Su queste pagine scrivo spesso di birre artigianali e dei successi che il Birrificio dell’Aspide di Vincenzo Serra continua a mietere senza fine.La birra artigianale è ormai una solida realtà che prosegue con successo la sua ascesa. La forte richiesta nella ristorazione e nei bar ha convinto anche i ristoratori più scettici ad inserirla nelle loro proposte. Il prezzo, che molti giudicano alto, è giustificato dalla scelta delle ottime materie prime e dalla difficile arte del mastro birraio. C’è una forte attenzione alla scelta dei malti, dei lieviti e dei luppoli che anche per le birre nostrane spesso provengono dalla Germania, dalla Repubblica Ceca, dagli Stati Uniti, dal Belgio e da altri paesi che hanno grandi tradizioni brassicole. Forte di questa nuova tendenza, Slow Food, l’associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, per la sesta volta, con cadenza biennale, pubblica una guida alle birre d’Italia. È appena uscita quella del 2019 che, dopo aver visitato oltre mille aziende, su tutto il territorio nazionale, ne ha recensite 597. Di questi birrifici ha selezionato e recensito 2.650 birre. Sono state attribuite 27 chiocciole (simbolo Slow Food) alle aziende che meglio rappresentano la birra artigianale italiana. Tra queste realtà “chiocciolate”, per la seconda volta consecutiva, troviamo anche il “nostro” Birrificio dell’Aspide (0828 199 1392). Sono state premiate 492 birre in tre categorie: 63 birre Slow (birre eccellenti che raccontano anche la storia di un territorio, un birrificio o un birraio), 223 birre quotidiane (birre segnalate per equilibrio, semplicità e piacevolezza) e 206 grandi birre (birre di assoluto valore organolettico da non perdere). Anche qui troviamo il Birrificio dell’Aspide protagonista, ha avuto 4 birre premiate: la “Belle Saison” come birra Slow, la “Blonde” come birra quotidiana, la “Gairloch” e la “Zarina” come grandi birre. Le altre birre recensite sono la “Nirvana” e la “Jurmanita”. Slow Food scrivendo di Vincenzo Serra dice: “Vincenzo esprime la sua passione per l’arte brassicola con birre che sono in grado di trasmettere emozioni con il loro carattere deciso”. Non c’è che dire, non possiamo che essere orgogliosi di questo bel successo. Nel suo settore Vincenzo Serra è un grande professionista, non si parla (o si scrive) di birra artigianale in Campania se non si cita il birrificio dell’Aspide. Restando sulla guida delle birre 2019, la nostra attenzione “cade” a pagina 438 dove è recensito il Birrificio di Paestum (339 520 2930). Anche questo possiamo considerarlo un bel successo. Infatti, quest’altra realtà nostrana ha iniziato a commercializzare il suo prodotto solo dallo scorso giugno. Andrea Bambacaro, Pasquale Di Masi e Ilaria Marino sono entrati sul mercato con prodotti accattivanti e un’immagine seducente. Ecco come Slow Food recensisce le loro birre. La Dorica: “birra chiara con schiuma fine, al naso domina una leggera nota di crosta di pane e miele. In bocca è dolce, secca e asciuga delicatamente il palato. Semplice, leggera e ben equilibrata”; la Ionica: “una bevuta fresca e asciutta, aiutata dalla buona carbonizzazione che le dà una leggera secchezza finale. Sottili note a pasta gialla concludono la piacevole bevuta”; la Corinzia: “si mostra al naso con una sfumatura leggera di frutta secca, caramello e sottile torbatura. In bocca scivola via con eleganza lasciando un giusto finale dolce e leggermente amarognolo”. Tornando alle immagini delle etichette, sono degli autentici quadri disegnati dal prof. Mario Bruno Bambacaro, papà di Andrea, famoso pittore della zona. Con l’estate che si avvicina, tra un bagno e l’altro, per bere bene e di qualità, beviamo birra artigianale, meglio ancora se sono i prodotti del Birrificio dell’Aspide e del Birrificio di Paestum.
La Ricetta
Patate alla tedesca “cilentanizzate”
Ingredienti per 4 persone: 1 kg. di patate medie, 1 cucchiaio e mezzo di aceto, olio extravergine d’oliva cilentano, 1 dl di birra Dorica, 1 cucchiaio abbondante di prezzemolo tritato, sale grosso, 2 cipolle medie. Preparazione: Cuocete le patate con la buccia in acqua bollente salata fino a quando saranno tenere. Scolatele, fatele raffreddare e mettete in frigorifero per una notte. Sbattete in una ciotolina 3 cucchiai d’olio d’oliva e l’aceto e tenetelo da parte. Sbucciate e tagliate le patate a cubetti di circa 2 cm. di lato. Riscaldate, a fuoco medio, un abbondante filo d’olio extra vergine d’oliva in una capace padella antiaderente. Gettatevi le patate e spolverate con il sale grosso. Fate rosolare le patate fino a quando non inizieranno a dorare. Bagnate con la birra, unitevi la cipolla tagliata a rondelle, fate cuocere fino a quando la birra non sarà evaporata mescolando di tanto in tanto. Versateci sopra la vinaigrette preparata in precedenza e mescolate bene il tutto. Togliete dal fuoco e aggiustate di sale, completate con il prezzemolo tritato e servite. Consigliato: Dorica, la Bionda di Paestum, Birrificio di Paestum.