Il Metodo Montessori alla secondaria
Da questo nuovo anno scolastico 2021/2022, per un triennio, a partire dalla classe prima, è autorizzata la sperimentazione di un corso di scuola secondaria di primo grado, ispirato ai principi del metodo Montessori da parte delle istituzioni scolastiche.
Non è molto diffuso il metodo di Maria Montessori nella scuola secondaria. La tematica educativa adolescenziale è complessa. La pedagogista aveva tracciato una vera e propria “questione dell’adolescenza”. A suo dire si rappresentava cruciale l’educazione nella scuola secondaria, non come mero luogo di istruzione, ma come il “vero centro” dell’educazione con effetti sociali. Le scuole secondarie montessoriane italiane sono rarissime, se pure prestigiose a livello internazionale. Urgono intanto metodologie educative in linea a quelle montessoriane per fornire una educazione adolescenziale capace di superare le abilità cognitive. Si avverte la necessità di educare l’adolescente sviluppando in lui anche abilità personali e sociali come l’autostima, la creatività, l’auto-educazione. Il Ministero dell’Istruzione, ritenuto opportuno avviare una sperimentazione di uno specifico e qualificato percorso scolastico per la scuola secondaria di primo grado ispirato ai principi del metodo “Montessori” , con una estensione che sia la più ampia possibile sul territorio nazionale e con il coinvolgimento degli Uffici scolastici regionali interessati, soprattutto ai fini dell’attribuzione agli istituti scolastici statali dell’organico necessario ad attuare il progetto, ha autorizzato, con Decreto Ministeriale n. 237, del 30.07.2021, il progetto di sperimentazione di un corso di scuola secondaria di primo grado ispirato ai principi del metodo Maria Tecla Artemisia Montessori. Il Metodo di Maria Montessori è stato adottato in migliaia di scuole dell’infanzia, elementari, medie e superiori in tutto il mondo. I piccoli vanno educati all’indipendenza, a loro va mostrata fiducia, vanno indotti alla precisione come ottimo esercizio per sviluppare l’armonia del corpo. Bisogna fermarsi ad osservarli e senza intervenire, vanno rispettati anche nell’errore, mai devono essere indotti nel fare. Occorre che vivano a contatto con la natura e si curino degli esseri viventi. “Nessuna cosa è più capace di questa di risvegliare un atteggiamento di previdenza nel piccolo che è abituato a vivere senza pensare al domani. Ma quando sa che gli animali hanno bisogno di lui e che le pianticelle si seccano se non le innaffia, il suo amore va collegando l’atto di oggi con il rinascere del giorno seguente.” L’educatore deve concentrarsi sul rafforzare e sviluppare ciò che c’è di positivo nei bambini, i loro pregi e i loro talenti, in modo che la presenza delle loro capacità possa lasciare sempre meno spazio ai difetti. L’ambiente scolastico deve essere a misura dei piccoli, un vero ambiente accogliente e familiare. I piccoli posti in un ambiente idoneo a contatto con i materiali giusti e sotto la guida di un insegnante attento e discreto potranno sperimentare e affinare le immense potenzialità. I piccoli sono i veri protagonisti, viaggiatori della vita e noi adulti i loro ciceroni. “Il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda. Noi adulti siamo i ciceroni di questi viaggiatori che fanno il loro ingresso nella vita umana…” Il metodo Montessori è un sistema educativo sviluppato dalla pedagogista Montessori ed è praticato in circa 60.000 scuole in tutto il mondo. La pedagogia montessoriana si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino, mirando a sviluppare una sorta di «educazione cosmica», cioè un senso di responsabilità e di consapevolezza verso la rete di relazioni che collega ogni entità microcosmica al contesto generale macrocosmico. L’educazione per Montessori deve partire da visioni d’insieme quanto più globali o «cosmiche», per arrivare gradatamente allo studio dei particolari. In Educazione e pace, scrive: «[…] le spiegazioni di carattere cosmico presentano inoltre il vantaggio di avvincere l’attenzione delle scolaresche meno preparate, le quali mentre rifuggono dai particolari, si interessano vivamente alle relazioni fra i fenomeni, alla correlazione fra gli esseri