La realtà politica italiana, è molto meno complessa di quello che appare dopo la composizione del nuovo governo, ufficializzata ieri sera dal Presidente Draghi. Vorrei fare un ragionamento, con la logica, ma siccome la logica non è di casa presso i nostri politici, allora cerchiamo di guardare le cose con la convenienza, per vedere di capire la strategia messa in atto sul campo di gioco. Solo per la convenienza del momento, tutti i partiti, tranne Fratelli d’Italia, entrano nel governo, perché il miraggio di mettete le mani sul tesoro di 209 miliardi di euro, è una ghiotta occasione da non lasciarsi sfuggire, in quanto certe opportunità, capitano una sola volta nella vita. Per ora, pare che l’antipasto, con la nomina dei ministri, sia stato gradito, ma solo più avanti, si potrà vedere se il menù completo, con la nomina dei viceministri e dei sottosegretari, riuscirà a soddisfare le aspettative e l’appetito di tutte forze politiche. La convenienza, fa gli onori di casa e dietro ammiccamenti, velati da mezzi sorrisi compiaciuti, inizia il percorso del nuovo governo, che si sa come nasce, ma non si sa quando dura, perché tutto dipende dagli avvenimenti, che il governo troverà sul suo cammino e dai problemi che saprà risolvere. La convenienza dei partiti di accontentarsi di quello che passa il convento (209 miliardi di euro), ha fatto mettere da parte principi e ideologie, anche perché, in fondo, non tutte le forze politiche, sono contente di stare insieme nel governo Draghi. Capisco la convenienza interessata del momento, ma non la giustifico, perché nella vita di un partito, i suoi valori morali ed identitari, dovrebbero essere sempre preservati, conservati e mai barattati, perché l’ideologia, è l’anima di una forza politica, che non può venir meno, per nessuna convenienza del momento.
È NATO IL GOVERNO DRAGHI, HA PERSO LA POLITICA, HA VINTO LA CONVENIENZA
