L’area, ricompresa all’interno di un Parco Nazionale, il “Gran Sasso-Laga” e un Parco Regionale, il “Sirente-Velino”, è ricca di storia, cultura, tradizioni e emergenze archeologico-monumentali e naturali che la caratterizzano come “unica” per le sue peculiarità.
Sotto l’aspetto naturalistico l’area vanta la presenza di due parchi che generano una grande varietà floristica e faunistica. Le imponenti vette de Gran Sasso e del Sirente, gli altipiani di Campo Imperatore e del Sirente, costituiscono emergenze di particolare rilievo. La zona Subequana è attraversata dal fiume Aterno, il principale fiume d’Abruzzo, che con le sue acque ha inciso in maniera netta l’ambiente fisico ed è stato per molto tempo strumento economico principale peri piccoli centri distribuiti lungo il suo asse.
Lo scenario desiderato è la progressiva “ri-costruzione” dell’economia rurale, ed il miglioramento della vivibilità dell’area, arricchendo e potenziando l’offerta dei servizi primari: scuola, sanità, mobilità.
La sfida è di attivare dinamiche volte alla gemmazione di un peculiare “Distretto Turistico-Rurale” in grado di favorire uno sviluppo di qualità dell’area.
Il nuovo scenario deve esaltare e promuovere l’originale mosaico rurale che connota l’area e rinverdire, in un’ottica nuova, la pluralità delle micro-filiere produttive e le molteplici culture rurali rimettendo in moto le filiere agricolo-zootecniche, che da sempre hanno contribuito ad alimentare l’economia dell’area, e coniugandole con il turismo. Il settore turistico deve contribuire ad affermare la multifunzionalità e l’eco-compatibilità dell’azienda agricola e a diffondere e promuovere i diversificati prodotti tipici locali. Il comunitarismo, il senso di appartenenza, costituiscono riferimento per strutturare una moderna ed efficace reti di servizi in grado di migliorare la vivibilità dell’area e di favorire il positivo dispiegamento delle attività produttive.
Le inversioni delle tendenze che si vogliono generare, fanno leva, pertanto su due macro-direttrici:
– Miglioramento, sotto il profilo quali-quantitativo, dei servizi primari.
– Valorizzazione ed innovazione delle molteplici ed originali risorse territoriali
Il “fare rete” è lo strumento più importante per promuovere innovative strategie di coesione, sviluppando logiche collaborative tra tutti gli attori della filiera cognitiva e favorendo la “ri-cucitura” territoriale. Sotto tale aspetto diventa dirimente unire in logiche di rete i tanti e suggestivi borghi dell’area, dotandoli di nuovi servizi di base e inserendoli in un sistema sentieristico d’area. Il binomio borghi + sentieri si presta ad interessanti azioni di valorizzazione turistica. Rilevanza centrale assume la formazione, che va orientata verso i settori a vocazione territoriale e utilizzata come leva per promuovere sviluppo e impresa, estendendo il tradizionale rapporto “formazione-occupazione” al più complesso rapporto “formazione-sviluppo locale”.
Nuova ruralità e turismo sono gli assi portanti della strategia di rilancio dell’area attraverso l’innalzamento della qualità e della quantità dei servizi di cittadinanza, e allo stesso tempo azioni volte a favorire la permanenza/il rientro delle giovani generazioni nei comuni di residenza, facendo leva sul miglioramento del contesto e sulla creazione di nuova occupazione.
La creazione di nuove opportunità di lavoro è l’unico per frenare l’esodo demografico e attrarre nuovi residenti e far tornare i discendenti degli emigrati sparsi nel mondo, portandoli a vivere esperienze nel loro territorio d’origine. Solo la presenza dei giovani può attivare fenomeni di ri-generazione dei comuni dell’area, soprattutto di quelli più piccoli, e riattivare positive dinamiche sociali e culturali.
Pertanto, l’inversione delle negative tendenze in atto presuppone:
– Garantire ed innovare i servizi di cittadinanza, il benessere dei residenti e arrestare il declino demografico;
– Rivitalizzare le filiere locali, facendo leva sull’integrazione, su processi di distrettualizzazione e di rete e agendo sulla leva formativa;
– Favorire la permanenza/il rientro dei giovani sul territorio creando nuove occasioni di lavoro e trasformandoli in catalizzatori/attrattori di nuove residenze.