La scuola in tv
Un accordo strategico per sostenere la didattica con nuovi programmi e iniziative. L’impegno di Rai Cultura e Rai Ragazzi
Ieri, venerdì 1 ottobre, a Roma, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della nuova offerta nata dalla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e la Rai. Sono intervenuti il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, l’Amministratore Delegato Rai Carlo Fuortes, il Direttore Rai Cultura Silvia Calandrelli, il Direttore Rai Ragazzi Luca Milano, il Direttore Coordinamento Editoriale Palinsesti Televisivi Rai Marcello Ciannamea. Tutti ormai a scuola in “presenza sicura”. Continua intanto l’impegno congiunto di Rai e Ministero dell’Istruzione, a supporto delle istituzioni scolastiche e della didattica. A seguito della recente intesa fra le due Istituzioni, l’offerta del servizio pubblico radiotelevisivo – vicino alla scuola già dai primi mesi della pandemia, con produzioni ad hoc, in particolare sui canali di Rai Cultura e Rai Ragazzi – viene rilanciata e ulteriormente rafforzata. È il 3 gennaio del 1954 quando ha inizio il regolare servizio di televisione e la Rai appare sul piccolo schermo con il suo primo canale. Alla fine del ’54 la televisione raggiunge il 58% della popolazione (nel 1961 raggiungerà il 97% degli italiani). Le trasmissioni radiofoniche, invece, sono diffuse ormai regolarmente dai primi anni ’20 con tre reti nazionali: il Primo, il Secondo e il Terzo Programma. Già da quegli anni la televisione, come Servizio Pubblico, viene pensata come opportunità di intrattenimento e come strumento di educazione e informazione. Sin dalla sua nascita il mezzo televisivo si è rappresentato sostegno fondamentale per la lotta contro l’allora diffuso analfabetismo. La televisione è servita a creare una lingua nazionale ancora più della stessa scuola. Oggi la Rai, in accordo con il Ministero dell’Istruzione, propone nuovi programmi rivolti alle istituzioni scolastiche, alle studentesse, agli studenti, alle famiglie e alla cittadinanza. Sullo schermo saranno portati i temi della conoscenza e la narrazione degli avvenimenti delle scuole; sullo schermo saranno portati l’evoluzione dell’istruzione e le più recenti innovazioni. Uno spazio specifico sarà dedicato anche al settore dell’istruzione tecnica e professionale, leva strategica di sviluppo del Paese. “Ringrazio la Rai, tutte e tutti coloro che, all’interno del Ministero dell’Istruzione, si sono adoperati per stare vicino al mondo della scuola, alle studentesse, agli studenti e alle famiglie con una programmazione dedicata, fin dalle prime settimane della pandemia, dichiara il Ministro Patrizio Bianchi . Quella fra Ministero e Rai è una collaborazione preziosa, che mette al centro l’interesse comune. La rilanciamo e la rafforziamo nella convinzione che, anche dopo questa emergenza, insieme al servizio pubblico radiotelevisivo, possiamo continuare a far sì che la scuola resti al centro della vita e dell’interesse del Paese”. L’Amministratore Delegato Rai Carlo Fuortes: “Abbiamo fatto rete, agendo da protagonisti, ma insieme mettendoci al servizio della scuola, in una sfida difficilissima e ho l’orgoglio di dire che è anche per merito del servizio pubblico radiotelevisivo se è stato possibile in qualche modo limitare la portata dei colpi che l’emergenza ha comunque inferto all’inclusione sociale, la cui difesa è tra i valori portanti di un’azienda come la Rai”. In cosa consiste l’offerta? Tra le novità, Rai Cultura, proporrà su Rai Scuola “Professione Futuro”, trasmissione dedicata all’orientamento agli Istituti Tecnici e Professionali, in onda tutti i mercoledì alle 11, dal 6 ottobre. Agli Istituti Tecnici