Più ambiente nelle scuole. Bianchi in Scozia , al COP26 di Glasgow .
Patrizio Bianchi alla COP26 di Glasgow “Siamo qui per consolidare il legame tra i giovani e i governi, per costruire un’alleanza mondiale per salvare il Pianeta… L’educazione allo sviluppo sostenibile diventi spina dorsale dei percorsi di studio. Abbiamo bisogno di un’alleanza per vincere la lotta ai cambiamenti climatici”
Il potenziamento dell’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile nell’ambito dell’Educazione civica, in tutti i livelli e gradi dell’istruzione; il Piano “RiGenerazione Scuola”, la cui prima settimana nazionale è in corso e sta coinvolgendo migliaia di studenti, che si propone di promuovere i valori e la cultura dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza attiva in ogni istituto scolastico; gli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; le attività e gli impegni condivisi a livello internazionale durante la Presidenza italiana del G20, con il motto “People, Planet, Prosperity”, sono questi i fatti che la scuola italiana ha portato in Scozia, al COP26 di Glasgow. Patrizio Bianchi, o ra fra selvaggi paesaggi montuosi nella zona più settentrionale del Regno Unito, nella bellaGlasgow, famosa per la vivace scena culturale, ha mostrato la nostra scuola del fare, gli impegni del Governo italiano in ambito educativo. “Per dare una risposta adeguata ai cambiamenti climatici, ha ribadito Bianchi nel suggestivo paesaggio scozzese, tra iconici castelli arroccati sulle alture , tutti i governi devono costruire interventi di sistema, comuni, non azioni isolate. Abbiamo bisogno di un’alleanza, a livello istituzionale e con tutti i partner coinvolti.
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, conosciuta anche come COP26, è la XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti, climatici programmata a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito. La Conferenza include la 26ª Conferenza delle Parti, la 16ª Conferenza delle Parti del Protocollo di Kyotoe la 3ª Conferenza delle Parti dell’Accordo di Parigi. Le attestazioni della conferenza si riconoscono nell’impegno per finalità ancora più ottimistiche da quelli stabilità dalla COP21. Secondo l’Accordo di Parigi le parti sono tenute a svolgere ogni lustro una verifica degli impegni sottoscritti, si tratta di un processo conosciuto come “meccanismo al rialzo”.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Presidenza britannica della COP26 in partenariato con l’Italia e in collaborazione con l’UNESCO e Mock COP, organizzazione britannica di giovani attivisti ambientali che ha visto anche la presenza di alcuni delegati della Youth4Climate. Hanno avviato i motori il nostro Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani , i Segretari di Stato britannici, Nadhim Zahawi e Anne-Marie Trevelyan , e la Vice Direttrice Generale per l’Istruzione dell’UNESCO, Stefania Giannini. E’ un incontro voluto per aggregare e richiamare i Ministri partecipanti alla COP26 all’impegno a promuovere l’Educazione climatica e allo sviluppo sostenibile. Assumere rilevanza indiscutibile a tal fine il ruolo della scuola. Gioco forza di rilevanza è proprio dell’istruzione. La scuola si rappresenta fattore determinante, fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. L’iniziativa strutturata con funzionalità ed efficienza dalla Presidenza britannica serve a consolidare, fra l’altro, l’azione politica dialogica e si rappresenta fattore migliorativo in termini di collaborazione intersettoriale e intergovernativa e fornisce ai giovani un ruolo di rilevanza nella direzione del confronto avviato in occasione della Youth4Climate di Milano e della Conferenza Mock COP26. Patrizio Bianchi ha motivato la presenza all’incontro dichiarando: “Siamo qui per consolidare il legame tra i giovani ei governi, per costruire un’alleanza mondiale per salvare il Pianeta”. Nel corso del suo intervento ha rilevato l’importanza del ricorso alle politiche educative e alla funzione prioritaria, in ambito educativo, dello sviluppo sostenibile. “Possibile raggiungere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici sostenibili solo modelli di sviluppo più rafforzando le politiche educative”, ha dichiarato il Ministro, in apertura dell’evento congiunto dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Ambiente “Insieme per domani: Education e Azione per il clima. “Per questo, ha aggiunto, ci impegniamo a far sì che l’ educazione allo sviluppo sostenibile diventi la spina dorsale dei percorsi di studio e che le scuole e gli ambienti di apprendimento siano multipli collegati al contesto naturale, economico e culturale del Paese. L’educazione dei sistemi sociali ed economici e la sua missione è promuovere nelle giovani generazioni la conoscenza del mondo in cui principale vivere, fornire loro gli strumenti per agire per il cambiamento”.
Non è mancato il confronto dei giovani coi Ministri sulle tematiche educazione ambientale e lotta ai cambiamenti climatici. Sempre i giovani sono stati protagonisti dell’evento “Youth4Climate at COP26”, organizzato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, d’intesa con il Presidente britannico della COP26, Alok Sharma , e con il Segretario Esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Patricia Espinosa. Nel corso dell’iniziativa è stato presentato il documento “Youth4Climate Manifesto”, che contiene i risultati della Conferenza Youth4Climate di Milano. Entro il documento è data la possibilità di riconoscere il ruolo rilevante alle politiche per l’istruzione nella lotta al cambiamento climatico. Ragazze e ragazzi coinvolti hanno avuto l’opportunità di discutere le loro proposte concrete con i Ministri partecipanti alla COP26.Gli studenti più frequentati sull’ambiente. L’educazione allo sviluppo sostenibile deve rappresentarsi spina dorsale di ogni percorso di studio: “I miei studenti, ha ribadito Patrizio Bianchi nel corso della giornata dedicata ai giovani, mi dicono che hanno bisogno di più insegnamenti sul clima, sull’ambiente nelle nostre scuole . Io dico che non è abbastanza. Noi dobbiamo partire dall’idea che lavorare per il clima significa rigenerare le scuole. Questo è anche il nome del programma che abbiamo in Italia: RiGenerazione Scuola. Scuole più aperte, più inclusive, più capaci di portare le persone ad avere più strumenti per capire la complessità del mondo e di lavorare per il bene comune. Quando parliamo di educazione e clima non e’ sufficiente introdurre un’ora di educazione di clima. Noi possiamo lavorare sulle nostre scuole e considerare che abbiamo questa straordinaria opportunità a partire dalla crisi climatica, dalla crisi ambientale, per costruire un nuovo mondo. E questo parte dalle nostre scuole”.
I sistemi educativi nel mondo oggi non affrontano la gravità della crisi climatica. E’ ora di cambiare direzione. I dati dell’UNESCO che provengono da 100 paesi mostrano che solo il 53% dei piani di studi nazionali del mondo fanno riferimento al cambiamento climatico. L’educazione allo sviluppo sostenibile deve essere spina dorsale di ogni percorso di studio. Serve l’iniziativa di Glasgow. Si porti più ambiente nelle scuole.
Emilio La Greca Romano