L’arte diviene linguaggio universale, strumento di inclusione e di valorizzazione delle differenze individuali, di scoperta e di promozione di talenti, di connessione di frammenti dell’esperienza. Ciascuno può trovare il modo di manifestare la propria personalità e comunicare idee, passioni, sentimenti, valori, conoscendo, approfondendo, sperimentando le possibilità espressive di vari linguaggi artistico-performativi che si rivelano uno strumento facilitante per l’orientamento, il contrasto della dispersione scolastica, la prevenzione di azioni di bullismo, l’integrazione attiva con il territorio.
Il «Piano delle arti» è un Decreto Legge attuativo della “Buona Scuola”. Nasce dell’aprile del 2017. Viene adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca, di concerto con il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo. Creatività e apprendimento al centro del Nuovo Piano Triennale delle Arti. Varato il nuovo Piano Triennale. Viene resa, col Piano, opportunità progettuale; viene data indicazione operativa a sostegno della creatività e della crescita degli studenti. Grazie al Piano, apprendimento, pratica, creazione, conoscenza storico-critica, fruizione consapevole dei linguaggi artistici, conoscenza del patrimonio culturale del passato e di quello contemporaneo, vengono garantiti con idonee misure a tutti gli alunni. Promuove i «temi della creatività» e prevede azioni di monitoraggio sulla relativa attuazione. E’ un importante strumento per il mondo scuola. Arricchisce l’”offerta formativa”. Coinvolge i soggetti con comune interesse sociale e la pubblica utilità nella valorizzazione delle arti. Tante scuole coglieranno l’opportunità offerta dal Piano. Sarà così possibile realizzare importanti proposte progettuali per il triennio 2020 -2022. E’ uno strumento utile per promuovere la conoscenza e la pratica artistica. Con l’emanazione della nota operativa del 12 luglio 2021vengono fornite indicazioni l’attuazione del Piano Triennale delle Arti finalizzata a raggiungere l’obiettivo di potenziare la conoscenza e la pratica artistica e musicale. Verrà considerato il patrimonio culturale e ambientale, verranno considerate e promosse le produzioni italiane di qualità, della pittura, del design, del cinema e del settore audiovisivo, del teatro, della danza, dell’archeologia, della filosofia e molto altro. Si farà di tutto, con la strategia didattica del piano, affinchè conoscenze e competenze artistiche entrino a far parte del bagaglio culturale e valoriale delle cittadine e dei cittadini di domani. Le scuole cresceranno in cultura umanistica, arte e musica. E’ uno dei provvedimenti previsti dal decreto legislativo n. 60 del 2017. È stato adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri lo scorso maggio (Dpcm del 12 maggio 2021). “Costituirà, assicura il Ministero dell’Istruzione, per i prossimi tre anni scolastici una piattaforma di indicazioni e informazioni per le scuole, che potranno operare anche in collaborazione con soggetti appositamente accreditati dal Ministero dell’istruzione, facenti parte del sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività prevalentemente costituito da organizzazioni del mondo del terzo settore e soggetti pubblici che operano in campo, artistico, musicale e culturale (l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca educativa (INDIRE); le Università; gli Istituti dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica; gli Istituti Tecnici Superiori; gli Istituti del Ministero della Cultura; gli Istituti italiani della cultura; le Regioni; gli Enti Locali). Viene proposta una serie di priorità strategiche, organizzative e didattico-artistiche, verso cui orientare i progetti degli istituti italiani: promuovere lo studio dei linguaggi artistici come requisiti fondamentali del curricolo, anche per lo sviluppo di competenze sociali e civiche e di cittadinanza europea, per favorire l’inclusione e la valorizzazione delle differenze individuali, anche tramite approcci formativi “non formali” e “informali”; valorizzare, in modo accessibile a tutti, il patrimonio culturale materiale, immateriale, digitale, ambientale; garantire il pluralismo linguistico e l’attenzione alle minoranze e alle tradizioni popolari locali; sviluppare e potenziare opportunità di crescita e apprendimento a partire dalla scuola dell’infanzia; favorire il coordinamento tra le scuole e i soggetti del sistema coordinato per la