L’IDEA GUIDA dell’Area Interna è il superamento dell’idea collettiva del fiume Bormida, retaggio di un passato ormai elaborato ed in fase di definitivo superamento, verso la sintesi tra le RISORSE AMBIENTALI e LA CONSAPEVOLEZZA SOCIALE di tutta una comunità che, nonostante la frammentazione, si sente parte di un unicum culturale: la valle del fiume Bormida che diviene il “fiume ritrovato” mettendo in valore ed a sistema:
– Il patrimonio agro alimentare di fama internazionale
– La rete imprenditoriale dinamica e diffusa capace di coniugare innovazione e tradizione
– La potenzialità ambientale, paesaggistica
– La ricchezza di risorse culturali, materiali e immateriali nonché l’autenticità culturale e territoriale
– Il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere protagonisti del proprio futuro
L’idea guida deve quindi rispondere alle necessità di innovazione per colmare le lacune territoriali nei settori
dell’accessibilità, della sanità e dell’istruzione promuovendo una COMUNITA’ INTEGRATA DI SERVIZI
La strategia delle supererà i limiti amministrativi e le spinte di protagonismo che hanno causato la marginalità del territorio sui soggetti partecipanti e interessati al programma Area Interna Valle Bormida:
– Pubblica Amministrazione Locale: Comuni, Unioni di Comuni, ASL, Enti gestori dei Servizi sociali, Autorità d’ambito, Istituti scolastici
– Associazioni locali: oltre 40 associazioni culturali, di promozione turistica, di volontariato sociale ecc.
– Associazioni di categoria: Coldiretti, CIA, Confesercenti ecc.
– Esponenti del tessuto produttivo locale, imprenditori e organizzazioni di categoria
La pubblica amministrazione è stata coinvolta mentre per il settore privato si è preferito individuare, per ciascuna categoria (ristoratori, agricoltori, artigiani, agenzie immobiliari ecc.) alcuni soggetti particolarmente attivi sul territorio che possano essere “portavoce” o “promotori” di ipotesi di valorizzazione e le cui azioni o buone prassi possano essere replicate a livello più ampio. Inoltre, sono state coinvolte realtà aziendali “deboli” (di agricoltura tradizionale, di accoglienza turistica più datata ecc.) per valutare congiuntamente le possibilità di rilancio delle zone più marginali o dei settori più in sofferenza.
Attraverso i focus group e l’attività di animazione svolti a livello locale sono stati individuati alcuni soggetti che rappresentano gli attori rilevanti dell’iniziativa:
§ Le quattro aziende sanitarie locali dell’Area per lo sviluppo delle progettualità inerenti i servizi sanitari.
§ I tre Istituti comprensivi dell’Area, punto di riferimento per la definizione delle politiche inerenti alla formazione.
§ L’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Piera Cillario Ferrero di Cortemilia (sede staccata di Alba) che ha dimostrato grande interesse per lo sviluppo di progettualità nel campo dell’istruzione e della didattica.
§ La ditta Geloso, attuale titolare del servizio di trasporto pubblico locale nell’area.
§ Le associazioni di categoria del mondo produttivo per quanto riguarda i rispettivi settori di competenza.
§ Il Consorzio di tutela della nocciola Piemonte, da anni impegnato nelle politiche di valorizzazione della nocciola locale.
§ Il Consorzio dei produttori della Robiola di Roccaverano DOP, operante sul territorio per la valorizzazione delle produzioni delle imprese associate.
§ L’azienda turistica locale Alba Bra Langhe Roero, per quanto riguarda la valorizzazione turistica del territorio. Anche a seguito della recente fusione con l’omologa astigiana, l’ATL di Alba Bra.
§ Alcune imprese turistiche che negli ultimi anni hanno dimostrato di avere visione e capacità di innovazione, sapendo intercettare e guidare l’evoluzione del turismo a livello locale.
§ Le Fondazioni bancarie del territorio che si sono rese disponibili per l’attivazione di un tavolo di lavoro dedicato all’Area Interna.
Inoltre, per la riuscita del progetto, ci sono alcuni fattori trasversali direttamente legati al capitale umano:
§ la coesione sociale delle comunità esistenti, riguardo alla condivisione di iniziative di sviluppo;
§ la presenza di una leadership capace di coinvolgere le comunità locali nel percorso di sviluppo;
§ la capacità di rendere il contesto locale più permeabile all’apporto di risorse, competenze, professionalità esterne e di mutuare esperienze che hanno dimostrato la loro efficacia in altri contesti similari;
Tutti e tre i fattori elencati fanno riferimento ad aspetti inerenti al comportamento e alle capacità delle comunità locali e dei loro rappresentanti di operare all’interno del processo di sviluppo; appare quindi evidente come “il fattore umano” risulti determinante per la buona riuscita dell’iniziativa.