Tutto si muove in funzione della ripartenza. Qualsivoglia dinamica ha come prerogativa di promuovere il superamento degli effetti della crisi derivante dalla pandemia. Una prima risorsa viene messa a disposizione per realizzare infrastrutture di rete negli istituti scolastici e colmare i divari presenti nel Paese. Si tratta di 446 milioni. Sono fondi del programma “REACT-EU”. Si vogliono foraggiare interventi necessari per preparare una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia. In sostanza sono stati stanziati nell’ambito della riprogrammazione del PON “Per la scuola” 2014-2020. E’ un altro fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). L’azione è in sinergia con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). I 446 milioni di euro stanziati permetteranno la realizzazione di reti locali, cablate e wireless, nelle scuole. L’Avviso è stato pubblicato sul sito del Ministero. Dei 446 milioni163 sono destinati alle scuole del Sud. Si vuole raggiungere l’obiettivo di dotare tutte le scuole di una infrastruttura rete capace di coprire gli spazi didattici e amministrativi delle scuole, consentire la connessione alla rete da parte del personale scolastico, delle studentesse e degli studenti. Si vuole garantire la connessione degli spazi scuola e la tutela dei dati informatici. Si intende procedere a garanzia della sicurezza, rendendo un servizio gestionale di tutela ampiamente diffuso. Si vuole arrivare a fornire, insomma, gestione, autenticazione degli accessi distribuzione interna dei dati alla massima velocità disponibile. “La misura prevede il ricorso a tecnologie sia wired (cablaggio) sia wireless (WiFi), LAN e WLAN. Con le risorse a disposizione è previsto il finanziamento di interventi in tutte le istituzioni scolastiche per i singoli edifici di riferimento. L’Avviso è aperto a tutte le scuole statali e ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Le scuole avranno a disposizione un importo variabile in base al loro numero di studenti e al numero di edifici scolastici. Il bando è “a sportello”: saranno ammesse a finanziamento le candidature che rispettano i requisiti dell’Avviso, sulla base dell’ordine cronologico della data e dell’orario di presentazione, fino al limite delle risorse disponibili. Il termine per aderire all’Avviso è il 14 settembre 2021. La conclusione dei progetti e la relativa rendicontazione delle spese dovranno avvenire entro dicembre 2022”. Ci troviamo all’inizio fa intuire il Ministro Bianchi. Stiamo procedendo con dinamiche orientate nella prima fase che però hanno una capacità visuale più ampia. Il Paese deve conquistare la sua normalità, grado a grado, dovrà mostrare capacità di ripresa. Arricchiti dalla sofferenza pandemica dobbiamo costruire una scuola capace di sfide. “Iniziamo con questo primo avviso, dichiara Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ad assegnare le risorse che abbiamo a disposizione per la ripresa del Paese a partire dalla scuola e dalle nuove generazioni. Si tratta di un investimento importante, che consentirà di garantire infrastrutture di connessione efficienti a tutti i nostri istituti scolastici. Naturalmente, è un’attività di rafforzamento delle infrastrutture propedeutica alle azioni per il potenziamento delle competenze delle studentesse e degli studenti e del personale scolastico. Ma è chiaro a tutti noi che la nuova normalità verso la quale ci muoviamo non potrà essere quella pre-pandemica: dobbiamo fare tesoro dell’esperienza vissuta in questi mesi e costruire una nuova scuola che sappia rispondere alle sfide dei tempi che viviamo”.
La didattica a distanza, durante la chiusura, ha messo a dura prova alunni e professori. Nonostante additata causa di insuccesso da Invalsi, ha permesso alla scuola di essere presente quotidianamente, con tutte le criticità, nella vita degli studenti. La scuola non ha chiuso la porta, grazie alla dad. Una straordinaria e inattesa avventura. Linea carente e crollante, fermo immagine, difficoltà di inquadrature e mille altre difficoltà e inconvenienti hanno fatto la scuola in rete. E’ stata la misura necessaria la dad per porre impedimento al contagio Covid19. Oggi possiamo contare perdite, cumuli di macerie e danni. Oggi possiamo migliorare diverse situazioni. Già Lucia Azzolina, in altri prossimi tempi difficili, assicurava stanziamenti e correva con affanno verso la soluzione di analoghi problemi. Sono stati stanziati tanti fondi, assicurava, per aumentare connettività alle scuole e chiedeva la segnalazione dei problemi. “Abbiamo stanziato oltre 400 milioni sulla didattica digitale, ebbe a dire in prossimità del triste Natale 2020, acquistando pc, tablet e connessioni. Piano da 400 milioni per potenziare la connettività e mettere la banda ultralarga nelle scuole. Accordi con le principali compagnie telefoniche per rendere gratuito l’utilizzo delle piattaforme. Abbiamo investito altri 85 milioni“. Era una condizione allarmante. L’Italia aveva perso la conta dei morti per Covid19. “Chi avesse problemi nella propria scuola ce li segnali. Verificheremo“. Oggi, con Bianchi, malgrado la preoccupante variante Delta, abbiamo preso respiro, guardiamo con più fiducia la luce lontana, siamo convinti della necessità e della bontà della scuola connessa. Non si torna indietro. Veniamo fuori grado a grado dal dolore e la sofferenza ci serve per migliorare. In passato si è già parlato di scuola digitale. Il Piano Nazionale Scuola Digitale era un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015). La scuola digitale era ed è quella aperta alle sfide più importanti di innovazione del sistema pubblico. Innovazione del mondo scuola e opportunità dell’educazione digitale assumevano e assumono ruolo di centralità in termini di qualità e crescita sociale.
Emilio La Greca Romano