Superiori post-diploma guarderà, invece, “Cercasi Talento”, che racconterà questo segmento dell’istruzione attraverso la voce delle ragazze e dei ragazzi iscritti. Ancora Rai Scuola produrrà una serie di venti puntate sull’innovazione didattica per illustrarne metodologie, contenuti e strumenti in “Laboratorio Scuola”. Da martedì 5 ottobre, inoltre, alle 15.25, su Rai3, e alle 17.50, su Rai Storia, tornano i #maestri, con le conversazioni didattiche di Edoardo Camurri con protagonisti della cultura e grandi divulgatori scientifici. Rai Ragazzi rinnova, invece, “La banda dei fuoriclasse” con Mario Acampa (già in onda in diretta dal lunedì al venerdì, alle 15.30 su Rai Gulp) approfondendo scienza e tecnologia, curiosità e innovazione, sperimentazione e assaggi di futuro, con una squadra composta da alcune delle ricercatrici e divulgatrici più affermate nel nostro Paese. Tutta l’offerta Rai, infine, è proposta su RaiPlay e sui portali di Rai Cultura e Rai Ragazzi. Silvia Calandrelli, romana, Direttrice Rai Cultura, Direttrice Genere Cultura ed Educational. Ricopre, inoltre, l’incarico di Consigliere di Amministrazione Rai Com. “È dall’inizio della pandemia, dice, che lavoriamo fianco a fianco con il Ministero dell’Istruzione. Il nostro obiettivo come Servizio Pubblico è non lasciare nessun ragazzo indietro e fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare il futuro. I programmi che realizziamo sono pensati proprio per dare la possibilità a tutti gli studenti di poter scegliere il percorso di studi più adatto a loro e a realizzare i loro sogni. Il Paese è chiamato a una nuova fase progettuale e di rilancio: credo che l’accordo strategico tra Rai e Ministero sia la miglior cornice possibile per far crescere e valorizzare al massimo tutte le straordinarie energie e potenzialità dei nostri ragazzi. Il futuro è loro e noi vogliamo aiutarli a corrergli incontro”. Luca Milano, Direttore Rai Ragazzi, Direttore Genere Kids,romano, con esperienza giornalistica, aggiunge: “Come Rai Ragazzi ci rivolgiamo ai più giovani, fino ai 14 anni, e con “La Banda dei Fuoriclasse”, il programma pomeridiano in diretta di Rai Gulp, proporremo una grande novità: le discipline STEM, scienza, matematica, tecnologia, saranno al centro dell’attenzione. La Banda dei Fuoriclasse si inserisce in una offerta per ragazzi, su Rai Gulp e Rai Yoyo, ricca di contenuti formativi, dai cartoni animati, ai magazine, ai film. Il tema unificante è la consapevolezza di stare tutti sullo stesso pianeta, sulla scia dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”. I Programmi: “Professione futuro, Rai Scuola; Laboratorio Scuola, Rai Scuola; La Scuola in Tv-Rai Scuola; Cercasi talento- Rai Scuola, Maestri, la nuova edizione, Rai 3 e Rai Storia; La banda dei fuoriclasse, Rai Gulp. PROFESSIONE FUTURO – RAI SCUOLA La trasmissione nasce con l’intento di far conoscere meglio e promuovere l’Istruzione tecnica, professionale e gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) attraverso un racconto in 12 puntate che saranno trasmesse su Rai Scuola e pubblicate on line su RaiPlay (sottotitolate per i non udenti) e sul portale web di Rai Scuola. La formazione tecnica e professionale non è solo un volano di opportunità per i nostri giovani, ma anche un fattore di competitività per tutto il Sistema Italia. La nuova trasmissione, fortemente voluta dal Ministero, nasce per far conoscere meglio questi indirizzi a studentesse, studenti e famiglie. Uno specifico approfondimento sarà dedicato anche agli ITS, segmento post-diploma che è in grado di formare alcune fra le figure oggi più ricercate dalle imprese. Le puntate, che andranno in onda in prima emissione tutti i mercoledì alle 15.30 su Rai Scuola, a partire dal 6 ottobre, sono centrate, in maniera equivalente, su Istituti Tecnici, Professionali e sugli ITS. Nelle trasmissioni vengono mostrati concretamente quali sono i momenti nei quali si struttura il percorso formativo: le competenze in ingresso, il curriculum, le figure di cui si compone il corpo docente, l’interazione con il mondo delle imprese, gli sbocchi occupazionali. LABORATORIO SCUOLA – RAI SCUOLA