viventi, e, in particolar modo, ai fenomeni che sono in funzione del bene degli altri. Ognuno, nella vita, ha una funzione che non sa d’avere e che è in rapporto col bene degli altri. Lo scopo dell’individuo non è di vivere meglio, ma di sviluppare certe circostanze che sono utili per altri. La grande legge che regola la vita nel cosmo è quella della collaborazione tra tutti gli esseri. Approfondire lo studio di questa legge significa lavorare per il trionfo della unione fra i vari popoli, e quindi, per il trionfo della civiltà umana.» In merito all’autenticità del metodo bisogna dire che le idee montessoriane sono state accolte a livello internazionale. In diverse località nacquero società montessoriane di promozione. Nel 1929 fondò l’Association Montessori Internationale (AMI), “per mantenere l’integrità del suo lavoro della vita e per garantire che sarebbe perpetuata dopo la sua morte”. A Montessori sono state mosse accuse sul piano ideologico per quanto riguarda la contrapposizione troppo rigida e schematica tra fanciullo buono e adulto sclerotizzato e corrotto. Sul piano didattico, è stato criticato il carattere artificioso dei materiali e le modalità troppo rigide del loro impiego. Alla pedagogista Montessori venivano mosse accuse anche dal punto di vista della socializzazione; i bambini imparavano singolarmente, non sviluppando rapporti con gli altri bambini. Nonostante le critiche, il metodo montessoriano è tuttora diffuso e adottato sia in Italia, sua patria d’origine, sia nel resto del mondo. La sperimentazione di un corso di scuola secondaria di primo grado ispirato ai principi del metodo “Montessori” si terrà nei seguenti Istituti Comprensivi: Riccardo Massa di Milano, Balilla Paganelli di Cinisello Balsamo (MI), Arcadia di Milano, Ilaria Alpi di Milano, L. da Vinci – Cornaredo (MI), V. Muzio di Bergamo, A. Lanfranchi di Sorisole (BG), Colleoni di Urgnano (BG), Don Milani di Rovato (BS), Darfo 2 di Darfo B. T. di Brescia, Istituto paritario Associazione Scuola Montessori di Como, IC Paritario Maria Montessori di Castellanza (VA), negli Istituti Comprensivi di San Donato di Sassari, Bruno da Osimo di Osimo (AN), Nardi di Porto San Giorgio (FM), Enrico Fermi di Macerata, Maria Montessori di Chiaravalle (AN), Paolo Soprani di Castelfidardo (AN), Leonardo Sinisgalli di Potenza, 20 Bologna di Bologna, 2 Udine di Udine, Giovan Battista Valente di Roma, San Nilo di Grottaferrata (RM), ICS di Via Giuseppe Messina di Roma. Il progetto sperimentale prende avvio dalla Rete nazionale di istituzioni scolastiche con capofila l’istituto comprensivo statale “Riccardo Massa” di Milano, attraverso la quale sono regolati i rapporti di collaborazione in merito alla progettazione, alla formazione dei docenti, al monitoraggio e alla valutazione dei percorsi. I piani di ricerca e sperimentazione su cui si svolge l’attività degli istituti scolastici, in collaborazione con l’Opera Nazionale Montessori e le Università, sono i seguenti: piano didattico e pedagogico: sperimentazione nella scuola secondaria di primo grado di nuovi percorsi didattici ispirati al metodo “Montessori”, basati sull’autoeducazione e sulla pedagogia “del fare” che pone al centro l’alunno come attore e non come fruitore del percorso di apprendimento; piano organizzativo: articolazione flessibile del modello organizzativo di tempo prolungato, ovvero ordinario in via residuale per il solo anno 2021/2022, funzionale alla creazione di un ambiente educativo e di apprendimento finalizzato alla maturazione della personalità dell’alunno secondo i principi montessoriani; piano della formazione dei docenti: attivazione di un qualificato piano di formazione, in collaborazione con l’Opera Nazionale Montessori, specifico per i docenti della scuola secondaria di primo grado e prioritario per i docenti che partecipano alla sperimentazione; piano della valutazione: monitoraggio e valutazione degli esiti della sperimentazione negli aspetti didattici, metodologici e organizzativi. La progettazione didattica, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche coinvolte nella sperimentazione, tiene a riferimento le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
Emilio La Greca Romano