La Montagna Materana non è un luogo destinato a perire. Il margine è più vitale del centro, più gravido di futuro. C’è qualcosa che resiste, ma bisogna inventare la sagra del futuro, più che chiudersi nella nostalgia. Bisogna aver cura dell’antico e del nuovo, in questo tempo e in questo spazio.
Il lavoro fondamentale da fare è creare fiducia e voglia di restare. E questo si fa partendo dall’idea che la Montagna Materana non è un luogo destinato a perire. Il margine è più vitale del centro, più gravido di futuro. C’è qualcosa che resiste, ma bisogna inventare la sagra del futuro, più che chiudersi nella nostalgia. Bisogna aver cura dell’antico e del nuovo, in questo tempo e in questo spazio.
I conti della riuscita della Strategia non si faranno all’ufficio anagrafe: non devono aumentare i residenti, ma gli abitanti. I conti si fanno di sera, contando le luci accese nelle case dei centri storici, quanti caffè fa un bar. È importante che chi lavora fuori torni la sera in paese, è importante che le strade incoraggino i pendolari a tornare a casa. Tornano gli adulti, tornano i bambini, torna la scuola, tornano le linee delle corriere, tornano le botteghe. Il fuoco centrale dello sviluppo locale non può che essere la terra. I paesi devono produrre cibo di altissima qualità, i paesi vanno concepiti come farmacie: aria buona, buon cibo, silenzio, luce. E poi il soffio del sacro. Dove si è in pochi nessun cuore è acqua piovana. Ogni abitante deve accorgersi che è in atto un esperimento di sviluppo locale che è anche un esperimento di rigenerazione comunitaria.
L’idea guida della strategia è che migliorando i servizi si migliora la percezione dei propri luoghi, ma al miglioramento dei servizi devono concorrere attivamente tutti i cittadini.
I Comuni hanno sottoscritto una “Convenzione per l’esercizio associato di attività e di servizi” che prevede l’assegnazione di una funzione specifica ad ogni comune:
A San Mauro Forte catasto – anagrafe – urbanistica – edilizia – tributi; a Stigliano edilizia economica e popolare e dell’edilizia convenzionata; ad Accettura l’edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenza delle provincie, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; a Craco, Sviluppo economico;
Inoltre, in materia energetica i comuni hanno già sottoscritto il “Patto dei Sindaci”, per l’attuazione degli impegni di riduzioni delle emissioni di CO2 ed approvando i rispettivi Piani d’Azione per l’energia Sostenibile (PAES).
Il tema delle aree interne è tutto qui: c’è il paesaggio, c’è il paese, non c’è il corpo sociale. Bisogna immettere lieviti, enzimi, batteri: Comunità ruscello contro comunità pozzanghera, un’arma imprevedibile: la gioia, puntare sulle persone più che sulle carte, lo spopolamento cognitivo, l’innovazione e l’arcaico
Un intervento pubblico sostenuto da attenzione e inventiva è l’unica soluzione possibile se si vuole davvero rianimare territori in cui si lavora e si studia poco. Bisogna essere delicati e impietosi con questi luoghi. E’ anche arrivato il momento di scuoterli da ogni retaggio parassitario: per fare questo bisogna lavorare sul senso di responsabilità e sulla comunità. Non si può dare la sensazione che ci sia qualcuno che faccia per conto nostro. La strategia della Montagna Materana tappa le buche sulle strade, mette un pullman o un’ambulanza in più, aiuta gli agricoltori a vendere meglio i loro prodotti. Al contadino serve essere in contatto con un bravo perito agrario, ma anche con portatori di altri saperi. Non serve qualcuno che gli imponga di produrre utilizzando tecniche estranee alla sua storia. Ci sono tecniche millenarie che vanno solo aiutate a essere più efficaci. Non c’è nulla da stravolgere. Semmai c’e da assicurare un mercato ai produttori locali. È assurdo che il vicino di casa non consumi il nostro formaggio. Aumentare il consumo dei prodotti locali è il primo segno di una svolta, oltre a essere un aiuto all’economia del posto. La Strategia deve diffondere in tutti i modi l’idea che la svolta dipende dalle azioni di ognuno, a partire da cosa compriamo e dove.
Il lavoro più importante della Strategia è centrare le azioni sul mondo giovanile: sono i giovani che in primo luogo devono essere incentivati a non andare via o a ritornare. Per questo è necessario istituire luoghi capaci di aggregare, di formare, di far riflettere: i luoghi della cultura sono gli spazi deputati all’evoluzione.
I giovani possono essere impegnati in azioni specifiche: ad esempio quella di dare determinati servizi nel campo dei trasporti e dell’agricoltura e dell’alfabetizzazione digitale: ma soprattutto dovrebbero essere
sistematicamente coinvolti come attori della Strategia.
Il loro potrebbe essere un ruolo di motivatori e di divulgatori dei vari processi legati allo sviluppo locale autosostenibile e diventare essi stessi i principali protagonisti del territorio.
I giovani possono assicurare l’intreccio dell’arcaico con l’innovazione tecnologica, a loro va affidata la manutenzione, l’ospitalità, la gestione dei beni comuni. Tra le diverse azioni che possono interessare i giovani sicuramente ci sono quelle che riguardano la valorizzazione dei beni culturali e l’incentivazione degli eventi culturali.
Quello che conta è che la Comunità diventi consapevole di essere elemento di trasmissione di conoscenze, di informazioni: i giovani in particolare devono essere protagonisti di una cultura dell’accoglienza e allo stesso tempo custodi dei luoghi, nonché promotori e garanti di uno sviluppo sostenibile della Montagna Materana.