Il mio rapporto con Dio, è nato con la mia venuta al mondo, ma non si è mai sviluppato compiutamente nel tempo, perché dopo la morte di mio padre, (avevo appena dieci anni), non ho mai maturato con la fede, una posizione ben definita e convinta e, di questo, ne sono sinceramente un po’ rammaricato. Fatta questa sincera considerazione, se dovessi attribuire una etichetta alla mia spiritualità, direi di essere stato e di essere ancora oggi, un credente occasionale, un po’ scialbo, diciamo all’acqua di rose, insomma una persona di poca fede. Con la stessa sincerità, però, devo affermare che ho sempre invidiato con amore, tutte quelle persone che hanno il dono della fede e che sentono profondamente la fede come una luce che illumina il loro cammino terreno e vivono nella speranza di un’altra vita, accanto a Dio, nella beatitudine celeste dei cieli. Il problema della fede, anche se non è mai stato in cima ai miei pensieri, ha fatto maturare in me, una precisa opinione su Dio, senza far ricorso alla teologia, materia completamente sconosciuta. Per me, l’esistenza di un Dio, è indispensabile nella vita degli uomini, perché la presenza di un Essere Superiore, rassicura l’uomo nel difficile momento del bisogno, lo sostiene nei momenti di debolezza morale e psicologica, lo conforta nei momenti del dolore. Il pensiero di Dio, da forza alla vita dell’uomo, fornisce la linfa vitale alla profonda spiritualità della sua anima, perché è proprio l’anima dell’uomo, che cerca e desidera di avere un rapporto con Dio. Un giorno, mi auguro di poter trovare anch’io un rapporto duraturo, costante e definitivo con la fede, da me sempre auspicato, ma mai convintamente cercato, anche se per me, nella vita, la fede è stata sempre ed è ancora oggi, un continuo impegno di essere onesto nei miei comportamenti e di essere corretto con il prossimo e, su questi sentiti valori, il giorno del giudizio, affiderò la mia persona alla benevolenza di Dio.
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