È innegabile che una buona pelle è la migliore base per qualsiasi trucco e quando risulta essere molto stressata, delicata e sensibile, il ricorso a prodotti aggressivi per la cute può provocare effetti ancora più dannosi ed esteticamente visibili. Da uno studio condotto nel Nord America emerge che l’incidenza di dermatiti da make-up è intorno al 5%. In particolare, oggi si stima che circa il 5-10% dell’intera popolazione mondiale sia sensibile o allergica al nichel, e l’etichetta nichel free non sempre assicura sul fatto che esso non sia presente nella formulazione di prodotti di cosmesi o per il trucco. Inoltre può capitare che sebbene non venga inserito direttamente nelle formula, ne rimangano sue tracce derivanti da residui di precedenti lavorazioni, sufficienti a dare reazione allergica nei soggetti sensibili.
L’intensità e la localizzazioni delle manifestazioni sono influenzate da diversi fattori, dei quali il più significativo è il tempo di contatto della sostanza con la cute. Le reazioni allergiche sono infatti scatenate con maggior frequenza dai prodotti che non vengono risciacquati, come i deodoranti e le creme.
I Regolamenti Europei vietano espressamente l’uso di metalli come il nichel come ingredienti, ma vista la loro ubiquitarietà, sono tollerate tracce, purché nei limiti indicati di 1mg/kg. Per questo l’indicazione Nichel Free non è sufficiente. In questo contesto, il test per i metalli pesanti va a configurarsi come un ottimo strumento di garanzia per il consumatore. L’accuratezza nell’analisi dei cosmetici permette di scrivere in etichetta nichel<0,1 ppm oppure nickel tested < 0.0001%. Quindi, soprattutto se si soffre di una particolare sensibilità, è importante rivolgersi ad un consiglio esperto per scegliere i prodotti testati che garantiscono un contenuto certo e piccolissimo di nichel.