Scusate se oggi parlo parlo di me, ma ho deciso di farlo, perché c’è sempre un tempo nella vita in cui ci si deve raccontare in prima persona, per poter poi raccontare il proprio pensiero a chi ci legge e non ci conosce. Io oggi, sono quello che sono sempre stato nel corso della mia vita: un uomo libero di esprimere quello che pensa e che non ha mai dovuto compiacere nessuno, in quanto non ha mai avuto padrini o padroni, né mire politiche da perseguire o coltivare. Giunto alla mia età, mi rallegro ancora più di ieri, di essere stato sempre lontano dalla politica attiva, perché, per me, è un mondo pieno di ipocrisia e di compromessi, che non si addice per niente ai valori della mia persona. Ho seguito sempre la politica da lontano ed ho valutato i fatti dal mio angolo visuale, con l’attenzione e col pensiero di un convinto democratico e con l’occhio critico contro ogni deriva populista, sia di destra che di sinistra. Ho sempre detto quello che penso, senza nessuna remora e nessuna ipocrisia ed ho cercato di mettere sempre nelle mie azioni, quella giusta moderazione e direi anche quel necessario perbenismo, che deve sempre caratterizzare il comportamento delle persone educate ed ho sempre avuto un senso religioso dell’amicizia, anche se mi è stata ricambiata, con qualche cocente delusione. Oggi ho trovato nella scrittura una piacevole compagna al tempo della mia età e fino a quando ne avrò voglia e lucidità mentale, continuerò ad essere un attento osservatore della realtà e a dispiegare il mio pensiero e le mie idee, con la coerenza e con l’onestà morale ed intellettuale, che hanno sempre contraddistinto la mia persona. Alla mia età, non si può giocare con la vita, per cui Il legame con essa va difeso con la forza e la volontà dei guerrieri di un tempo antico, perché non ci vuole proprio niente a vedersi sfuggire di mano la propria esistenza, ( un semplice battito di ciglia), come può succedere in questo momento quasi innaturale del nostro vivere, per la presenza di un ospite ( il virus), che cerca in tutti i modi di essere ricevuto da noi, nonostante noi cerchiamo di tenerlo lontano dal nostro corpo. Io non voglio vincere contro il tempo, perché è sempre il tempo che vince contro di noi, ma voglio cercare di vincere solo contro quella parte del tempo, che è stata destinata alla mia persona e, per questo, cerco, nel difficilissimo momento che stiamo vivendo, di moltiplicare quel senso di responsabilità, che ho sempre avuto nei miei comportamenti, durante il corso della vita.
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