promozione dei temi della creatività. Le scuole, singolarmente o in rete, potranno realizzare partenariati con i soggetti del sistema coordinato, per elaborare progetti e condividere risorse laboratoriali, strumentali e professionali, anche nell’ambito di accordi quadro preventivamente stipulati dal Ministero dell’Istruzione, nonché dal Ministero della Cultura, d’intesa con il MI. Dall’anno scolastico 2021/2022, le scuole potranno partecipare agli Avvisi banditi dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, scegliendo tra le progettualità proposte dal Piano, dedicate ai vari ambiti artistici e culturali. È prevista la presenza di Referenti proposti dagli Uffici Scolastici Regionali, che avranno il compito di interloquire con i componenti del sistema coordinato, per favorire le collaborazioni tra istituzioni scolastiche e la costituzione di reti (azioni già avviate dagli USR nella precedente edizione del Piano e ora ulteriormente implementate). È prevista inoltre la presenza di scuole polo nazionali che contribuiranno a realizzare azioni di sistema, in collaborazione con gli istituti, con gli USR e con il Gruppo nazionale per l’attuazione del Piano. Viene confermata la collaborazione strategica con INDIRE che curerà il monitoraggio delle azioni con il supporto del Sistema Informativo del Ministero dell’Istruzione e il coordinamento del Gruppo nazionale per l’attuazione del Piano”. La progettualità delle istituzioni scolastiche deve essere volta a promuovere i «temi della creatività» di cui all’art. 3 del decreto legislativo: musicale-coreutico, tramite la conoscenza storico critica della musica, la pratica musicale, nella più ampia accezione della pratica dello strumento e del canto, la danza e tramite la fruizione consapevole delle suddette arti; teatrale-performativo, tramite la conoscenza storico-critica e la pratica dell ‘arte teatrale o cinematografica o di altre forme di spettacolo artistico-performativo e tramite la fruizione consapevole delle suddette arti; artistico-visivo, tramite la conoscenza della storia dell ‘arte e la pratica della pittura, della scultura, della grafica, delle arti decorative, del design o di altre forme espressive, anche connesse con l’artigianato artistico e con le produzioni creative italiane di qualità e tramite la fruizione consapevole delle espressioni artistiche e visive; linguistico-creativo, tramite il rafforzamento delle competenze logico-linguistiche e argomentative e la conoscenza e la pratica della scrittura creativa, della poesia e di altre forme simili di espressione, della lingua italiana, delle sue radici classiche, delle lingue e dei dialetti parlati in Italia. Nella cornice del Piano Triennale delle Arti si colloca una scuola fatta di concezione nuova. La scuola che si manifesta con ampio spazio riservato all’apprendimento, alla pratica, alla creazione, alla conoscenza storico-critica, alla fruizione consapevole di varie forme di espressione e manifestazione dei diversi linguaggi artisticoperformativi, dalla musica alla danza, dal teatro al cinema, dalle arti grafiche, pittoriche, plastiche e multimediali al design, dalla poesia ad altre elaborazioni di scrittura che valorizzino la lingua italiana nella sua evoluzione storica ma anche nelle sue identità e particolarità geografiche. Ogni cittadino dovrà sentire l’educazione alI’espressione artistica come suo importante percorso formativo. “Le pratiche artistiche sono garantite a tutti come forma di cultura universale, accompagnata da un sapere “critico” che ne rafforzi da un lato la valenza estetica, espressiva ed emotiva, dall’altro la connessione con gli altri ambiti della conoscenza, tra i quali le neuroscienze e la neuroestetica. Le arti devono essere percepite, vissute e apprese fin dalla scuola dell’infanzia con modalità di apprendimento che considerino lo sviluppo globale della persona, la libera e attiva esplorazione degli scenari e dei contesti espressivi, attraverso approcci di comunicazione umanistico-emotiva, con modalità di pratica laboratoriale, secondo lo spettro delle varie “intelligenze”, così come il loro valore si comprende e si arricchisce attraverso l’educazione estetica e storico-culturale. Le arti concorrono a creare, decifrare, interpretare e integrare vari processi conoscitivi, veicolano messaggi profondi e valori antropologici universali, attivano processi comunicativi, stimolano il pensiero divergente e generativo, consolidano