Pubblico qui di seguito una mia breve introduzione ad una mia riflessione sull’acqua come bene pubblico pubblicata dal comune di Torino.
“Dalla terra nasce l’acqua/dall’acqua nasce l’anima” hanno preso in prestito da Eraclito questa bella riflessione, che ha lo spessore profondo della filosofia e la bellezza evocativa della poesia quelli del Comitato Acqua Pubblica di Torino e ne hanno fatto lo slogan per una battaglia di civiltà in difesa dell’acqua come “bene pubblico”, appunto.
E per lanciare e sostenere una sottoscrizione hanno chiamato a raccolta intellettuali di levatura nazionale (narratori e poeti), chiedendo ad alcuni di loro una testimonianza in prosa o in poesia per sostenere la validità della battaglia. Hanno avuto successo. All’appello hanno risposto in tanti; tra gli altri: Piero GILARDI, Luca BASSANESE, Erri DE LUCA, Domenico FINIGUERRA, Luca GIUNTI, Marcello SALVATI, Chiara SASSO, Alex ZANOTELLI.
Hanno sollecitato anche me, che ho risposto con entusiasmo all’invito, nella consapevolezza che mi appartiene da sempre che un intellettuale, piccolo o grande che sia, espressione di realtà del mondo letterario della metropoli o figlio della provincia periferica, come me, debba mettere sempre e comunque la propria capacità professionale a servizio della collettività. La mia formazione culturale e politica mi ha educato da sempre a questa sensibilità.
Le testimonianze sono state raccolte in una plaquette di gradevole lettura e che viene utilizzata per promuovere la battaglia e raccogliere i fondi per sostenerla. L’iniziativa va salutata positivamente e, all’occorrenza, potrebbe essere presa come esempio per sostenere battaglie di impegno civile anche qui al Sud, nel nostro territorio, per questa come per altre battaglie di civiltà. E le occasioni non mancano.
Pubblico qui di seguito la mia testimonianza poetica, che è stata inserita nella antologia in questione, felice di aver dato il mio contributo per una battaglia di grande impegno di civile e lusingato di essere in compagna di intellettuali (narratori e poetica) di caratura nazionale.
“Gorgoglia argento al ventre della terra
generoso. Traluce ad alba chiara
a filtro di fogliame di faggeto
che conobbe del lupo la falcata
soffice al bianco bigio della neve
il lamento innocente degli agnelli
Il minaccioso ringhiare del cane
la bestemmia urlata del padrone
dall’eco ingigantita nei displuvi
Corre tra chiacchiericci solitari.
Pigola nenie levigando sassi
a zig zag a conca dove lontra
vezzosa spia e, timida di luce,
sgomenta nella tana si rinserra.
Tronco spariglia macchie colorate
di ninfee e farfalle alla deriva.
E caracolla a salti fragorosi
dalla collina a lago di pianura
l’acqua festosa a gloria della luce
Si fa profumi a fiori di giardini.
Gonfia sapori a pomi di frutteti
È vita a sorsi a tavola imbandita.
Netta lordure a muscoli
di atleti. E torna fiume che spedito cerca
pace alla foce all’abbraccio di mare
a fecondare rotte di cultura
per il meticciato delle civiltà.”