La scuola e il giorno del ricordo
La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. E’ preziosa l’opera di sensibilizzazione delle coscienze nel mondo scolastico, con mirate e opportune dinamiche nella lettura analitica delle pagine della nostra storia; si riscoprono pagine di un passato drammatico che devono restare profondamente incise nelle coscienze individuali, affinchè non si ripetano episodi di odio e di violenza.
L’Italia esultava. Le piazze e le vie si mostravano festose; gli italiani finalmente erano liberi. La guerra ormai si era conclusa. Soffiavano venti di pace sull’Europa. Mentre ci si rallegrava per la fine di una guerra disastrosa e sulle macerie si guardava un sole nuovo, tutto intriso di speranza, si consumava prevalentemente nel tempo della fine del conflitto un’altra tragedia, quella degli infoibati e dei tanti che furono costretti a lasciare le proprie case nei territori orientali che alla fine della guerra diventarono jugoslavi. Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento italiano nel 2004. E’ voluto per non dimenticare. “Furono 300.000 circa i profughi giuliani e dalmati in un arco temporale che va dall’esodo da Zara (1944) fino al 1956”. In Italia furono accolti con diffidenza e pregiudizio. Molti italiani dell’epoca non sapevano se considerarli italiani o meno; la stampa di sinistra diceva che erano tutti o quasi fascisti e nazionalisti; i governi li dimenticarono fino al 1960 in 109 campi profughi sporchi e fatiscenti. In realtà si trattava di una grande comunità che pagava di persona (perdita delle proprietà e della propria identità) una guerra voluta dal fascismo e dalla classe dirigente italiana per i propri obiettivi imperialistici. Non è esagerato dire che le distruzioni provocate in Slovenia dall’esercito italiano furono pagate con i beni di coloro che furono cacciati dalle loro case. Il momento più drammatico dell’esodo fu quello vissuto da Pola nell’inverno del 1946-47 quando un’intera popolazione (28.000 abitanti su 32.000) lasciò in pochi mesi la città istriana che il trattato di pace faceva diventare slava. Divennero profughi in cerca di pace simili ai tanti profughi medio-orientali che oggi arrivano nell’Europa occidentale e in Italia attraverso rotte mediterranee e balcaniche”. La Repubblica, dunque, riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. “..Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì’ favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero” (Articolo 1, Legge 92 del 30 marzo 2004). Fra le Iniziative annualmente proposte alle istituzioni scolastiche, realizzate con il prezioso supporto delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, va in primo luogo ricordato il “Concorso nazionale 10 febbraio”. La finalità del Concorso consiste nella promozione dell’educazione europea e della cittadinanza attiva verso la storia italiana. Si vuole, insomma, sensibilizzare gli animi al passato, alle vicende drammatiche dell’esistenza umana del nostro Paese, attraverso una migliore conoscenza dei rapporti storici, geografici e culturali nell’area dell’Adriatico orientale. Il concorso è rivolto a tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, della Repubblica italiana e degli Stati dove è previsto e attuato l’insegnamento in lingua italiana ed è articolato in due sezioni: Scuola primaria e scuola secondaria di primo grado; Scuola secondaria di secondo grado. La premiazione prevede la partecipazione delle classi vincitrici alle iniziative istituzionali organizzate per la celebrazione del Giorno del ricordo. Segue, inoltre, il “Seminario nazionale” destinato ai Proff. di tutte le scuole. Finalità del Seminario è la promozione di una maggiore conoscenza storica del confine orientale italiano, approfondendo aspetti del patrimonio culturale, storico e letterario delle terre di confine. I preziosi momenti di approfondimento storico sono caratterizzati da workshop tematici e attività laboratoriali, che coinvolgono i docenti partecipanti in interessanti esperienze di debate. Fra gli atti dei Seminari nazionali e una ricca documentazione delle iniziative trascorse è da segnalare una interessante narrazione resa in doppia pubblicazione, ad opera di Silvano Manzin, prima nel lavoro “Italia ingrata” e poi nella