto di tutti gli adempimenti. Ricordiamo che il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione. Ha compiti di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo nelle materie di “istruzione universitaria, ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione generale dell’istruzione scolastica e stato giuridico del personale”. Il Ministro, nel corso dell’incontro, ha enunciato, in sintesi, la sua idea scuola e le linee d’intervento che ritiene di più urgente attuazione. A suo dire è importante la sinergia con le parti sociali, tramite un contatto continuo con le istituzioni che può essere garantito solo da incontri svolti con cadenza sistematica. Si è detto grato ai protagonisti della scuola per la mostrata capacità di agire nell’emergenza pandemica fronteggiandola e garantendo la continuità dell’azione didattica agli alunni. La pandemia ha esasperato i mali della scuola in un sistema istruzione messo a margine dalla politica nel decennio scorso. Il settore dell’istruzione, a seguito della crisi economica del 2011, veniva costretto a pagare caro prezzo per l’estrema spesa pubblica. “L’esperienza europea ha messo in luce lo stretto rapporto esistente tra investimenti nell’educazione e sviluppo di un Paese: non a caso, i nostri tassi di crescita sono tra i più bassi in Europa. È proprio dall’esperienza recente che bisogna ripartire, valorizzando ulteriormente il lavoro svolto negli ultimi mesi e convogliandolo in azioni strutturali a lungo termine. Troppo alto è il tasso di abbandono scolastico in Italia, ancor più evidente nelle zone più disagiate del Paese. Si rende necessario, quindi, realizzare una scuola inclusiva che sia in grado di rispondere alle esigenze ed ai bisogni di tutti e, per far ciò, è fondamentale agire in sinergia con le varie realtà territoriali. Va rilanciata l’autonomia scolastica, così come va rivalutata l’importanza delle prove INVALSI, spesso erroneamente considerate strumento ispettivo: al contrario, costituiscono il punto di partenza per ottenere qui dati necessari a delineare politiche per una scuola nuova. L’auspicio è che si possa uscire dalla gabbia di quest’emergenza, che non deve diventare un alibi che ostacola il processo di rilancio della scuola”. Il Presidente Fratta mentre si è detto soddisfatto per il coinvolgimento del Ministro nei confronti dei problemi della scuola, si è riservato di illustrare dettagliatamente le problematiche della dirigenza in un documento ad hoc. Con la Ministra Fedeli, ha lasciato intendere, erano state stabilite intese che necessitavano solo di essere tradotte in provvedimenti. Successivamente, col cambio di guardia a viale Trastevere, si è creata una situazione di stallo dalla quale urge uscire. Tante le emergenze da considerare, non ultima la questione dei cosiddetti esiliati del concorso 2017, vittime di scelte sbagliate dell’Amministrazione; scelte per le quali sarebbe ora che i responsabili pagassero! A tal proposito, urge mettere mano agli istituti contrattuali sulla mobilità, ormai obsoleti ed inadeguati per un concorso che si è svolto su scala nazionale. Fratta ha richiamato la problematica inerente le recenti pronunce del TAR Lazio a proposito dell’obbligo di uso delle mascherine a scuola, sollecitando, come già fatto in modo formale, un intervento chiarificatore del Ministero. A tal proposito si segnala che sono già giunte, per le vie brevi, le rassicurazioni del Capo Dipartimento, Dr. Bruschi, che ha già allertato sulla questione sia Palazzo Chigi che il CTS. Nella sua replica, il Ministro ha ribadito la necessità di darsi delle priorità d’azione, cominciando ad organizzare un Tavolo tecnico che, per l’avvio del prossimo a.s., lavori sui temi del reclutamento e della mobilità. Ha inoltre annunciato di aver già contattato il Ministro della Pubblica Amministrazione per l’atto indirizzo, prodromico alla riapertura dei tavoli contrattuali. Ha auspicato, infine, che, seppur nella diversità di opinioni, si possa addivenire a soluzioni convergenti, perché i ragazzi non possono essere vittime delle nostre incomprensioni. “La categoria dei dirigenti scolastici presenta un quadro altissimo di rischio burnout”. Questi i risultati di una ricerca commissionata dal sindacato “DirigentiScuola”, finalizzata a mettere in luce le numerose pressioni sociali e burocratiche cui sono sottoposti sistematicamente i dirigenti scolastici: l‘indagine ha riguardato 728 dirigenti, per la maggior parte donne, pari circa al 10% della rappresentanza nazionale. Emerge che il 52% del personale intervistato ha un alto rischio di esaurimento emotivo. «Una situazione insostenibile» ha commenta il presidente di “DirigentiScuola”, Attilio Fratta. “Bisogna riconoscere la Scuola come istituzione”, ha dichiarato Bianchi all’incontro del sindacato dei presidi, sul tema del Burnout, il logoramento e le difficoltà che i dirigenti scolastici stanno vivendo in questa fase. “Nella legge di Bilancio, ha precisato il Ministro, sono stanziati 240 mln e altri 18 mld nel PNRR, di cui 13 mld per l’edilizia e 5 mld per la riorganizzazione. Il 30 novembre, con il presidente del consiglio, presenteremo il programma di 5 mld, di cui 3 mld destinati ad asili e infanzia, 900 mln per le persone, 400 mln per creare delle scuole innovative, digitali e sostenibili e 500 mln per le ristrutturazioni. I fondi ci sono e la scuola è tra i 4 pilastri fondamentali per il Paese”. Patrizio Bianchi si è poi soffermato sulla disuguaglianza territoriale “non solo tra nord e sud, ma anche all’interno delle singole regioni. In Campania, a Napoli, c’è il 40% di dispersione. Bisogna usare le risorse per un nuovo modo di fare scuola. Sono anni pesantissimi, c’è una difficoltà umana e organizzativa, secondo i dati c’è il 52% di sofferenza. Dobbiamo impegnarci per uscire da questa fase che pesa su dirigenti, personale e ragazzi. La dad è stata l’espressione della capacità di reagire e riorganizzare le attività, strumento attraverso il quale è stato possibile tornare oggi alla scuola in presenza. Non buttiamo via questa cosa. L’Europa è ora nella quarta ondata, non siamo fuori dalla tempesta, ma stiamo tenendo meglio di tutti. La scuola è viva e forte grazie al lavoro e allo sforzo, perché dalla sofferenza si impara. Questa ricerca mette in evidenza la nostra fatica e tutto il lavoro che continueremo a fare come servitori dello stato”. Attilio Fratta, Presidente di “DirigentiScuola” si dice fiducioso, come lo era già a fine agosto, ma attende segnali concreti: “Apprezziamo la correttezza del ministro Bianchi, ma ora si mettano in campo tutte le risorse disponibili per superare i problemi che la scuola si porta dietro da anni. Ci vorrà del tempo, ma se la categoria sarà compatta ce la faremo”.
Emilio La Greca Romano