Science together NET. Aspettando la notte dei ricercatori
Il programma di Settembre degli eventi “Aspettando la Notte”: trekking, aperitivi scientifici, visite nei centri di ricerca, un evento con il Premio Nobel per la Fisica 2019 Michel Mayor, vi accompagneranno per tutto il mese di settembre fino alla Notte Europea dei Ricercatori.
La Notte Europea dei Ricercatori si svolge ogni anno dal 2005 in 400 città dell’Unione Europea, coinvolgendo 1.6 milioni di visitatori, centinaia di ricercatori, numerosi Centri di Ricerca, Enti, Università, Associazioni, ed altre realtà impegnate nella divulgazione scientifica. La Commissione Europea ogni anno promuove questa iniziativa. Si tratta di un progetto finanziato da HORIZON 2020, con le azioni Marie Skłodowska-Curie. E’ una iniziativa dedicata alla scienza, con tantissimi eventi gratuiti, strumenti necessari per avvicinare i cittadini al mondo scientifico. Qual è l’obiettivo del progetto NET? E’ quello di unire e connettere! NET è una ‘rete’ che unisce ricercatori, società, istituzioni, associazioni, protagonisti del mondo della cultura e dell’arte e tanti altri stakeholders che operano sul territorio, promuove la scienza attraverso un’informazione semplice, diretta e coinvolgente, ma, allo stesso tempo, rigorosa e autorevole, grazie ad un partenariato scientifico d’eccellenza. Il tema centrale della prima edizione di NET riguarda le sfide globali dei cambiamenti climatici, aprendo lo sguardo verso le possibili ricadute ambientali, sanitarie, politiche e sociali. Una sfida che richiede informazione e conoscenza per poter scegliere ed agire responsabilmente. Il 24 settembre sarà una notte speciale, la conclusione di un percorso che ha richiamato diffusi e notevoli eventi. Da questa etate, infatti, i ricercatori NET sono stati protagonisti di Talk e laboratori in arene cinematografiche, Trekking urbani e naturalistici, Aperitivi scientifici. La notte del 24 settembre ci introdurrà nel mondo della scienza. Ricco il programma di eventi per la stagione NET 2021. Gli appuntamenti di settembre sono tutti da scoprire. Sulla scia degli eventi proposti nell’ambito del progetto NET, lo scorso 3 settembre, è stato realizzato un trekking scientifico lungo il percorso ciclopedonale ‘maremonti’, alla scoperta della nascita e sviluppo delle mareggiate nel tratto costiero ligure compreso tra Framura, Bonassola e Levanto, uno dei più belli e suggestivi per la manifestazione di questo grandioso fenomeno naturale. Michel Mayor, premio Nobel per la Fisica nel 2019, scopritore del primo esopianeta: pianeta 51 Pegasi B, nella costellazione di Pegasus. Mayor è stato ospite del progetto NET in un programma di eventi nei giorni 8 e 9 settembre presso Sapienza Università di Roma. Protagonista di una Lectio magistralis “Altri mondi nell’Universo? La ricerca di pianeti simili alla nostra Terra e … della vita!” e di una Tavola rotonda con altri scienziati “La Terra non è più sola. E noi? La scoperta degli esopianeti e la ricerca di vita extraterrestre”. I ricercatori e le ricercatrici di ISPRA e CNR-IBE, in collaborazione con la Lega Navale, si sono poi avventurati in un viaggio alla scoperta della ricerca scientifica sul mare nella città di Livorno. Presso gli stand allestiti nella suggestiva cornice dell’anfiteatro dell’Andana degli Anelli, i ricercatori hanno narrato le loro attività di ricerca: • L’ISPRA e le indagini marine • La plastica nemico del mare • Il plancton: creature minuscole con un compito grandissimo • Il CNR-IBE con: Un radar amico del mare, metodi e strumenti di ricerca per la salvaguardia e il monitoraggio • Il riscaldamento globale: curare gli oceani per salvare il pianeta • Scopri cos’è l’inquinamento luminoso e quali sono gli strumenti per trovare… il buio. E’ stato possibile salire a bordo della Merope, l’imbarcazione della Lega Navale, e osservare alcuni strumenti di misurazione utilizzati durante le attività di monitoraggio. In un pomeriggio verso fine estate, il 9 settembre, a Villa Pamphilj un percorso ha condotto alla scoperta degli “alieni”: specie animali e vegetali originarie di paesi lontani, introdotte dall’uomo nel corso dei secoli, che hanno reso Roma la città più “invasa” d’Italia. Un racconto attraverso la storia, la cultura, la biologia, gli impatti e la gestione di un fenomeno intimamente correlato con la globalizzazione e tra le maggiori minacce alla biodiversità dei nostri ecosistemi. Venerdì, 10 settembre, è stato consumato a Roma l’aperitivo scientifico intorno al “pianeta idrogeno”. Partendo dalla ricerca di base, 4 scienziate hanno spiegato perché l’idrogeno è al centro di tutte le agende politiche come vettore energetico pulito, hanno supportato gli ospiti a conoscerlo a partire dai suoi elementi costitutivi, spiegando cos’è un protone, come funziona la fusione nucleare, cosa sono gli acceleratori di