Oggi è un giorno in cui non dovrebbero esistere bandiere nel mondo del calcio, perché bisognerebbe onorare il ricordo di Maradona in modo universale, in quanto Maradona, ha rappresentato nel calcio, qualcosa che sfugge alla comune e normale conoscenza del mondo del pallone. Maradona non era un giocatore di calcio ad altissimo livello, (nel mondo calcistico, si chiama fuoriclasse), perché Maradona era l’arte calcistica applicata al calcio giocato e quell’arte, ha fatto di lui, la personificazione umana di uno sport, che ha sublimato il piacere di tutte le persone che amano il calcio, come arte pura, al di là del tifo e delle passioni di parte. Maradona è stato per il calcio, quelli che sono stati Giotto e Michelangelo per la pittura, Leonardo per la scultura, Dante Alighieri per poesia, geni assoluti ed universali, irraggiungibili ed inimitabili, senza eredi e senza paragoni. Maradona nel calcio ha coniugato bellezza e geometria, in alcune sue giocate ha superato le leggi della fisica e molti suoi gol sono stati poesia calcistica ai più alti livelli di godimento e di ammirazione. Maradona non può essere inserito in una normale classifica, per stabilire se è stato il più grande calciatore di sempre, perché è fuori da ogni classifica, in quanto appartiene al mondo metafisico del gioco del pallone, sconosciuto a tutti gli altri grandissimi calciatori che abbiamo conosciuto. Questo era Maradona, tutto il resto, in questo momento, non ci deve interessare e non lo dobbiamo conoscere, perché nessuno di noi ha il diritto di condannare una persona dal punto di vista umano, in quanto non possiamo essere giudici per gli altri, se prima non giudichiamo noi stessi, con i nostri difetti e le nostre debolezza. Diego Armando Maradona, onore a te come calciatore, perché hai reso il calcio arte divina.
MARADONA HA RESO IL CALCIO ARTE DIVINA