pubblicazione “Dall’arena di Pola all’arena di Verona. Odissea di un esule istriano”. “Italia ingrata” è un libro ambientato in Istria nel corso della Seconda guerra mondiale e successivamente in Italia, tratta il dramma delle genti istriane, fiumane e dalmate costrette con la violenza ad abbandonare le proprie terre per trovare rifugio nei campi profughi allestiti lungo la penisola. È una testimonianza densa di umanità e spiritualità, asserisce Mario Andretti, che si pone come scopo primario la ricerca della verità e dell’obiettività. È una storia drammatica e avvincente che si svolge in uno scenario colmo di emozioni a non finire, i cui personaggi sono descritti al vivo. Tra essi, primeggia una santa donna — nonna Rosa — che si vede sottrarre i due figli più giovani, Anna diciannovenne e Piero carabiniere ventitreenne. Li seguirà la cognata Milka ventiduenne che, assieme a loro, sacrificherà la propria giovinezza. Le due innocenti ragazze pagheranno con la vita false e pretestuose accuse di essere spie al soldo dei tedeschi. L’autore, allora bambino, purtroppo sempre presente ai tragici sequestri che precedevano la mattanza, subì un profondo trauma. Per anni rimase con gli occhi sbarrati a causa degli shock patiti, e solo successivamente riuscì a superare e a vincere tali paure. Grazie all’interesse dimostrato per la lettura e all’infinita curiosità che lo animava per comprendere il mondo intorno a sé, Manzin fu spronato dagli insegnanti a continuare in tal senso. Essi si erano resi conto che, oltre alla lettura il fanciullo dimostrava di possedere una innata predisposizione allo scrivere. Sfortunatamente dal 1947, anno in cui sbarcò dalla motonave Toscana in Italia, al 1953, la sua famiglia fu sballottata senza sosta nei campi profughi di mezza Italia. A causa di tali continui spostamenti, a Silvano fu preclusa la possibilità di seguire con regolarità le lezioni nei vari istituti scolastici. Nel 1959 il ragazzo, essendo in possesso soltanto della quinta elementare, per poter accedere al mondo del lavoro nel settore pubblico dovette frequentare una scuola serale per conseguire in un anno il diploma di scuola media. Col suo secondo libro,invece, ambientato in Istria, l’autore narra da testimone l’immensa tragedia che colpì le popolazioni istriane, fiumane e dalmate dopo l’8 Settembre 1943. Con il terrore instaurato dalle milizie slave del comunista Tito in combutta con i partigiani comunisti italiani loro alleati, per non finire in fondo alle foibe, furono obbligate ad abbandonare le case e le terre da sempre italiane, rifugiandosi in Italia. Le persone rastrellate e sequestrate, titolari di nomi e cognomi italiani, avevano il destino segnato, finendo in fondo alle foibe. Questo libro è un’altra dolorosa testimonianza del martirio di un popolo che ha voluto restare italiano con tutte le proprie forze, pagando un prezzo altissimo di lutti familiari, sofferenze e versamento di sangue innocente. Bene fa Manzin a testimoniare tutti i suoi ricordi, affinché nulla possa essere perduto o dimenticato, onorando così la memoria di una padre coraggioso dotato di grande onestà e buon cuore, la memoria di una Patria perduta, ma sempre tanto amata e, soprattutto, l’immagine di migliaia di vittime innocenti per troppo tempo volutamente dimenticate. […] Questo volume vuole essere una sorta di cerniera, di un debito lasciato alle generazioni future, che fortunatamente non devono rivivere queste tristi esperienze, ma hanno il doveroso compito di non dimenticare. Anche questo, forse, è un primo sintomo di memoria, che non è soltanto una condizione storica, ma prima ancora sociale, politica, giuridica e culturale. Tante le attività e le iniziative legate al Giorno del Ricordo. La scuola italiana non dimentica. Tra queste: “L’XI Edizione del Concorso Nazionale – 10 febbraio. Pola, addio! a.s. 2020-2021”, un concorso rivolto agli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado, statali e paritarie italiane, degli Stati dove è previsto e attuato insegnamento in lingua italiana ed alle Scuole italiane estero; “Le vicende del Confine orientale e il mondo della scuola 2° Seminario online, La figura della donna, 14 aprile 2021”, un Seminario per docenti finalizzato a diffondere la conoscenza della storia del Confine italiano orientale al fine di rinnovare e conservare la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Nel programma allegato è riportato il link per le iscrizioni; “Le vicende del Confine orientale e il mondo della scuola. 