Rai Scuola produrrà una serie di venti puntate sull’innovazione didattica illustrandone metodologie, contenuti e strumenti. L’obiettivo è quello di creare una serie di contenuti che possano essere utilizzati in un contesto di progressivo superamento dell’emergenza. I diversi temi, dieci in tutto, saranno affrontati mostrando casi concreti adattati anche ad ambiti diversi (ad esempio i diversi gradi di scuola). LA SCUOLA IN TIVÙ – RAI SCUOLA Prosegue nell’autunno 2021, con la ripresa dell’anno scolastico, la programmazione delle puntate de ‘La scuola in tivù’, con 50 lezioni, tutte realizzate da docenti delle scuole italiane, che porteranno a un totale di oltre 500 le trasmissioni che Rai e Ministero dell’Istruzione hanno voluto proporre, in questi mesi, a studenti e insegnanti come supporto e integrazione delle attività didattiche, a distanza e in presenza. La messa in onda è prevista dal lunedì al venerdì, da ottobre a dicembre 2021, con un’alternanza delle nuove lezioni e la riproposizione di quelle già programmate. Ogni giorno dalle 16.30 alle 18.30 ci saranno quattro lezioni, con repliche, all’interno di fasce di programmazione che ricalcano un possibile orario scolastico e suddivise per ambiti disciplinari: lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese, arabo); discipline scientifiche con particolare attenzione all’informatica; discipline umanistiche; discipline inerenti gli istituti tecnici, professionali e d’arte, educazione civica. CERCASI TALENTO – RAI STORIA Un viaggio negli ITS per raccontare un’esperienza di offerta formativa terziaria altamente professionalizzante. La formula scelta è quella della docuserie, in sei episodi da 50 minuti circa, per seguire, intrecciandone il racconto, ragazze e ragazzi che hanno deciso di intraprendere uno dei sei percorsi formativi offerti dagli Istituti Tecnici Superiori selezionati con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione. I ragazzi saranno seguiti nelle loro giornate, con riprese nel loro quotidiano scolastico e ricreativo. Saranno raccolte le loro confessioni, tra timori, ambizioni, sogni, speranze e immancabili difficoltà. #MAESTRI, LA NUOVA EDIZIONE – RAI3 e RAI STORIA I protagonisti del sapere: arte, scienza, letteratura, educazione civica, ma anche linguistica, educazione digitale, musica, teatro e cinema. Riparte “#maestri”, il programma di Rai Cultura realizzato per fornire strumenti didattici digitali, di supporto all’insegnamento scolastico, in onda dal lunedì al venerdì da martedì 5 ottobre, alle 15.25 su Rai3 e alle 17.50 su Rai Storia. Una conversazione disegnata da Edoardo Camurri con protagonisti della cultura e grandi divulgatori scientifici, seguita da una lezione frontale di accademici di tutte le discipline: parlare e dar corpo all’idea che “la scuola e il sapere siano innanzitutto un esercizio di libertà”. LA BANDA DEI FUORICLASSE – RAI GULP Scienza e tecnologia, curiosità e innovazione, sperimentazione e assaggi di futuro, con una squadra composta da alcune delle ricercatrici e divulgatrici più affermate nel nostro Paese. “La banda dei fuoriclasse” torna in diretta dal lunedì al venerdì alle 15.30 su Rai Gulp e su RaiPlay in un’edizione rinnovata, più attenta alla contemporaneità, alla