«Che ci volete fare: sono una notaia rurale. Vivo a Controne, dove sono nata, lavoro a Campagna». Così ama presentarsi
Angela Gammaldi, di professione notaressa. Suo padre ha fatto il muratore e Angela, fino a che gli studi non l’hanno rapita e distratta, amava seguirlo sugli Alburni a cercare funghi e fragole di bosco. Non è figlia o nipote d’arte Angela Gammaldi e a questa prestigiosa professione è arrivata anche per affermare la sua voglia di emancipazione di ragazza di paese degli anni Settanta. «Non ho voluto essere la moglie di… com’è accaduto a tante della mia generazione con molti più talenti dei miei».
Ha sempre desiderato fare la notaia?
«Subito dopo la laurea ho pensato di diventare poliziotta o magistrata. Volevo l’azione, consideravo il notaio troppo immerso nella muffa delle sue carte. Fu Capozzi, a Napoli, a convincermi del contrario. Il concorso? La prima volta mi andò male, ho superato il successivo. Prima sede in Toscana, sono tornata dopo pochi anni nel salernitano». I notai dicono di lavorare tantissimo.
«Il mio caso è particolare. Sono le 21 di una domenica sera. Ho ricevuto gente fino ad un minuto fa. Da me, e ne sono contentissima, vengono tanti anziani contadini che devono dividere ai figli le loro piccole proprietà. I miei atti sono scritti, per questo, in maniera chiara e semplice». Cosa c’è, in quest’estate, nel tempo libero di Angela Gammaldi?
«Innanzitutto l’assistenza ai miei anziani genitori. Per questo ho dovuto sospendere i miei amati viaggi estivi. Mi consolo portando i miei amici alla scoperta degli angoli più belli degli Alburni. C’è poi la lettura dei giallisti italiani: da Serbanenco a Lucarelli, non ne perdo uno. Cascasse il mondo, ma devo sempre farmi un’affacciata nella piazza di Controne, salutare quelli che ci sono, chiacchierare».
Controne è bella, ma non ha il mare…
«Vado a Paestum. Sono giornate di ozio puro. Mi stendo sotto un ombrellone e dormo tantissimo…». Il totem del paese è il culto di San Donato.
«E non c’è chi è più contronese di me! Un anno ero in vacanza in Sicilia. Ho fatto il diavolo a quattro per tornare. Sto male se non sento suonare la banda o se non incontro i miei compaesani arrivati dalla Svizzera o dagli Stati Uniti». Nel nome dei fagioli Angela Gammaldi ha partecipato a battaglie civili..
«Sì, nel nome dei fagioli, il simbolo di Controne, e dell’integrità dell’ambiente, ho preso carta e penna contro l’ultimo tracciato ipotizzato per la Fondovalle Calore. Un territorio piccolissimo veniva ad essere sventrato da tre grandi strade. E poi l’asfalto per lo svincolo e i collegamenti. Un colpo mortale alla nostra agricoltura. A Bassolino e ad Andria chiedo di aggiustare le strade che già abbiamo e di renderle sicure. Ci bastano».
Oreste Mottola
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