Bianchi a Parigi, al Global Education Meeting 2021 dell’Unesco
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura sollecita all’azione politica educativa. L’UNESCO e il Governo di Francia hanno organizzato, nell’ambito della quarantunesima Sessione della Conferenza Generale, il Global Education Meeting 2021. Governi e cittadini hanno inteso elaborare un nuovo contratto sociale per l’istruzione. Un contratto che si basa su due principi fondamentali: assicurare il diritto a una formazione di qualità per tutto l’arco della vita e rafforzare il ruolo dell’Istruzione come bene pubblico e comune.
Mentre nelle ultime ore in Europa l’avanzata del virus è preoccupante e impone grande allerta, Capi di Stato e di governo, ministri e delegati; leader delle organizzazioni multilaterali, della società civile, dei rappresentanti dei giovani e degli insegnanti, delle fondazioni e del settore privato, si sono incontrati ieri 10 novembre 2021, al Global Education Meeting, hanno deciso di mantenere una promessa, investire nell’istruzione. “L’istruzione è un investimento che richiede finanziamenti sostenibili. Riconosciamo che le risorse nazionali, in particolare attraverso le entrate fiscali, sono essenziali e rimangono una fonte primaria di finanziamento per l’istruzione. Ci basiamo sui precedenti inviti all’azione per dare priorità, proteggere e aumentare i finanziamenti nazionali per l’istruzione, compresa la Dichiarazione di Kenyatta dei capi di Stato e di governo dei paesi in via di sviluppo partner della Global Partnership for Education”. L’istruzione, ha dichiarato Patrizio Bianchi, è la chiave per superare le grandi sfide che stiamo affrontando. Dobbiamo riconoscerle questo ruolo, investire sempre di più in questo settore”. La Dichiarazione di Parigi è un appello globale per investire nel futuro dell’istruzione. Patrizio Bianchi, nostro Ministro dell’Istruzione in carica, intervenendo ieri pomeriggio a Parigi nella sessione “Invest in education – a global mobilization for COVID-19 recovery and the futures of education” al Global Education Meeting 2021, ha richiamato all’attenzione sul peculiare ruolo dell’istruzione in quanto mezzo idoneo per affrontare le delicate sfide del nostro tempo. “L’istruzione, ha detto, è la chiave per superare le grandi sfide che stiamo affrontando: la pandemia, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze e la povertà sociale ed economica. Dobbiamo riconoscerle questo ruolo, investire sempre di più, sostenere l’UNESCO che, con la sua azione, richiama tutti i Paesi a una maggiore attenzione alle politiche educative, in termini di stanziamento di risorse finanziarie e di capitale umano. Questo significa che ogni governo deve passare dagli interventi per fronteggiare le crisi a quelli per prevenirle, per gestire i cambiamenti e proteggere il nostro futuro dai rischi. Abbiamo bisogno di un approccio coordinato e di interventi per chi è più svantaggiato, per gli studenti e le scuole più emarginati. Combattere la povertà educativa è combattere la povertà futura. Governi, comunità e cittadini: tutti dobbiamo unire i nostri sforzi in un’alleanza solida, superando i contrasti e ricostruendo il tessuto delle relazioni, per definire un nuovo contratto sociale che abbia al centro l’educazione. L’Istruzione non si limita a rispondere a un mondo che cambia: può trasformarlo, può plasmare il futuro dell’umanità e del pianeta”. Nel corso dell’incontro è stata attuata una azione di stimolo degli impegni politici globali a un maggiore investimento nelle politiche dell’Istruzione. Diversi Capi di Stato e di Governo, i Ministri dell’Istruzione dei diversi Paesi, i Ministri delle Finanze e della Cooperazione allo sviluppo, hanno fatto convergenza intorno alla necessità di favorire una rapida ripresa dalla crisi pandemica e per accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU in tema di educazione e istruzione. L’Evento si è concluso con l’adozione della “Dichiarazione di Parigi”. I Paesi membri con questa adozione hanno confermato il comune impegno di sostenere i finanziamenti per rendere una istruzione qualitativa, equa ed inclusiva. Tramite l’adozione della “Dichiarazione di Parigi”, in sostanza, si vuole offrire opportunità di apprendimento permanente per tutti. A tal fine è stato coralmente confermato l’impegno economico. Audrey Azoulay, politica e funzionaria francese di origini marocchine, già ministro della cultura, è direttore generale dell’UNESCO dal 15 novembre 2017. Proprio lei, in qualità di Direttrice UNESCO, ha aperto i lavori insieme al Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, alla Presidente della Repubblica Federale Democratica di Etiopia e Presidente della Commissione Internazionale per il Futuro dell’Istruzione, Sahle-Work Zewde, il Presidente della Namibia, Hage Geingob, e la Primo Ministro tunisina, Najla Bouden Romdhane. Il Ministro Patrizio Bianchi, invece, a margine della giornata ha incontrato il Ministro dell’Istruzione Francese Jean-Michel Blanquer per discutere i dossier di cooperazione bilaterale e multilaterale che vedono Italia e Francia impegnate insieme, in vista anche del semestre francese di Presidenza dell’Unione europea. Governi e cittadini hanno inteso elaborare un nuovo contratto sociale per l’istruzione. Un contratto che si basa su due principi fondamentali: assicurare il diritto a una formazione di qualità per tutto l’arco della vita e rafforzare il ruolo dell’Istruzione come bene pubblico e comune. In un momento difficile, nel mentre la pandemia ha condizionato le economie internazionali e siamo tutti ansiosi per l’impatto economico che il Coronavirus continua ad avere sull’istruzione, dobbiamo scoprire l’importanza della cooperazione multilaterale e mostrarci favorevoli ai sistemi educativi resilienti ed inclusivi. La politica deve sostenere con tutti gli sforzi la scuola del fare in quanto, oltre ai compiti della sua natura, è giusta “chiave per superare le grandi sfide che stiamo affrontando”.
Emilio La Greca Romano