sostenibilità e all’universo delle STEM. Chimica e matematica, fisica e astronomia, informatica ed educazione tecnica e tecnologica: curiosità, nozioni e intrattenimento per accendere tutti i cervelli. Un’ora di diretta in cui il conduttore Mario Acampa e una scienziata, immersi in una scenografia completamente nuova, che richiama il mondo della tecnologia, dell’informatica e delle scienze naturali, intervistano divulgatori, lanciano contenuti video originali, vanno a caccia di nuove scoperte e nuove professioni, esplorano i confini della ricerca. Novità della stagione è proprio la presenza di cinque giovani scienziate e divulgatrici, ognuna esperta in una materia come informatica, tecnologia, fisica, ingegneria, matematica, biologia, etologia e geologia. Altra novità sarà la rubrica SuperNuova, appuntamento giornaliero con Francesca Buoninconti, giornalista e divulgatrice, che dedicherà un particolare TG scientifico a tutte le notizie più interessanti di scienza e tecnologia. Il tutto sarà arricchito dalla presenza di numerosi divulgatori e scienziati che con le loro lezioni ed esperimenti forniranno ai ragazzi approfondimenti per imparare divertendosi. La “prima” televisione italiana è specialmente strumento di informazione e educazione e solo in piccola parte di “intrattenimento”. Erano numerosi gli analfabeti negli anni Sessanta. La scuola in tv fu cosa efficacissima, Dal 1960 comincia il programma “Non è mai troppo tardi”, un corso per insegnare a leggere e a scrivere agli analfabeti, ancora molto numerosi. “Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta”, ricorda Giulia Boffa, è il titolo completo della trasmissione, curata da Oreste Gasperini, Alberto Manzi e Carlo Piantoni, mandata in onda a cadenza giornaliera dalla RAI e organizzata col sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione. Il programma era condotto dal maestro e pedagogo Alberto Manzi, che ne era stato anche l’ideatore, e aveva il fine di insegnare a leggere e a scrivere agli italiani che avevano superato l’età scolare, ma che non ne erano ancora in grado. Si trattava di autentiche lezioni, tenute da Manzi a classi formate da adulti analfabeti, nelle quali venivano utilizzate le tecniche di insegnamento moderne, oggi potremmo dire “multimediali” giacché si servivano di filmati, supporti audio, dimostrazioni pratiche, nonché della felice mano del maestro Manzi che, con rapidi tratti di carboncino, disegnava efficaci schizzi e bozzetti su una lavagna a grandi fogli. Il linguaggio era semplice e piacevole e per nulla pedante. Nel periodo 1990 – 1991, ci fu un remake della storica trasmissione e alla conduzione fu scelto Gianni Ippoliti. I protagonisti della trasmissione erano le persone anziane. Nel 2004, un programma di Rai Educational con finalità educative ha ripreso il titolo della trasmissione modificato in Non è m@i troppo tardi usando il moderno simbolo della “chiocciola”, che anticipa l’argomento del programma: stavolta si parla di alfabetizzazione informatica. Non è mai troppo tardi ebbe un ruolo sociale ed educativo molto importante, contribuendo all’unificazione culturale della nazione tramite l’insegnamento della lingua italiana e abbassando notevolmente il tasso di analfabetismo, particolarmente elevato nell’Italia di quegli anni. Infatti pare che, grazie a queste lezioni a distanza, quasi un milione e mezzo di persone sia riuscito a conseguire la licenza elementare. Il progetto ebbe inoltre un grande successo internazionale, in quanto fu imitato da ben settantadue paesi. Dal 1961 comincia le trasmissioni anche il secondo canale Rai: il punto di forza del primo canale è il teatro; il secondo canale punta specialmente sul