Più passa il tempo e più mi convinco che non ne usciremo bene da questa pandemia, perché se in primavera, si sentiva gridare “c’è la faremo,” ne “usciremo bene,” ora vedo che ne stiamo uscendo sempre peggio, perché siamo continuamente impantanati, in conflitti a 360 gradi, tra il governo e le regioni e tra il governo e tutte le categorie economiche del nostro Paese, mentre i decessi sono ancora in aumento ( ieri 993 morti per Covid). Per giorni, si è andati avanti con infinite riunioni, per decidere come regolare le prossime festività natalizie, ma già subito, sono cominciati i primi mugugni di alcuni presidenti regionali per contestare i provvedimenti stabiliti dal decreto del presidente del Consiglio. Cosa si deve fare per far capire ai presidenti regionali, che i posti di comando presuppongono molto senso di responsabilità e non comportamenti disinvolti e demagogici, solo per mettersi in evidenza e fare le belle statuine nei riguardi dei propri elettori. I tempi sono duri per tutti e tutti devono capire che, se si apre un’altra falla nella nostra difesa dal virus, si rischia di raccogliere solo cocci, che sarà poi difficile rimetterli di nuovo insieme. Un altro momento di sacrifici personali è necessario, per vedere la luce, che non è molto lontana, in quanto il vaccino, che dovrebbe risolvere i nostri problemi, è quasi a portata di mano, per cui tutti dovrebbero smettere di indossare sempre le armature per combattere chi, in mille difficoltà, si sta adoperando, anche con qualche errore, per cercare di portarci fuori da questa tempesta scatenata dal virus, che ha colpito non solo l’Italia, ma il mondo intero. La consapevolezza aiuta a risolvere i problemi, la conflittualità aiuta a peggiorare quello che è già peggiore nella realtà del momento.
SIGNORI MIEI, SONO TEMPI DURI PER TUTTI
