Fin dal 1925, la sede centrale dell’Indire è ospitata presso Palazzo Gerini a Firenze. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si è portato in visita presso l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. E’ stato accolto dal presidente Giovanni Biondi, dal direttore generale Flaminio Galli e da una rappresentanza di ricercatori e collaboratori dell’Ente. INDIRE è uno fra i più antichi enti educativi italiani. Sono state rese manifeste le attività di ricerca condotte dall’Istituto e le azioni di supporto nei progetti in affidamento dal Ministero, con una panoramica sul Programma Erasmus e sulle iniziative a livello europeo. Il nostro paese, ha dichiarato convintamente Patrizio Bianchi, ha una straordinaria necessità di ricerca specialmente in questo momento in quanto fattore fondamentale processo di trasformazione del sistema educativo. E’ prezioso il ruolo INDIRE, ne è convinto il Ministro; è il “luogo che trasforma il pensiero in azione“. Partendo dalla storia pedagogica dell’Italia e con più largo approccio alla ricerca è bene, a dire di Bianchi, che l’Istituto continui a contribuire ad innalzare il posizionamento dell’Italia nelle azioni internazionali. Il ruolo INDIRE è determinate in termini formativi del personale docente in entrata e in servizio. Fra l’altro il Ministro ha fatto riferimento, in occasione della visita a Firenze, all’edilizia scolastica, all’educazione degli adulti, all’importanza di trasformare le buone pratiche in “pietre angolari di un processo di cambiamento”. INDIRE da 90 anni è il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia. L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, sin dal 1925 affianca l’evoluzione del sistema scolastico italiano investendo in formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento della scuola. I suoi nuclei territoriali sul territorio sono distribuiti a Firenze, Roma e Napoli. Sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. Vanta consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo. Insieme all’Invalsi e al corpo ispettivo del Ministero dell’Istruzione, l’Indire è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, l’Istituto sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e lavoro. L’istituto ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre è sevizio nazionale di supporto per i seguenti progetti europei: eTwinning, la comunità di docenti per connettersi, collaborare e condividere idee in Europa; Epale, la piattaforma online europea interamente dedicata al settore dell‘educazione degli adulti; Eurydice, la rete europea di informazione sull’istruzione e sistemi educativi in 37 paesi. Sempre in ambito internazionale, l’Indire fa parte del Consorzio EUN – European Schoolnet, composto da 31 Ministeri dell’Educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una dimensione transnazionale. L’Istituto guarda all’Europa anche attraverso le sue tante collaborazioni, grazie alle quali contribuisce allo sviluppo di una rete di contatti, scambi, flussi di informazioni ed esperienze fra scuole, studenti, aziende e istituzioni di tutti i Paesi dell’Unione Europea. L’Indire, in virtù delle sue radici, dispone di un archivio storico che conserva un ricco patrimonio documentario otto-novecentesco, uno dei pochi in Italia specializzati nella raccolta e nella valorizzazione di materiale documentario di interesse storico-pedagogico.
Emilio La Greca Romano