Il Partito Democratico, fondato il 14 ottobre del 2007, è un partito mai nato compiutamente, perché la fusione tra il cattolicesimo democratico e il riformismo socialista, è avvenuta a freddo, per cui il connubio, ha scontato il peccato originale di una non convinta partecipazione di tutte le componenti delle due famiglie, che avevano deciso di mettersi insieme, per dare vita ad un nuovo soggetto politico. Il PD, nel corso della sua breve storia, ha avuto solo due momenti di gloria, in cui ha dato l’impressione di poter decollare e sono stati: con Veltroni, alle elezioni politiche del 2008, quando riuscì a raggiungere il 33 per cento dei consensi e alle elezioni Europee del 2014, quando raggiunse la percentuale del 40 per cento. Da quel momento in poi, il PD è rimasto a galla, ma non ha mai avuto una navigazione molto brillante, anzi, alle ultime elezioni politiche del 2018, ha toccato il suo minimo storico, con appena 18 per cento del consenso. Per concludere, possiamo dire che l’idea di un grande partito democratico in Italia, non ha mai avuto una sua definitiva attuazione, perché le ragioni per cui era nato, non hanno trovato terreno fertile nell’elettorato, anche per i molti errori commessi da alcuni dirigenti, che hanno abbandonato le basi elettorali di riferimento e ciò ha impedito al PD, di poter avere quella grande affermazione, che i fondatori avevano sperato e sognato. Il Partito Democratico, pertanto, anche alla luce dell’attuale situazione politica, è destinato a rimanere un medio partito di centrosinistra, a metà strada, tra un grande partito progressista e un piccolo partito, del cattolicesimo sociale, Questo è il destino del PD, con buona pace di chi la pensa in modo diverso e sogna orizzonti più luminosi, perché la realtà, purtroppo, non si presta ai desideri del cuore.
IL PARTITO DEMOCRATICO, UN PARTITO RIMASTO SEMPRE INCOMPIUTO
