L’obbligo “patente verde” green pass, mette la scuola in allarme: “È una discriminazione”. I presidi dichiarano: “Non siamo sceriffi”. Il green pass si rappresenti un lasciapassare necessario, dicono, “anche per chiunque acceda a scuola dall’esterno, come i fornitori e i genitori”. La variante Delta domina. Aumentano i casi. Processioni sospese. Speranza fa scorte di vaccini per la terza dose. La scuola tira a lucido e obbliga alla certificazione verde Covid19.
Mentre si fanno tentativi di ripartenza sotto la minaccia Delta, confidando sul beneficio delle campagne vaccinali, il virologo Anthony Fauci, rincara la dose e avverte: “La prossima variante potrebbe essere più grave. Se arriva un’altra variante, ha aggiunto rilasciando una intervista al sito di notizie McClatchy , che ha una capacità di trasmissione altrettanto elevata ed è anche molto più grave, allora potremmo davvero essere nei guai. Le persone che non vengono vaccinate pensano erroneamente che riguardi solo loro. Ma non è così. Riguarda anche tutti gli altri”. La variante Lambda, intanto, risulta altamente infettiva per due mutazioni. Alcuni scienziati dell’università di Tokyo e di diversi atenei nipponici nel lavoro disponibile nella piattaforma ‘Biorxiv’, ritengono che risulta altamente infettiva. Le cause di questa ferocia vengono individuate intorno alla duplice mutazione in particolare. Delta ormai è preoccupante. In America si registrano 100mila casi giornalieri. E’ quanto mai urgente fermare, quantomeno limitare la diffusione del virus ricorrendo ai vaccini. Nel bollettino di ieri, 5 agosto, sono stati registrati in Italia 7.230 casi e 27 morti. I ricoveri risultano in aumento. Boom di contagi Covid in Olanda, aumentati del 500% nelle scorse settimane. In Europa attualmente è il ceppo dominante. E’, per l’Oms, la più diffusa e trasmissibile. Nella nostra regione costringe i Vescovi ad annullare tutte le processioni. Così la Conferenza Episcopale Campania: “La decisione è stata presa considerato che il Comitato Tecnico Scientifico ha richiamato anche per le processioni religiose il rigoroso rispetto delle misure precauzionali al fine di evitare ogni tipo di assembramento dei fedeli e che lo stesso Comitato ritiene, allo stato, di dover confermare le indicazioni già fornite; considerato che, per quanto riguarda le processioni, è evidenziata la notoria idoneità di tali cerimonie a costruire occasione di propagazione del contagio;considerato che, pur tenendo conto, da un lato, della sopravvenuta disponibilità dei vaccini e del buon andamento della campagna di vaccinazione, dall’altro lato la progressiva diffusione della “variante delta” rende probabile un rialzo del numero dei contagi”. E mentre il Ministro della Salute, Roberto Speranza, corre ai ripari e fa scorte e colma la dispensa di vaccini, assicurando che l’Italia è pronta per la somministrazione della terza dose anti-Covid, il governo vara il green pass. “L’Italia ha già acquistato dosi sufficienti per dare la terza dose a tutti i cittadini italiani. Noi siamo pronti, aspettiamo indicazioni dell’autorità scientifica, che ci dirà qual è il tempo giusto per la terza dose. Le prime indicazioni ci fanno presupporre che si inizierà dai più fragili, che hanno avuto una risposta minore”.
Proprio ieri si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera alle misure per il rientro a scuola a settembre. I provvedimenti adottati sono stati illustrati in conferenza stampa dai Ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza e delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini. ll Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, in materia di università e dei trasporti a partire dal 1° settembre 2021. Il prossimo anno scolastico l’attività scolastica di ogni ordine e grado sarà svolta in presenza. Si potrà derogare soltanto in alcuni condizioni. In specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci, adottabili nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti. In piena sintonia con il Comitato tecnico-scientifico, verranno adottate alcune misure di sicurezza minime: vi sarà l’obbligo dell’uso delle mascherine ad eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, per i soggetti impegnati nelle attività sportive. Le linee guida possono derogare all’obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti. Sarà posto divieto di accedere o permanere nei locali scolastici ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°.
Tutto il personale del mondo scolastico e universitario e agli studenti universitari (che potranno essere sottoposti a controlli a campione) sarà fatto obbligo di possedere il green pass. Agli operatori privati del possesso del green pass verrà considerata assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso e non sarà dovuta la retribuzione, né altro compenso. Quanti muniti di Green Pass avranno accesso e potranno utilizzare diversi mezzi di trasporto. Lo scorso anno i preparativi per l’apertura dell’anno scolastico non erano poi tanto difformi rispetto a quelli di quest’anno, fatto salvo vaccino e green pass. La ripresa delle attività scolastiche avvenne in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”. Il documento fu approvato a fine maggio 2020 e successivamente aggiornato. Centrale fu il ruolo delle singole scuole, accompagnate dal M.I. e gli enti territoriali/locali. La stessa centralità viene riconosciuta alle stesse anche quest’anno. Nello specifico, in ogni Regione, vennero costituiti tavoli regionali con gli attori principali del sistema di istruzione, e conferenze dei servizi più a livello comunale o provinciale per rispondere alle criticità delle singole istituzioni scolastiche ubicate nello specifico territorio. Fu poi il virus a farla da padrone. Così sarà anche quest’anno. Resta il fatto che il green pass a scuola sta creando scompiglio. L’obbligo “patente verde” green pass, mette la scuola in allarme: “È una discriminazione”. I presidi dichiarano: “Non siamo sceriffi”. Il green pass si rappresenti un lasciapassare necessario, dicono, “anche per chiunque acceda a scuola dall’esterno, come i fornitori e i genitori”.
Emilio La Greca Romano