Gli esponenti politici della destra italiana, hanno la faccia di bronzo, perché per mesi hanno gridato che si doveva aprire tutto in Italia, in quanto non si poteva soffocare la libertà delle persone ed ora che, a causa delle loro sciagurate parole, la situazione sanitaria sta precipitando nell’abisso più profondo della disperazione collettiva, incominciano a criticare il governo perché ha adottato misure troppo blande per cercare di fermare la pandemia e chiedono provvedimenti più rigorosi. Questa è una vergognosa manifestazione di intolleranza mentale alla coerenza e alla dignità personale e merita una nota di profondo biasimo. Dietro i politici, i giornalisti di destra, ( nel periodo delle restrizioni più dure, avevano fatto da coro ai politici, nei loro lamenti per le perdute libertà), cominciano ad esibirsi, a piccoli passi, in un contorsionismo lessicale, per sostenere oggi il contrario di quanto avevano affermato ieri. È uno spettacolo di una comicità esilarante, che si ha il piacere di vedere solo nel teatro della politica italiana. Dietro il codazzo dei giornalisti, si intravedono moltissime persone che cominciano ad avere paura della grave situazione sanitaria e cercano di inabissarsi in un significativo silenzio, mentre nei mesi del Lockdown, avevano sollevato critiche vuote di contenuti a chi aveva operato in mezzo a mille difficoltà di ogni genere. Come si vede, abbiamo assistito, per mesi, a un vero e proprio festival dell’imbecillità ed oggi si possono tirate le somme di questo spettacolo unico nel suo genere e si può assegnare il primo premio a chi si è distinto maggiormente a veicolare più cavolate degne di nota. All’unanimità e per acclamazione, il primo posto è di Matteo “Papete” Salvini, che ha sbaragliato tutti gli altri concorrenti per le sue “salvinate”, al secondo posto tutta la schiera dei giornalisti e degli opinionisti di rete 4, con Porro e Giordano in prima fila, sul gradino più basso del podio, gli esperti scientifici “riduzionisti” della destra con Zangrillo sempre in grande evidenza ( ieri ha detto che il ” virus è tornato a mordere” ). Come si vede, è un podio “olimpionico” della vera sceneggiata all’italiana, con radici, ben piantate, nella popolana commedia dell’arte.
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