Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto. In realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo. In un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori. Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari o da quelle che formano la parete dei dotti. Il tumore del seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile.
Oggi, se diagnosticato in fase preclinica, il tumore al seno è guaribile in oltre il 90% dei casi. Di importanza fondamentale è la diagnosi precoce da fare tramite esami di routine. Prima di tutto con l’autopalpazione, la cui efficacia in termini di screening è però molto bassa. La mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce. Le Linee guida del Ministero della salute indicano di eseguire una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età. Diversa è invece l’indicazione ai controlli periodici individuali, che devono iniziare, soprattutto se presenti fattori di rischio, già a 30-35 anni con un’ecografia mammaria annuale e dai 40 anni anche con una mammografia annuale. L’età dai 30 ai 50anni è in effetti la più delicata dal punto di vista diagnostico ed è quindi opportuno abbinare la mammografia all’ecografia e possibilmente al controllo specialistico dal senologo. E’ doveroso ricordare che la moderna mammografia digitale utilizza dosi di radiazioni bassissime, assolutamente non pericolose.