Oggi, 30 settembre 2018, sono alla 5^ settimana di allenamento in preparazione della mia 1^ Maratona: sarò a Torino il 4 Novembre 2018 per mettermi alla prova, ancora una volta. Intanto, in questo mese ho corso per 300 Km. Tutti i giorni e senza soluzione di continuità, mi sono impegnato zigzagando tra i miei impegni sia nel Settimanale Unico sia nel consorzio Cilento Incoming.
A questo punto, l’interrogativo che mi ero posto quando presi la decisione di lanciare il cuore oltre la siepe del possibile ha trovato altre risposte, che mi confortano sul fatto di non aver preso una decisione troppo avventata per le mie possibilità di successo nel “Completare una Maratona”.
Pur non avendo ancora la certezza di poter resistere all’impegno fisico e psichico necessari per portare a termine l’impresa sportiva della “vita”, mi sento sollevato dal fatto che, proprio oggi, ho superato il muro che mi separava dai “numeri ad una sola cifra” dal traguardo.
Ci sono arrivato gradualmente abbattendo, uno dopo l’altra, le distanze che mi separavano dalla distanza sulla mezza maratona, che ho corso 5 volte, e il muro dei 32 Km che oggi mi hanno fatto vedere i 9 Km dall’arrivo e cioè ai 42,195 Km. Il primo “sfondamento” c’è stato quando ho abbattuto il muro dei 22 Km già all’inizio del mese di settembre. Poi sono andato oltre i 25 Km con la seconda “lunga” che, ovviamente, non puntava alla distanza, ma al tempo di corsa da mantenere per il tempo indicato dalla tabella di allenamento prevista da Runtastic. Al terzo impegno sulla lunga distanza ho toccato i 30 Km fermandomi. Infine oggi che sono andato ancora un po’ più avanti …
Certo, manca ancora la parte più difficile! Quella che si deve correre con il cuore e con la forza di volontà per reggere lo sforzo a cui i muscoli e l’intera umanità che mi accompagna sono sottoposti. Ma essere giunto fino a questo punto della preparazione mi dà la consapevolezza che “ce la posso fare”.
Oggi mi godo questo momento di soddisfazione non solo perché ho raggiunto un traguardo ma anche perché ho corso in “casa”. Nel senso che ho affrontato l’ultimo tabù che agitava i miei pensieri: correre per le strade che abitualmente sono il mio “campo” di allenamento. Per cui sono partito da casa e disegnato un anello che mi ci ha riportato senza dover scomodare Ginetta, mia moglie, per farmi raggiungere fin dove mi portava la “fatica”.
L’andatura è stata condizionata anche da una certa variabilità del percorso in quanto il tracciato comprende asfalto e un buon 30% di sterrato, senza tralasciare qualche salita che, per quanto corta e con poca pendenza, mi hanno reso l’impresa ancora un po’ più ardua.
Anche il ritmo è stato costante con una media di 7:16, con oscillazioni contenute, fatto salvo per 3 Km, tra il 22° e i 30°, dove ho sforato gli 8’, e 4 fermate ad altrettante fontane.
Insomma, sono stato lucido fino alla fine. All’arrivo a casa mi aspettava la mia famiglia per il pranzo a base di fusilli al ragù, polpette di carne, contorni, frutta e dessert…