cinema. La tv produce anche grandi sceneggiati (oggi si chiamano fiction) di altissimo livello: I promessi Sposi di Alessandro Manzoni, I Miserabili di Victor Hugo, La Cittadella di Cronin, fino all’Odissea di Omero, hanno un successo eccezionale. Una svolta importante si ha con la riforma Rai degli anni Settanta (legge n. 103 del 14 aprile 1975) quando venne istituito il Dipartimento Scuola Educazione, una struttura preposta alla creazione di programmi didattico-informativi per adulti che aveva il compito di “valorizzare le attività scolastiche ed educative del mezzo radiotelevisivo“. Per 20 anni le reti Tv e radiofoniche del servizio pubblico ospitarono centinaia di puntate dedicate a ogni aspetto della cultura, dall’astrofisica alla storia, dallo sport al lavoro. Programmi che in qualche caso sollevarono persino polemiche e che quasi sempre finirono per essere le cenerentole dell’ascolto radiotelevisivo, in questo sfavoriti dagli orari di trasmissione e dal taglio troppo spesso poco attraente con cui erano confezionati: diciamo che erano un po’ noiosi e poco seguiti dai ragazzi, che preferivano cartoni animati e telefilm. Ci fu comunque una certa evoluzione nel tempo che portò all’inizio degli anni Novanta a novità come il rotocalco quotidiano Il circolo delle 12, che occupava 3 ore della mattina di Rai 3 con l’obiettivo di unire il ritmo della moderna informazione e dello spettacolo al rigore della divulgazione culturale. Nel 1994 la struttura cambiò nome per alcuni anni in Videosapere per poi passare alla tutt’ora utilizzata denominazione di Rai Educational. Rai educational è oggi la struttura della RAI che si occupa di didattica e di divulgazione scientifica e culturale attraverso la diffusione di programmi televisivi, autoprodotti o acquistati, su alcuni canali televisivi RAI. Rai Educational è, come abbiamo detto, l’erede del Dipartimento Scuola Educazione (DSE), istituito con Legge 14 aprile 1975 n. 103 e successivamente ribattezzato Videosapere dal 1993 al 1997 i quali hanno prodotto varie e numerose trasmissioni per la formazione culturale. Con l’avvento della televisione satellitare prima e digitale terrestre poi, c’è stato un significativo ampliamento dell’offerta, con la creazione di canali direttamente affidati alla struttura, al 2014 evoluti in Rai Storia e Rai Scuola. I palinsesti dei due canali sono così differenziati: Rai Scuola è dedicato alla didattica per la scuola primaria e secondaria di primo grado con insegnamenti che riguardano le lingue, le scienze e molto altro, Rai Storia invece è dedicato alla divulgazione scientifica e culturale con temi quali la storia, la filosofia, la letteratura, l’arte e la musica. Ecco alcuni programmi attualmente in onda: il D, composto dai contenitori Divertitaliano e Divertinglese; quest’ultimo propone vari programmi per imparare la lingua inglese (su Rai Scuola): Fuoriclasse, Canale Scuola – Lavoro (su Rai 1); TV Talk (su Rai 3, Rai Storia e Rai 5); Rewind – Visioni private (su Rai 1 e Rai Storia); Explora – Il canale scientifico di Rai Educational. Crash – Contatto, impatto, convivenza – Trasmissione dedicata alla tematica dell’immigrazione in Italia (su Rai Storia e Rai 3); Cult book – Trasmissione dedicata ai grandi libri. Scrittori per un anno – Programma che parla degli scrittori e delle loro opere. Art News (su Rai 3 e Rai 1); Magazzini Einstein – Trasmissione dedicata a temi, eventi e personaggi dell’arte e della cultura (su Rai 1); Zattel – Programma di filosofia (su Rai Scuola e Rai 3); Disordini – Serie che affronta la tematica delle patologie del disagio adolescenziale (su Rai Scuola e Rai 3). Il tempo e la storia (su Rai 3 e Rai Storia)”.
Emilio La Greca Romano