Ogni giorno, da molti mesi a questa parte, assistiamo a un nuovo giro di giostra, che serve ad animare un dibattito, che non si fa mancare proprio niente, per poter essere sempre movimentato e richiamare l’interesse delle persone. La giostra, è sempre in movimento e gira e rigira tra il problema della scuola che si dovrebbe riaprire, ma, (per ora), non si può, considerato ancora l’elevato e diffuso contagio sull’intero territorio nazionale, tra il problema del “colore” che si dovrebbe cambiare in alcune Regioni, ma si aspettano dati più precisi e consolidati, per poter decidere, tra il problema del vaccino, se deve essere obbligatorio, oppure facoltativo. Ora il nuovo giro di giostra riguarda il problema dello sci, col quale, però, si rischia di ripetere l’errore che si fatto già per le vacanze estive. Visto che è difficile conciliare la salute con l’economia, perché hanno interessi diversi e contrapposti, bisognerebbe, una volta per tutte, convincersi e capire che, se il sistema sanitario non regge, anche l’economia ne subirà le conseguenze ed andrà a rotoli. Viceversa, se si riesce a salvare la salute delle persone, l’economia avrà la possibilità di sopravvivere e, col tempo, ci sarà anche una graduale ripresa economica. Ritornando allo sci, penso che, in questo momento, non sia proprio salutare riaprire gli impianti sciistici per le festività natalizie, per evitare di tuffarci in un mese di gennaio, con il virus nuovamente in piena espansione e con una terza ondata, dalle conseguenze catastrofiche, sulla tenuta del sistema Paese. Il mio pensiero, è dettato da ciò che è successo nei mesi precedenti, quando sotto la spinta di interessi di alcune categorie di persone e della voglia matta delle vacanze della gente, si è concessa più libertà di quella che la presenza del virus avrebbe consentito, con i risultati negativi che ogni giorno continuiamo a vedere ( ieri ancora 853 decessi). Per concludere, sarebbe opportuno e necessario fermare la giostra e rimandare, nell’interesse di tutti, il prossimo giro dello sci a momenti più sicuri. Se, poi, gli interessi di pochi dovessero avere la prevalenza sugli interessi di tutti, allora significa che c’è una piccola comunità di persone privilegiate, che detta l’agenda ad uno Stato impotente ed assente e questo non c’è lo possiamo permettere, sia per la nostra salute fisica e mentale, sia per i nostri interessi economici. Chi continua a non voler capire, merita la nostra totale disapprovazione.
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