Pio La Torre, assassinato “Per tutta una vita”, ricordato dalla Scuola in un Progetto educativo
Il Centro studi ed iniziative culturali “Pio La Torre” promuove, per l’a.s. 2021/2022, per non dimenticare, il Progetto educativo diretto ad approfondire la conoscenza dei fenomeni criminali di stampo mafioso. Le conferenze avranno cadenza mensile, a partire da ottobre 2021 fino ad aprile 2022. Sarà realizzato il “Giornale della legalità” online, scritto dagli studenti che aderiranno al progetto. È prevista anche la redazione di una indagine sulla percezione del fenomeno mafioso da parte degli studenti, i cui risultati saranno resi pubblici entro il 30 aprile 2022, data del 40° anniversario della scomparsa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo e dell’approvazione della legge Rognoni-La Torre.
L’estrema sintesi della vita e della testimonianza di un politico giusto è racchiusa nella motivazione della Medaglia d’oro al merito civile di La Torre: «Esponente politico fortemente impegnato nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, promotore della coraggiosa legge che ha determinato una innovativa strategia di contrasto alla mafia, mentre era a bordo di una vettura guidata da un collaboratore, veniva proditoriamente fatto oggetto di numerosi colpi di arma da fuoco da parte di sicari mafiosi, perdendo tragicamente la vita nel vile agguato. Fulgido esempio di elevatissime virtù civiche e di rigore morale fondato sui più alti valori sociali spinti fino all’estremo sacrificio.» Classe 1927, palermitano, venne assassinato per ordine di alcuni capi di cosa nostra, fra cui Totò Riina e Bernardo Provenzano il 30 aprile 1982, a Palermo. Sulla base di una proposta di legge da lui presentata, venne promulgata la legge 13 settembre 1982, n. 646 (detta “Rognoni-La Torre”), che introdusse nel codice penale l’art. 416-bis, il quale prevedeva per la prima volta nell’ordinamento italiano il reato di “associazione di tipo mafioso” e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. “Il suo arrivo in Sicilia nel 1981, coincide con la decisione del governo Spadolini di installare 112 missili Cruise armati con testate nucleari a Comiso (RG). La Torre capì, riferisce Jones Mannino, che la lotta alla mafia e la lotta per impedire la trasformazione del vecchio aeroporto militare, in una base missilistica della Nato, fossero una sola cosa (la mafia acquistava i terreni per rivenderli a decine di volte il loro valore e in questo modo rafforzava la sua presenza e il controllo sui territori della Sicilia sud-orientale, più refrattaria e meno permeabile storicamente all’infiltrazione mafiosa per la forza che avevano sempre avuto, proprio lì, il movimento contadino, sindacale, cooperativo e il Partito Comunista). L’altra grandissima intuizione di Pio fu che i missili che si volevano installare a Comiso fossero in realtà puntati a sud, verso l’Africa e il medio-oriente, e non solo contro il blocco sovietico, e che di conseguenza la lotta contro gli Euromissili, dovesse essere la lotta per trasformare il Mediterraneo in un “mare di pace”, con la consapevolezza che i paesi che vi si affacciavano, fossero legati da un destino comune che doveva essere di convivenza e cooperazione tra nord e sud, di confronto e scambio tra lingue, culture, razze e religioni diverse. Per questa battaglia Pio La Torre e il PCI siciliano riuscirono a mobilitare tutte le forze vive della Sicilia”. Pio La Torre è stato ammazzato “Per tutta una vita”, con queste parole il generale Dalla Chiesa rispose alla domanda di Giorgio Bocca su perché era stato ucciso La Torre. Alle 9:20 del 30 aprile1982, con una Fiat 131 guidata daRosario Di Salvo , Pio La Torre stava raggiungendo la sede del partito. Quando la macchina si trovava in Piazza Generale Turba, una moto di grossa cilindrata obbligò Di Salvo, che guidava, ad uno stop, immediatamente seguito da raffiche di proiettili. Da un’auto scesero altri killer a completare il duplice omicidio Pio La Torre morì all’istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere. Dopo il delitto, arrivarono rivendicazioni telefoniche dell’agguato da parte delle Brigate Rosse e di Prima Linea, ma non vennero considerate attendibili. I funerali si svolsero in Piazza Politeama e vi presero parte centomila persone; erano inoltre presenti numerose autorità: il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, il Segretario nazionale del PCI Enrico Berlinguer, e Carlo Alberto dalla Chiesa, appena insediatosi come Prefetto di Palermo con sei giorni di anticipo. Oggi il Centro studi ed iniziative culturali “Pio La Torre” promuove, per l’a.s. 2021/2022, per non dimenticare, un progetto educativo diretto ad approfondire la conoscenza dei fenomeni criminali di stampo mafioso, indirizzato alle classi del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, comprese le scuole italiane all’estero e gli studenti nelle Case circondariali. Il progetto, giunto alla sua sedicesima edizione, si articola in un ciclo di videoconferenze articolate in una prima parte a cura di docenti universitari e rappresentanti istituzionali che affronteranno gli argomenti con l’ausilio di immagini, grafici, ed altro materiale e una seconda parte nella quale verrà lasciato spazio per le domande degli studenti. Le conferenze hanno cadenza mensile, a partire da ottobre 2021 fino ad aprile 2022, si terranno a Palermo e saranno fruibili in video-collegamento attraverso la piattaforma multimediale “3CX”. Le conferenze saranno altresì trasmesse in diretta streaming sul portale ANSA sezione Legalità e sul sito web www.piolatorre.it. Il Centro realizzerà inoltre un “Giornale della legalità” online, scritto dagli studenti che aderiranno al progetto. È prevista anche la redazione di una indagine sulla percezione del fenomeno mafioso da parte degli studenti, i cui risultati saranno resi pubblici entro il 30 aprile 2022, data del 40° anniversario della scomparsa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo e dell’approvazione della legge Rognoni-La Torre.
Emilio La Greca Romano