Di tanto in tanto un Agnellino di nome Andrea, riappare sul palcoscenico delle notizie di cronaca, per ripetere un’antica litania che, nemmeno il tempo trascorso, è riuscito a sopire. Il signor Andrea “Rieccolo” Agnelli, nonostante le innumerevoli sentenze negative, avuti in 14 anni dalla giustizia sportiva e di cui si è perso addirittura il conto, ha la presunzione e l’arroganza di affermare che continuerà la sua battaglia per riavere l’assegnazione di due scudetti, che furono revocati alla sua società, quando a seguito di Calciopoli, la Juventus fu riconosciuta colpevole di frode sportiva, con sentenza passata in giudicato, dopo tre gradi di giudizio e fu retrocessa in serie B, solo per il suo passato sportivo, perché avrebbe meritato la retrocessione in serie C, se non proprio la radiazione. Orbene, nonostante, questo colpevole passato, l’Agnellino Andrea, alza ancora la testa per far ritornare nella memoria delle persone quella vergognosa pagina nera nella storia della sua società. Non so proprio come giudicare un simile comportamento al limite dell’arroganza più estrema, che va a giustificare la nomea che si è guadagnato sul campo, nel corso degli anni, di essere il presidente più “odioso,” del calcio italiano. Ci vuole proprio un una grande bravura per raggiungere certi risultati di un’antipatia unica e generalizzata e una bella faccia di bronzo, per fare rivendicazioni al limite dell’assurdo.
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