Il gallo canta una romanza a carnevale, il tacchino lo accompagna al pianoforte, i peschi volano sugli alberi e cinguettano, i coccodrilli ballano ai bordi della piscina, gli uccellini massacrano le balene: qui, appunto, nulla è nella norma. Ecco perché nulla di normale qui funziona, sarebbe banale, ecco perché qui sarebbe stato troppo normale aprire un museo/archivio della stazione. I cavalli, i gatti, le civette e i bufali cantano in coro, un somaro dirige l’orchestra, un drago suona il trombone, una scimmietta con i baffi esegue brani country con la chitarra. Qui a Paestum è tutto speciale, c’è un’orchestra con tanti professori e nessun orchestrale e lo straordinario funziona. Sono le cose normali che non funzionano, sarebbe troppo banale se le cose normali funzionassero a dovere ecco perché qui una parola data non conta nulla, sarebbe normale se contasse qualcosa, ecco perché qui un impegno vale zero. Invece è straordinario come i corvi ad ogni fine mese mettono a posto i loro bilanci d’azienda, è fantasmagorico come le zanzare e gli elefanti danzano sulle piste da ballo di cristallo; è miracoloso come gli struzzi insabbiano i problemi. Solo chi è nella norma rimane confuso, si agita inutilmente incappando nella zavorra del quotidiano.
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