1° Seminario online Pola, addio 3 dicembre 2020”, un Seminario per docenti finalizzato a diffondere la conoscenza della storia del Confine italiano orientale al fine di rinnovare e conservare la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati all indomani della Seconda Guerra Mondiale. E ancora: “L XI Seminario Nazionale 2021. Il dramma infinito della Venezia Giulia e della Dalmazia nel secondo dopoguerra. Trieste 25 /28 ottobre 2021”. Nell’ambito delle iniziative del Gruppo di lavoro per la conoscenza della storia degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, la Direzione generale Ordinamenti scolastici, valutazione e Internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, in collaborazione con le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, organizza l’XI Seminario nazionale rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, finalizzato all’approfondimento di un periodo storico particolarmente significativo per le popolazioni coinvolte. Le iscrizioni dovranno essere effettuate dall’11 al 20 ottobre 2021; la “Scuola Estiva. Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola. Il difficile Novecento del Confine Orientale. Dal Risorgimento italiano alle prospettive europee”. Un ricco programma della Scuola estiva organizzata dal Gruppo di lavoro Ministero dell’Istruzione – Associazioni degli Esuli, dal 12 al 16 luglio 2021 presso il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (BS); il Concorso Nazionale “10 febbraio” – “Per Amor di Patria!” “… il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità…”; il“Concorso “Arte, scienze, cultura, sport: personaggi illustri del mondo giuliano-dalmata” A.s. 2019/2020”. Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola. Il difficile Novecento del Confine Orientale. Dal Risorgimento italiano alle prospettive europee. Scuola Estiva”. Il Gruppo di lavoro – Ministero Istruzione – Associazioni degli Esuli promuove la Scuola Estiva per la Storia del Confine orientale dal 12 al 16 luglio 2021 presso il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera – BS. La “Scuola Estiva. Le vicende del confine orientale e il mondo della scuola. Il difficile Novecento del Confine Orientale. Dal Risorgimento italiano alle prospettive europee”. Ampia programmazione della Scuola estiva organizzata dal Gruppo di lavoro Ministero dell’Istruzione – Associazioni degli Esuli, dal 12 al 16 luglio 2021 presso il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (BS). E, infine, “Per Amor di Patria! a.s. 2021/2022 per celebrare il Giorno del Ricordo – XII Edizione del Concorso nazionale 10 febbraio”, un Concorso rivolto agli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado, statali e paritarie italiane, degli Stati dove è previsto e attuato insegnamento in lingua italiana ed alle Scuole italiane-estero. Scadenza 14 Gennaio 2022. Il Concorso è volto a promuovere educazione alla cittadinanza europea e alla storia italiana attraverso la conoscenza e approfondimento dei rapporti storici e culturali area Adriatico orientale. La Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, su invito del Tavolo di Governo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha costituito, dall’anno scolastico 2009-2010, un Gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle Associazioni degli Esuli e da rappresentanti delle diverse Direzioni generali del Miur. Tale Gruppo ha lo scopo di individuare iniziative rivolte alle istituzioni scolastiche per una migliore conoscenza delle ragioni storico-sociali che hanno investito il confine orientale alla fine del secondo conflitto mondiale. Questo, in sintesi, il prodotto dell’attività del gruppo chiamato a svolgere la preziosa opera di sensibilizzazione delle coscienze nel mondo scuola, con mirate e opportune dinamiche nella lettura analitica delle pagine della nostra storia; pagine di un passato drammatico che devono restare profondamente incise nelle coscienze individuali, affinchè non si ripetano episodi di odio e di violenza.
Emilio La Greca Romano