Secondo le ultime stime fornite dalla Società Italiana di Nefrologia, un italiano su dieci soffre, anche a sua insaputa, di una malattia cronica renale. Le malattie croniche renali sono patologie che, nella loro evoluzione progressiva, portano alla condizione irreversibile di insufficienza renale, cioè all’incapacità delle reni di svolgere la funzione di filtro, depurando l’organismo dalle scorie e dai sali minerali in eccesso. Ma l’adozione di adeguati comportamenti legati in primo luogo alla dieta possono rallentare o aiutare a controllare meglio quest’esito estremo.
La prima regola, raccomandano gli esperti, per aiutare i pazienti con insufficienza renale soprattutto quando questa è avanzata, è impostare una alimentazione a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.
Occorre ridurre la quantità di alimenti proteici soprattutto di origine animale, quindi carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini, e in misura minore di quelli ricchi di proteine vegetali, i legumi, presenti soprattutto nei secondi piatti includendo nella dieta, laddove necessario, cibi aproteici.
Per mantenere il fosforo nei valori consigliati è importante limitare e/o evitare salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, gamberi e frattaglie, tuorlo d’uovo, farine e crusca, cacao amaro in polvere. Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo, biscotti, pesce, formaggi freschi, tipo ricotta e mozzarella, che ne hanno una percentuale moderata, possono essere consumati in piccole quantità. Il sodio è presente in molti alimenti e in grandi quantità. Occorre fare molta attenzione al sale da cucina, evitare dadi per brodo, ridurre quantità e frequenza di consumo di salumi e affettati in genere, alimenti in salamoia, come capperi, olive, carni e pesci in scatola, e formaggi.