In occasione della giornata, in cui il ricordo dei nostri defunti si fa più intenso e più sentito, ho deciso di dedicare uno scritto al “MIO PAESE,” per rendere omaggio alla memoria di tutti i miei cari, che, da tempo, riposano in pace nel cimitero di Roccadaspide ed il cui ricordo è sempre vivo nel mio cuore, ( “celeste è questa corrispondenza di amorosi sensi”). Roccadaspide, è il luogo dove la mia memoria ricorda il giorno in cui, tanti anni fa, il mio sguardo si apriva sul mondo. È il Paese, dove i miei figli hanno visto la luce della vita e dove ritorno molto spesso, perché le radici, quando sono ben piantate, emanano sempre forti profumi di dolci ricordi. È il Paese, dove il castagno e l’ulivo danno un senso di frescura ad un verde paesaggio collinare, dal dolce pendio, movimentato e rilassante. È il Paese, che mi richiama alla mente una poesia di Cesare Pavese, che faccio mia e che così recita: “un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. “PAESE MIO,” grazie per i sogni e le speranze che mi hai regalato, durante l’età in cui si guarda la vita con l’occhio ingenuo del fanciullo, grazie per il piacere che ancora riesci a trasmettere al mio cuore, quando rivedo i luoghi della mia anima, grazie per lo sguardo incantato che riesci sempre a donare ai miei occhi, quando arrivo e vedo un castello, imperioso e austero, che accarezza le case dislocate ai suoi piedi e conserva ancora intatto quel fascino fiabesco, che stimolò la mia fantasia di bambino e che stimola ancora oggi i miei pensieri dell’età matura. , con un mistico senso di sacrale rispetto, perché quel luogo, rappresenta la storia della nostra vita, destinata a rimanere per sempre custodita, nella memoria dei vivi.
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