È da molto tempo che voglio percorrere il troncone di strada che da un anno circa è al servizio di chi risale la Valle del Calore. Senza troppo pensarci decido di percorrere i circa 3 Km costati circa 40 milioni di Euro per “squadrarla” da vicino che più vicino non si può!
Giorno di Pasquetta, 1° aprile 2024, è un giorno dedicato a gite nel verde e le aree collinari che circondano Paestum, sono prese d’assalto da migliaia di amanti del barbecue, oltre che farsi baciare dal sole su spiagge e costiere del Cilento.
Con Gina scegliamo di ripercorrere un tratto del “Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni che si snoda tra Colle del Sole, in contrada Doglie di Roccadaspide, e le Grotte di Castelcivita, passando per Mainardi nel comune di Aquara.
Mi lascia sul tracciato a Doglie e mi precede sulla vecchia stradina che collega ancora Mainardi alla fontana- abbeveratoio in contrada S. Filippo, nei pressi delle grotte di Castelcivita.
Una pattuglia dei carabinieri è concentrata nei controlli di riti nella giornata che vede molta gente “girovagare” alla ricerca di spazi ameni dove organizzare il bivacco per consumare la scorta di cibo portata da casa.
Scendo rapidamente verso il vallone che mi terrà al riparo dal vento insistente e fastidioso proveniente da sud-ovest.
Dopo aver superato Carretiello, vedo spuntare una faccia conosciuta da un uliveto situato al ciglio della strada c’è Michele Iuliano, che tutti conoscono come un appassionato di cavalli! Infatti, precede due cavalli di razza falabella; uno dei due è attaccato ad un calessino, l’altro segue di buon grado.
Sbocco sulla SS 488 e svolto verso Castelcivita. Proseguo fino all’incrocio che immette sul ponte che mi consente di superare il fiume Calore che taglia verticalmente la Valle alla quale dà il nome.
Risalgo fino a Mainardi dove mi fermo a dissetarmi al bell’abbeveratoio – fontana situata nei pressi della piazzetta del borgo: sono nel comune di Aquara e, precisamente dove dal “nulla” parte la famigerata “Fondovalle Calore”: la strada alla quale, da oltre 40 anni, le comunità montane “Alburni e Calore” hanno affidato i “destini” di una “impossibile” rinascita economica e sociale.
Il mio programma prevede di seguire il tracciato nel “Cammino” lungo la vecchia stradina pedemontana per ricongiungermi con Ginetta nei pressi di Castelcivita. Ma è da molto tempo che voglio percorrere il troncone di strada che da un anno circa è al servizio di chi risale la Valle del Calore. Mentre mi attardo a fotografare i cartelli indicatori, mi avvicina un’auto sulla quale riconosco Luigi Scorziello con due giovani che lo accompagnano in una ricognizione del territorio circostante al suo mondo.
A Mainardi c’è una fontana che “singhiozza” flotti d’acqua che è sempre un grande sollievo per chi corre affrontando i primi caldi di una stagione primaverile temperati dal vento proveniente da sud – ovest. La pensilina che dovrebbe proteggerla dalle intemperie è orfana di protezioni da tempo come dimostra la struttura di sostegno ricoperta di ruggine …
Senza troppo pensarci decido di percorrere i circa 3 Km, tanto misura il primo tratto dell’arteria stradale costata circa 40 milioni di Euro per “squadrarla” da vicino che più vicino non si può!
La grande rotonda, che “promette” sviluppi della “FondoValle” (SP 453) verso la “Valle Alta”, è di per sé un cuneo di modernità nella sonnolenta vita di Mainardi.
Per essere bella è Bella!
Mi metto subito a sinistra e corro in senso contrario come ogni podista fa di solito su strade senza marciapiedi. Lo spazio di rispetto tra la carreggiata è sufficiente a garantire l’avanzare verso la meta in condizione di sicurezza: passo sotto ponti rampanti, avanzo su viadotti arditi, osservo i paesi abbarbicati sulle pendici di monti e colline che accompagnano il fiume Calore nel tratto basso della valle …
Decido di contare le auto che risalgono verso Mainardi e, contestualmente, mi godo il panorama sottostante che si contorce tra piloni a forma squadrata di cemento che sorreggono i viadotti sui quali poggiano il piano stradale e “illusioni” di un territorio che ha affidato alla grande opera le speranze, per quanto remote, di futuro.
A guardarla da vicino, è evidente che i soldi spesi per la sua realizzazione hanno ottenuto l’obiettivo di abbattere i tempi di percorrenza tra la campagna di Aquara e le Grotte di Castelcivita. Ma ecco che, ad un centinaio di metri davanti a me, intravedo dei cartelli stradali che segnalano lavori in corso. Guardo più attentamente e scopro “serchie” orizzontali che corrono parallelamente al guardrail; in più, anche sulla corsia di marcia appare un cedimento dell’asfalto! Ci sa se ci sarà qualcuno che chiederà conto del “misfatto” imponendo una verifica lungo tutti i 3 Km del tracciato?
Intanto supero la seconda mega rotatoria che consente lo scambio con le “complanari” che consentono agli agricoltori di spostarsi più velocemente dal lato sud al lato nord del tracciato che ha tagliato in due la campagna per l’intero tratto.
Infine, eccomi alla fine della “strada” che mi scarica sul vecchio tratturo che, seguendo l’orografia della vallata, per decenni ha garantito i collegamenti tra Mainardi e Castelcivita Grotte.
Volgo lo sguardo a sinistra e poi a destra e vedo Ginetta impegnata a prelevare asparagi dalle siepi che accompagnano la strada di campagna.
Prendo la chiave dell’auto e mi avvio verso la fontana – abbeveratoio in contrada S. Filippo.
La bella giornata di inizio primavera la concludiamo nell’area Picnic situato sulla strada che collega Castelcivita a Controne, anch’esso in completo disarmo con tavoli di legno fradici, erba non tagliata, rifiuti che si confondono con le margherite … intanto arrivano quattro giovani che, anch’essi incuranti dello stato del luogo, occupano un’altra postazione e si accingono a trascorrere in compagnia del cibo e dell’amicizia, la gita fuori “porta” che è sempre aperta al disarmo unilaterale di fronte all’incuria!
Più avanti, a sinistra sulla strada c’è il centro sportivo dotato di Campo di calcio, una palestra regolamentare ed altre attrezzature degne di miglior “vita” …