La struttura del nostro cervello deputata alla memoria è l’ippocampo. In questa zona si ha una continua formazione di nuove cellule, essenziali per la formazione di nuova memoria. Nell’invecchiamento o in caso di stress cronico il processo di memorizzazione di cose nuove diventa difficoltosa, mentre restano nitidi i ricordi passati. Per il consolidamento dei ricordi sono importanti due processi: il sonno e la concentrazione.
Sono diverse le piante utili nella prevenzione dei problemi di memoria. Stati d’ansia, insonnia possono causare dei veri e propri black-out nella memoria. In questi casi si può ricorrere a Tilia Tomentosa MG. L’azione sarà di tipo ansiolitico e sedativo. Oppure Melissa TM che ha effetti benzodiazepino-simile. Per favorire il sonno può essere utile il fitocomplesso della Passiflora, che svolge un’attività sedativa e antispastica, che si potenzia con la Valeriana che agisce sia sul SNC che su quello neurovegetativo.
Quando ci si sente stanchi sia fisicamente che mentalmente un valido aiuto potrà essere dato dal Ginseng, che aiuta in tutti i casi di astenia, stanchezza, stress e depressione. Un’altra pianta utile è il Guaranà, uno stimolante dell’attenzione e della memoria per stimolazione corticale.
Quando la memoria comincia ad abbandonarci la pianta per eccellenza è Ginkgo biloba, che esplica un’attività protettrice dell’endotelio vascolare, in particolare cerebrale, ed è dunque indicato nelle insufficienze cerebrovascolari con deficit della memoria. La Schisandra chinensis è una pianta molto utile per curare i disturbi della memoria ma anche tutti i danni correlati ai processi di invecchiamento perché ha attività antiossidante e stimola la capacità cognitiva e di concentrazione e la normalizzazione del ritmo del sonno.