e sviluppano l’immagine di sé in rapporto all’ambiente, promuovono la riflessione e la creazione all’interno di paradigmi ecologici della realtà, creano reti sociali di pratiche d’eccellenza condivise: la scuola rappresenta il laboratorio naturale per la scoperta e lo sviluppo di facoltà umane e potenzialità espressive, in cui conoscenza, azione, riflessione si alimentano in una circolarità virtuosa. L’apprendimento, la pratica, la creazione, la conoscenza storico-critica e la fruizione consapevole delle arti guidano gli studenti verso una sempre maggiore capacità di lettura attiva, partecipata e critica del reale, consentendo relazioni cooperative e non competitive. Le arti, infatti, creano scenari condivisi inclusivi, sviluppano sapere, consentono la simulazione di realtà possibili. Una dimensione necessaria oggi, in un contesto comunicativo e sociale denso di variegati messaggi da decodificare e comprendere. Conoscere anche nella pratica i linguaggi artistico-performativi permette di elaborare forme personali di rappresentazione della realtà, attivando le proprie facoltà sensoriali e intellettuali, individuando e rielaborando fatti, opere e scoperte della storia dell’umanità, accedendo ai quadri simbolici e ai relativi sistemi dinamici di significato, maturando capacità di valutazione critico estetica e di pensiero originale, consolidando la percezione del sé-corpo in relazione all’ambiente, proiettando verso una visione della realtà più ampia e dinamica. Il linguaggio artistico veicola in modo diretto e immediato valori e messaggi, sentimenti ed emozioni, pensieri e stati d’animo, creando comunicazione e condivisione profonda ed empatica. L’arte diviene così linguaggio universale, strumento di inclusione e di valorizzazione delle differenze individuali, di scoperta e di valorizzazione di talenti, di connessione di frammenti dell’ esperienza. Ciascuno può trovare il modo di manifestare la propria personalità e comunicare idee, passioni, sentimenti, valori, conoscendo, approfondendo, sperimentando le possibilità espressive di vari linguaggi artistico-performativi che si rivelano uno strumento facilitante per l’orientamento, il contrasto della dispersione scolastica, la prevenzione di azioni di bullismo, l’integrazione attiva con il territorio. Studiare, sperimentare, apprendere e praticare diverse arti sviluppa la dimensione sociale in termini di relazioni, di scambi e di reciprocità, rende consapevoli della necessità del rispetto per il bene comune e il patrimonio culturale. In tale prospettiva, ogni scuola contribuisce alla promozione culturale, sociale e ambientale del contesto in cui si colloca, favorendo le competenze di cittadinanza. È importante, dunque, creare a livello locale e nazionale, anche utilizzando il Social Web ed in particolare le reti dei Social Media, esperienze di socializzazione e di valorizzazione di queste attività in modo non occasionale e significativo. È il territorio con la propria identità e il particolare patrimonio materiale, immateriale e digitale che può offrire interessanti e originali indicazioni per arricchire il Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle scuole. Le scuole, inoltre, possono valorizzare la cultura del territorio non solo offrendo alla comunità performance ed eventi artistico performativi ma soprattutto coinvolgendo, già in fase di progettazione, le istituzioni culturali, associative e museali, le realtà produttive e imprenditoriali e il mondo del terzo settore con obiettivi educativi, formativi e culturali comuni”. Nel Piano Triennale delle Arti, oltre alle diverse novità che riguardano la governante, una ulteriore nota si rappresenta di rilevo, quella riservata alla possibilità del coinvolgimento degli enti del terzo settore accreditati. La scuola diventa centro culturale territoriale, si esprime con il linguaggio della competenza artistica, sociale e civica, si rappresenta spazio di inclusività e valorizzazione delle differenze individuali, patrimonio culturale materiale, immateriale, digitale nonché ambientale nelle sue diverse dimensioni, educa al piacere del bello e al sentire estetico, alla connessione insolita dei dati sensoriali, ai processi cognitivo-emotivi sinestetici e metaforici, all’esplorazione dei materiali. Ecco questo e altro, questo e tante cose ancora sono racchiuse nei propositi del Piano Triennale delle Arti. Sicuramente una opportunità da cogliere.
Emilio La Greca Romano