particelle al plasma e soprattutto perché l’idrogeno è il miglior candidato nella sfida alla decarbonizzazione dell’economia europea e mondiale. Non è mancata una chiacchierata sui risultati della ricerca scientifica per vincere le sfide ambientali, sociali e sanitarie del futuro. Dopo l’escursione fluviale e aver conosciuto meglio l’azione dinamica del fiume sul paesaggio e sugli insediamenti e di interfacciarsi con ricercatori che da anni operano, su tematiche diverse, nell’area della media valle del Tevere. L’11 settembre sono state fatte passeggiate eco consapevoli per ridurre gli impatti dell’inquinamento atmosferico e acustico, ma per rallentare e osservare il paesaggio da un altro punto di vista. Camminare insieme è un modo per socializzare, prendersi cura di sè e della comunità e valorizzare l’ambiente. Conosceremo il parco dell’Arboreto dove le aree verdi si alternano a macchie alberate che ospitano più di cento specie arboree diverse; introdurremo il quinto principio della permacultura “usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili”, parleremo di microclima urbano, resilienza, efficienza e risparmio energetico per la sostenibilità degli impianti sportivi. E ancora, il 13 settembre, alla scoperta della solfatara, fra geologia e polle gorgoglianti: Un evento in linea con gli obiettivi del progetto NET: unire e connettere ricerca scientifica, società, istituzioni e associazioni per promuovere la scienza e il territorio, offrendo un’informazione semplice, diretta e coinvolgente. L’evento è nato dalla collaborazione tra Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Comune di Penna In Teverina, il Museo dell’Energia di Ripi e le associazioni locali. Un itinerario ad anello di circa due ore nell’area della Solfatara per conoscere e capire alcuni interessanti fenomeni geologici tipici dell’Italia Centrale: le polle gorgoglianti e le aree di degassamento naturale. Durante il percorso saremo accompagnati da guide speciali, tre ricercatori dell’INGV che ci racconteranno come questi strani fenomeni si originano, le loro caratteristiche geologiche e geochimiche e come la ricerca scientifica studi e monitori queste particolari manifestazioni geologiche. Un’ottima occasione per apprezzare e comprendere la dinamicità del territorio di questa parte dell’Umbria e in generale del Pianeta Terra. E’ poi seguito un tinerario tra geologia, ambiente e storia a Tor Caldara. La riserva Naturale di Tor Caldara si estende per circa 44 ettari in un tratto di costa non urbanizzato tra Anzio e Lavinio, a circa 60 km a sud di Roma. Al suo interno si erge una torre di guardia cinquecentesca posta in un fitto intrico di macchia mediterranea, rara testimonianza delle antiche foreste litoranee lungo la costa del Lazio meridionale. Dal punto di vista geologico, la solfatara di Tor Caldara è legata all’attività secondaria del distretto vulcanico laziale. I terreni affioranti più antichi sono costituiti da arenarie plioceniche, sovrastati da argille ben stratificate. La solfatara è formata da diverse sorgenti di acqua mineralizzata con emanazioni gassose solfidriche. A partire dal XVI secolo l’area, ubicata nello Stato Pontificio, è stata sfruttata per la coltivazione mineraria dello zolfo il cui impiego era già noto all’epoca dei romani. Quest’area, nel passato, è stata oggetto di studi geologici da parte di scienziati che hanno usato questo sito come laboratorio naturale per attività didattica; ancora oggi la Riserva è particolarmente adatta a fini educativi, per la bellezza delle esposizioni geologiche e per gli spettacolari fenomeni vulcanici secondari ancora attivi. Inoltre, nel tratto di mare a sud di Tor Caldara è presente la prima cava di sabbie relitte del Lazio, coltivata a più riprese tra il 1999 ed il 2010 per il ripascimento di Ostia e di altre spiagge del litorale laziale. Oltre ai caratteri geologici, l’area è un piccolo hotspot di biodiversità ed ospita un sito Natura 2000, per l’importanza naturalistica di habitat presenti quali i boschi (e macchia) mediterranei a leccio e la vegetazione di scogliere mediterranee; il sito ospita inoltre Cyperus polystachyus un “piccolo papiro” presente in Italia solo in due siti, entrambi con presenza di solfatare. Finalmente l’aperitivo: concezione, vita, morte e miracoli di un satellite artificiale per il monitoraggio ambientale. Il gruppo è poi partito per scoprire l’acqua, la storia, la scienza, l’arte, la mobilità sostenibile di Roma. E di seguito altro ancora: Tsunami, terremoti, vulcani ecc. Ieri invece, a Venezia. Argomento principe, la pesca. Sostenibilità della pesca fra passato e futuro. Visita commentata della pesca in laguna. Esperti di pesca e di sapere ecologico tradizionale guideranno i visitatori attraverso la mostra “La pesca in laguna” illustrando le tecniche, le attrezzature, le imbarcazioni e le