Le opere pittoriche di Vito Mercurio …..
Quel geniaccio di Vito Mercurio. Tutto sta a verificare se un artista fa poesia. Non è questione di dosaggio, perchè l’arte o c’è o non c’è. Vito Mercurio è dotato di una vigorosa e versatile creatività, appassionatamente impegnata a sostenere e mettere in salvo quei valori che i grandi Maestri d’umanità hanno esaltato e per i quali spiriti nobilissimi hanno profuso le loro forze fino all’estremo sacrificio. Vito è uno spirito inquieto,ribelle agli esercizi di stile,istintivo nel suo infiammato vitalismo e perciò degno erede di quell’enigmatico testamento spirituale nel quale Braque afferma che la riflessione cambia i colori del mondo. Ottunde i sensi,avversa le esplosioni dei sentimenti insorgenti,svilisce l’azione nel tumulto degli accadimenti. Il geniaccio fugge dalle trappole del canone; appena dopo averlo appreso e verificato,lo decapita. Gli resta allora il dubbio del “none” che egli risolve nel .non e ” o nel “non è” e quindi si attiva per una personale ricerca ,andando oltre,indocile alla rinuncia,dominato dalla voluttà della libertà di cui si giova per dare anima ad un corpo che non ancora esiste. Rischia,evita l’ovvio come pestilenza,opera nel non ancora accaduto e continua a sperare nei valori dei quali si fa testimone,fremendo intanto nell’impaziente attesa dell’evento,che dal vento viene:da qualche parte girerà propizio. La genialità creativa opera solo ” si tene genio”.Quest’espressione partenopea conferma che l’opera d’arte nasce da un istintivo, impellente bisogno di agire per comunicare. Vito Mercurio musicista è più che noto al vasto pubblico degli estimatori che avvertono la passione con cui trasferisce in visibilità musicale quello che crea componendo e interpretando. Meno nota,ma da lunghi anni praticata, ,è la sua attività pittorica nella quale trasferisce in immagini la passione musicale che gli urge dentro e si legge poi come uno spartito folto d’immagini vissute nelle ragioni degli incontri esistenziali tra storia,cronaca,esuberanze vitalistiche, messe a nudo di sentimenti,forti cromi di sogni e di bisogni. L’artista cromatizza il suo immaginario inventato ,emerso dal supporto senza ideazione progettuale. Come ad una nota musicale segue l’altra fino a divenire frase,così il segno colore si evolve nella complessità dell’immaginario che si svela all’artista con una freschezza che conferisce all’insieme il palpito del divenire,il senso della scena aperta,un condensato di elementi allusivi a realtà compresenti,non ultima quella del fantastico. Mercurio fa fede al suo nome e cognome che alludono alla vitalità irrinunciabile e ai fermenti mobilissimi dell’inafferrabile Mercurio,signore dei viaggi e dei messaggi, che si propone sempre come protagonista attento al nuovo e specchia la sua divina irriducibilità caratteriale nel magnifico,inafferrabile metallo liquido che sfugge ad ogni tentativo di briglia. Le opere pittoriche di Vito Mercurio sono attualissime sinfonie cromatiche:emozionano e restituiscono al desiderio umano,al sogno,ai sensi soprattutto ,che attivano la testa per pensare,le mani per fare e i piedi per andare dove chiamano la conoscenza e la partecipazione.