Parte dalla stazione il bastimento carico di caramelle e di bestiame, con poeti armati fino ai denti e archeologi, con bandiere che cambiano ogni stagione, satollo di spezie e mercanzie e di versi in endecasillabi sciolti. Partono gli artisti con i padroni del vapore, basta seguire la corrente e dove tira il vento, c’è pure il salvagente e la scialuppa per non annegare, con i fazzoletti bianchi la gente commossa assiste tra i binari alla partenza degli eroi e piange. Il bastimento/treno è ormai lontano dalla stazione, è un punto invisibile tra le rotaie. Il capostazione, senza cappello e scrivania, rimane con i suoi cruciverba solitario e triste a camminare sul marciapiede in attesa della primavera e di un grande parcheggio a pagamento ai lati della stazione, senza passaggio a livello.
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