tradizioni legate a questo importantissimo aspetto dell’economia e della cultura dell’area Veneziana. Il materiale presente, compresi i preziosi modellini ottocenteschi delle imbarcazioni esposti per la prima volta al pubblico, permetterà ai ricercatori ISPRA di raccontare la sostenibilità della pesca, in bilico fra l’eredità del passato e le sfide del futuro. Tornando a Roma, oggi, presso l’Appia Antica un tracciato tra lave, acque e storia. Racconto geologico della regina viarum. Si parte dall’Appia Antica, uno dei parchi archeologici più affascinanti del mondo, percorsa in una mattina di settembre. Saremo accompagnati da due ricercatrici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che racconteranno la complessa e avvincente storia geologica del territorio del Vulcano Laziale e presenteranno alcuni dei temi di studio portati avanti attualmente dai due enti di ricerca pubblici. Sarà l’occasione per apprezzare la maestosità della regina viarum nella sospensione di una mattina fine estate. In giornata, a La Spezia, si scoprirà la piena del Magra, i cambiamenti climatici e l’apporto di detrito legnoso e plastiche in mare. Durante il percorso si porrà l’attenzione sul fiume Magra ed i suoi principali affluenti indagando le possibili correlazioni tra il nuovo regime idrico e i cambiamenti climatici. Inoltre, verrà messo in luce come i fiumi siano collettori e al tempo stesso distributori di rifiuti verso il mare. quali modelli interpretativi e gestionali. E sempre in giornata sarà effettuato un monitoraggio costiero delle specie aliene presso la Marina del Fezzano. Il BIOBLITZ propone la raccolta di dati relativi alle specie aliene registrate dal progetto PERCORSI NEL BLU, all’interno del Golfo della Spezia, presso i pontili della Marina del Fezzano. L’attività permette di vivere un momento di ricerca partecipata, oltre che di sensibilizzare il pubblico alla conoscenza e al rispetto delle specie marine tipiche degli habitat fortemente antropizzati. In giornata ancora sarà visitata l’aula verde, una Nature Based Solution per migliorare l’ecosistema urbano, ma anche opera di land art e spazio pubblico accessibile a tutti, che svolge un ruolo importante per la qualità dell’ambiente circostante. Accompagnati dai ricercatori del CNR – IRET (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri) e dall’Associazione Insieme per l’Aniene Onlus cammineremo lungo l’argine dell’Aniene nel suo tratto urbano prima della confluenza nel Tevere, esplorando la Riserva Naturale fino ad arrivare all’aula verde. L’aula verde, ideata dall’artista Andreco, è stata creata nell’aprile 2021 con la partecipazione attiva dei cittadini; è formata da cerchi concentrici di alberi che delimitano uno spazio dedicato all’incontro e alla didattica ambientale. Arte e scienza proveranno così ad interagire per costruire un senso di consapevolezza nei cittadini, per pensare insieme il domani in un percorso che guarda alla vita e alle sue complessità. A Castelnuovo di Farfa (Rieti) trekking scientifico: passeggiando all’ombra di ontani, salici e pioppi lungo il sentiero 352 del CAI che costeggia il fiume Farfa, si potrà ammirare un ecosistema pregiato da proteggere. Durante l’escursione verranno descritti i caratteri idrogeologici ed ecosistemici di un tratto del Fiume Farfa, alimentato dalla Sorgente delle Capore che, insieme alla sorgente Peschiera e altre risorse minori, fornisce acqua potabile a Roma e parte della Provincia. Lungo il percorso si potrà osservare un ecosistema pregiato e ancora in buone condizioni nonostante l’ingente prelievo di acque sorgive per l’acquedotto. Accompagnati dai ricercatori del CNR ed ENEA e da esperti di ItaliaNostra (sezione Sabina e Reatino), si parlerà del ciclo dell’acqua, degli ecosistemi fluviali e delle principali minacce, dai cambiamenti climatici all’inquinamento delle acque, del ruolo della ricerca nella gestione sostenibile di queste risorse. Non ci si farà mancare in Emilia Romagna, sempre in giornata, una passeggiata attraverso l’ex fondo agricolo, oggi rinaturalizzato, che ospita la sede ISPRA; permetterà di conoscere gli studi sulla fauna italiana dagli uccelli migratori ai mammiferi stanziali. Si avrà modo di vedere strumentazione utilizzata in campo faunistico, habitat e tracce e se fortunati si potrà incrociare alcuni dei tanti animali che popolano il fondo, oasi verde in mezzo a distese di campi coltivati. Per concludere: una passeggiata attraverso le valli del Mezzano (Ferrara) dove gli esemplari di starna italica, estinta in natura da decenni, una volta recuperati e selezionati geneticamente grazie al progetto Life sono attualmente in fase di rilascio in natura. Avremo modo di vedere gli habitat e uno dei recinti di ambientamento. Ci concentreremo sull’avifauna con attività di birdwatching ed ascolto del canto uccelli.
Emilio La Greca Romano